Oggi 22 dicembre a Roma, nella Palestra Monumentale del CONI, c’è stata la consegna dei Collari d’Oro. L’Italia ha fatto peraltro registrare un record. Sono infatti stati premiati 72 atleti: non era mai successo in un anno senza Olimpiadi. A essere premiati sono stati in tanti e in diverse discipline, come detto anche dal presidente del CONI Giovanni Malagò dopo la premiazione dei Collari d’Oro. L’intera squadra di tennis (Jannik Sinner, Simone Bolelli, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti), infatti, che ha riportato la Coppa Davis in Italia dopo tantissimi anni, è stata premiata insieme al capitano Filippo Volandri. Ci sono poi state altre figure di spicco come Federica Brignone, “Gimbo” Tamberi, le ragazze del fioretto, ma anche Francesco “Pecco” Bagnaia che ha vinto per la seconda volta consecutiva il Mondiale di MotoGP, a discapito di Jorge Martin.

Collari d’Oro, le parole di Malagò

Alla premiazione a Roma c’era ovviamente anche il presidente del CONI Giovanni Malagò che ha parlato di diversi temi. Uno fra tanti è stata la pista da bob e il porta bandiera alle Olimpiadi di Parigi, per il quale, però, c’è ancora del tempo. Il presidente ha anche commentato le tante medaglie vinte e i record arrivati.

“Il bilancio è sotto gli occhi di tutto, mai vinto tante medaglie. Dopo tanti anni siamo tornati in vetta al mondo. Abbiamo premiato le eccellenze, soprattutto dovete guardare le tante discipline che ci sono. Ogni anno un record? Sono un grandissimo ottimista, quasi incosciente. Non sarà sempre così ma continuiamo a mettercela tutta”.

Sulle Olimpiadi del 2024 ha poi detto:

Olimpiadi 2024? Bisogna prima qualificarsi, siamo a 97, vogliamo arrivare tra i 300 e i 350. Abbiamo diverse discipline che se la possono giocare, nella scherma due sono già passate, altre ne sono vicine. Ci sono quelle cose nel mondo che sono difficili da spiegare, ma siamo molto competitivi. A quanto possiamo arrivare? Lo avete calcolato voi, nello sport la matematica non è un opinione”.

Poi un tema molto discusso in Italia nelle ultime settimane, quello del porta bandiera:

“Porta bandiera? Ci sono dei mantra qui: la Ferragni, la pista da bob e questo. Non è serio fare questo discorso a dicembre, ci sono tante soluzioni. Sofia Goggia ad esempio era porta bandiera e si è infortunata. Sicuramente è rispettoso parlarne in giunta, farò le mie proposte e lo sceglieremo comunque nel rispetto della carriera olimpica. Quello infatti è un momento che attesta il tuo risultato. Il CIO suggerisce anche di rispettare la parità di genere“.

Infine sul nuovo decreto del Governo che ovviamente riguarda anche lo sport direttamente ha detto:

Il nuovo decreto? Mi è stato spiegato che è stato fatto il massimo dal governo, lo sport comunque non si accontenta mai, come gli altri settori del resto. Il budget per il materiale tecnico, per i viaggi degli atleti, ecc. sono stati rivisitati. I soldi che ci hanno dato a livello straordinario sono pari pari i premi per gli atleti, poi se sono di più siamo contenti ed è un problema che ci prendiamo volentieri“.

Malagò: “La pista da bob un trend topic come la Superlega”

Nel 1960 non si fece la pista di bob perché gli americani decisero di non costruirla essendoci poche Nazioni. Malagò quindi ha commentato anche questo fatto:

“Se sei un italiano che conosce relativamente questa materia, gridi allo scandalo e hai ragione. Questo perché non conosci la realtà a livello internazionale. Tutti vogliamo realizzare una pista in Italia. Poi però devi guardare cosa sta succedendo nel resto del mondo perché questi discorsi non si fanno più in quasi tutti gli sport: i Mondiali di calcio sono in diverse Nazioni, la Coppa Davis è itinerante, le competizioni acquatiche e di pallacanestro ecc. Dappertutto si tiene conto della realtà organizzativa. Se c’è uno spiraglio, siamo felici di aprire l’uscio e lavorare”-

Il presidente del CONI ha poi concluso l’intervista parlando di Milano-Cortina e della pista da bob. Quest’ultima è stata paragonata alla Superlega dato che si tratta chiaramente di un tema molto in voga in Italia:

Milano-Cortina sta andando molto bene come profilo di immagine e prestigio. Poi comunque la pista da bob come la Superlega è un trend topic”.