Recentemente, l’istituto economico Rexecode ha pubblicato uno studio approfondito sull’orario di lavoro effettivo medio annuo dei dipendenti a tempo pieno nell’Unione Europea per l’anno 2022. Questo studio ha offerto una visione dettagliata sul tempo di lavoro nei vari paesi dell’UE, evidenziando le differenze significative tra le nazioni. Tra i Paesi dove si lavorano meno ore spiccano i Paesi scandinavi, ma anche Francia, Belgio e Paesi Bassi. Tra i Paesi che lavorano di più, figurano soprattutto Paesi dell’est, Grecia e Cipro. E l’Italia? In mezzo, ma comunque con una media superiore rispetto a quella UE.
Paesi europei dove si lavora di meno: Finlandia e Francia in testa
La Finlandia si distingue come il paese dell’UE con il minor numero di ore lavorative annue, totalizzando 1.640 ore.
La Francia segue da vicino con 1.668 ore di lavoro annue, posizionandosi al secondo posto. Nonostante la settimana lavorativa standard di 35 ore, ferie e malattie contribuiscono notevolmente a ridurre l’orario di lavoro effettivo dei francesi.
Paesi europei dove si lavora di meno: dove sta l’Italia?
La Germania, con 1.790 ore, si colloca vicino alla media europea, mentre l’Italia si posiziona al 19° posto con 1.830 ore annue. Paesi come i Paesi Bassi, Belgio, Spagna e Portogallo mostrano anche una riduzione delle ore lavorative rispetto alla media.
Dal 2005, Rexecode ha osservato che le differenze nella durata del lavoro effettivo sono rimaste stabili, eccetto in Germania, dove è diminuita dal 2006 al 2019 ma è ancora superiore alla Francia. Le tre settimane di differenza tra i lavoratori a tempo pieno francesi e tedeschi sono dovute a un’ora in meno di lavoro settimanale in Francia, a differenze nelle assenze per malattia e alle ferie. In Germania, si lavorano 44,8 settimane all’anno rispetto alle 42,9 in Francia. Inoltre, dal 1998 la Francia ha visto il maggior calo delle ore lavorative annuali tra i principali paesi europei, principalmente a causa dell’attuazione della riforma delle 35 ore tra il 1998 e il 2005.Inizio modulo
Metodologia di rilevazione a confronto
L’aggiornamento del 2022 include modifiche metodologiche introdotte da Eurostat nel 2021 per migliorare la comparabilità dei dati. Questo cambiamento metodologico permette un confronto più preciso tra i paesi, ma impedisce di confrontare l’orario di lavoro prima e dopo la crisi sanitaria.
Infatti, c’è anche da considerare che la crisi sanitaria e la pandemia di Covid-19 hanno indubbiamente influenzato il mercato del lavoro in Europa. Il crescente ricorso al telelavoro e le modifiche comportamentali hanno messo in discussione il concetto tradizionale di orario di lavoro effettivo.
Orario di lavoro e contributo alla produzione
L’orario di lavoro effettivo è un indicatore fondamentale per misurare il contributo alla produzione. Questo studio considera non solo l’orario di lavoro settimanale abituale, ma anche i periodi di assenza per ferie, malattia e altri motivi.
Lavoro part time e full time: orario medio dei dipendenti
La Francia ha una elevata percentuale di impiego a tempo pieno, facendo meno affidamento sul lavoro part time rispetto ad altri paesi europei. Tuttavia, quando si considerano tutti i dipendenti (incluso il part-time), l’orario di lavoro medio annuo effettivo in Francia supera quello di alcuni paesi del nord Europa.
La classifica completa dei Paesi europei dove si lavora di meno
Andiamo a sintetizzare nella seguente tabella i dati riportati dall’istituto Rexecode sui Paesi europei dove si lavora di meno.
POSIZIONE | PAESE |
1 | Finlandia |
2 | Francia |
3 | Svezia |
4 | Paesi Bassi |
5 | Belgio |
6 | Danimarca |
7 | Spagna |
8 | Austria |
9 | Slovacchia |
10 | Estonia |
11 | Portogallo |
12 | Germania |
13 | Slovenia |
14 | Media UE |
15 | Repubblica Ceca |
16 | Irlanda |
17 | Croazia |
18 | Lussemburgo |
19 | Italia |
20 | Polonia |
21 | Grecia |
22 | Malta |
23 | Lituania |
24 | Ungheria |
25 | Cipro |
26 | Lettonia |
27 | Polonia |
28 | Grecia |
29 | Bulgaria |
30 | Romania |