Request rappresenta un progetto estremamente interessante, proponendosi in pratica come un PayPal su blockchain. Considerata la popolarità dell’azienda fondata nel 1999 da John Malloy e il gran numero di utenti che vanta in ogni parte del globo, si può ampiamente comprendere l’interesse che REQ ha calamitato sin dal momento in cui ha fatto la sua comparsa.

A differenza di Bitcoin e altri token puramente rivolti alla speculazione, Request si presenta come la risposta ad un’esigenza effettiva, riuscire a movimentare soldi sulla rete in maniera rapida e sicura. Non dipende quindi dai capricci del mercato. Proprio per questo può essere preso in considerazione dai trader che guardano più ai fondamentali.

Request: di cosa si tratta e come funziona

Request è un sistema di pagamento decentralizzato lanciato sulla Ethereum Virtual Machine. A caratterizzarlo è proprio il fatto di basarsi su una blockchain, con l’invio di una fattura e il suo pagamento in un classico sistema peer-to-peer che elimina la necessità di una terza parte in grado di processare il pagamento. In tal modo vengono anche abbattuti i costi della transazione. Ad ogni pagamento corrisponde una notifica push, tramite invio di un SMS allo smartphone dell’interessato

Quando un utente deve inviare una richiesta di pagamento, indica l’indirizzo cui deve essere assegnato il pagamento e il relativo importo. Ha inoltre facoltà di indicare termini e condizioni del pagamento, dando quindi vita ad una vera e propria fattura.

Ognuno dei passaggi descritti viene archiviato sulla blockchain di Request, secondo la nota logica del libro mastro che caratterizza la tecnologia DLT. Ne consegue il facile tracciamento di ogni documento commerciale che sia stato inviato.

Altra caratteristica di rilievo di Request è poi il fatto che ogni richiesta di pagamento sia in grado di interagire con le legislazioni di ogni parte del globo. Ne consegue la conformità alle leggi che regolano il commercio, a livello mondiale. Il tutto con la possibilità di utilizzare qualsiasi genere di criptovaluta esistente.

Chi si muove dietro Request

Quando si intende cercare di capire la validità di una soluzione crypto, può rivelarsi estremamente importante capire chi si muove dietro di esso. La presenza di specialisti del settore, in particolare, può rappresentare una garanzia. Non solo escludendo l’ipotesi di truffe, ma anche per quanto concerne il reale livello tecnologico del progetto esaminato.

Nel caso di Request i fondatori sono due:

  • Christophe Lassuyt, che ha assunto le funzioni di principale community manager all’interno dell’azienda: la sua notorietà è legata al ruolo di imprenditore svolto ormai da oltre un decennio in ambito crypto e Web3;
  • Etienne Tatur, attuale direttore tecnico e attivo nel Web3 dal 2014, con il varo di numerosi progetti nel settore.

Per quanto riguarda il piano di sviluppo, occorre sottolineare che si tratta di un sistema open source. Chiunque abbia soluzioni valide da proporre può quindi farlo liberamente.

Il token REQ

All’interno del sistema creato da Layssut e Tatur, un ruolo fondamentale è svolto da REQ, un token ERC-20 lanciato sulla blockchain di Ethereum il quale viene utilizzato per le operazioni interne al network.

La sua fornitura prevede un massimo di un miliardo di esemplari, che possono essere oggetto di scambio su exchange centralizzati e decentralizzati. Tra i primi spiccano Binance e Coinbase, facendo quindi capire come Request goda di notevole reputazione.

Per quanto riguarda invece la sicurezza, trattandosi di un progetto lanciato sulla EVM nel corso del 2017 ne condivide i sistemi di protezione che ne sono tipici.

Le prospettive di Request

Al momento Request si trova al 353° posto nella classifica delle criptovalute, in termini di capitalizzazione. Non è quindi riuscito a lasciare una sorta di limbo, nonostante le ambizioni evidenziate sin dal suo lancio.

Il fatto di proporsi come una sorta di PayPal su blockchain non sembra quindi aver pagato, almeno per ora. Le esigenze di sicurezza dei pagamenti digitali, però, continuano ad essere molto avvertite da tutti coloro che sono soliti movimentare denaro per questa via.

Proprio per questo motivo Request potrebbe crescere notevolmente nell’immediato futuro, confidando soprattutto nel fatto di proporsi come parte integrante del Web3. Ovvero la nuova fase di Internet in cui la finanza decentralizzata si propone di risolvere i problemi di inclusione di quella tradizionale.