Cardano è un progetto nato con grandi ambizioni. Al suo varo hanno concorso accademici e personalità di spicco del mondo crypto, a partire da Charles Hoskinson e al momento si trova all’ottavo posto nella classifica di settore.
Nel corso del 2023, però, ADA ha più che raddoppiato il proprio valore. Il primo giorno di gennaio valeva poco più di 0,24 dollari, mentre oggi la sua quotazione è oltre 0.61. Ha quindi sovraperformato molti dei token concorrenti, resistendo anche ai momenti peggiori del crypto winter.
Non stupisce eccessivamente, quindi, che in molti indichino la criptovaluta dei professori, come è nota nell’ambiente, nella veste di una delle possibili beneficiarie della schiarita prevista nelle prossime settimane sul mercato.
Cardano: ChatGPT lo indica in grande crescita
A far nuovamente parlare di Cardano è stato ChatGPT, il bot di OpenAI basato sull’intelligenza artificiale. La sua previsione, +136% per ADA nel corso del nuovo anno, ha infatti destato un certo clamore. In particolare, la sua quotazione dovrebbe attestarsi in una fascia di prezzo tra 1 e 1,50 dollari nel corso della prima metà del 2024.
La motivazione che ChatGPT ha posto alla base del suo pronostico è del resto abbastanza condivisibile: il quarto halving di Bitcoin dovrebbe tramutarsi in una grande crescita dell’intera criptoeconomia. Una tendenza di cui dovrebbero avvantaggiarsi in particolare i progetti che hanno basi tecnologiche di rilievo.
Cardano, in effetti, sembra essere uno dei possibili beneficiari del nuovo sentimento di fiducia che spira già da tempo su un settore che ha vissuto un biennio reso complicato da una serie di crolli clamorosi. Tali da vanificare in parte il lavoro che era stato condotto sulla blockchain, sfociato nel lancio dell’aggiornamento Alonzo, del 2021. Un hard fork che ha comunque rafforzato l’ecosistema di Cardano, fornendogli le caratteristiche in grado di traghettarlo verso il Web3. A partire dalla disponibilità degli smart contract basati su Plutus, ritenuti un ulteriore contributo alla sua efficienza.
Ad Alonzo ha poi fatto seguito un ulteriore aggiornamento, Vasil, il quale è stato progettato nel preciso intento di aumentare il throughput (il volume di transazioni gestibili nell’unità di tempo) e migliorare l’esperienza per gli sviluppatori grazie a prestazioni di script migliorate. Un hard fork sfociato in maggiore efficienza e costi minori, ad ulteriore conferma della validità tecnologica della rete.
Cardano sarà il contraltare di Ethereum?
I rapporti tra Ethereum e Cardano sono ormai da tempo problematici. Charles Hoskinson più di una volta ha attaccato la blockchain di cui ha contribuito al lancio, spingendo Vitalik Buterin a rispondere per pe rime.
La concorrenzialità tra i due progetti è del resto comprensibile. Ethereum è il presente della finanza decentralizzata (DeFi), mentre Cardano mira ad esserne il futuro. Per avere un ruolo centrale al suo interno, entrambe le reti hanno imboccato la strada del Proof-of-Stake. Una mossa avveduta, alla luce delle persistenti polemiche sui consumi energetici del meccanismo di consenso Proof-of-Work.
Un duello che sembra destinato a proseguire anche nel corso del nuovo anno. Cardano, però, sembra almeno al momento godere di un’atmosfera di maggiore fiducia intorno alle sue potenzialità. L’intensa crescita di cui è stato protagonista nel corso del 2023 è stata peraltro abbastanza sorprendente, considerato come nel 2022 ADA fosse indicata alla stregua di grande malato, in ambito crypto.
Il suo trend in costante crescita sembra però aver convinto molti investitori, che hanno ravvisato in Cardano una soluzione in grado di competere con grande forza con una concorrenza che è sempre più folta.
Occorre infatti sottolineare che la categoria dei cosiddetti Ethereum Killer è molto popolata. Tra i tanti sfidanti si stagliano minacciosamente Avalanche, Aptos e Fantom. Cardano, però, sembra al momento avere innestato una marcia superiore, accostandosi al nuovo anno in una posizione di grande forza.