In Argentina continuano le proteste dei cittadini contro il neoeletto presidente Javier Milei. Nella notte del 21 dicembre 2023 si sono verificati degli scontri tra i manifestanti e la polizia a Cordoba.

Argentina, proteste contro Milei: scontri con la polizia a Cordoba

Ancora una notte di proteste in Argentina contro il nuovo presidente Javier Milei, vincitore delle ultime elezioni presidenziali e ufficialmente in carica dallo scorso 10 dicembre 2023. Migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare il proprio dissenso – soprattutto in merito al decreto sulle privatizzazioni – a Cordoba, Santa Fe, Rosario e Mar del Plata. Nei giorni scorsi un affollatissimo corteo aveva invaso le strade di Buenos Aires per la stesa ragione.

Durante la notte tra giovedì 21 e venerdì 22 dicembre 2023 si sono verificati degli scontri tra la polizia e i manifestanti nella città di Cordoba: gli agenti hanno usato lo spray e i gas lacrimogeni per far allontanare la folla che si era radunata nella piazza di Patio Olmos.

Le protese contro le riforme di Milei

Il neoeletto Javier Milei nei giorni scorsi ha svelato quelle che saranno le sue prime mosse in qualità della sua nuova carica e gli interventi legislativi che ha intenzione di portare avanti per ricostruire le fondamenta economiche dell’Argentina.

Un progetto di riforme ambizioso, un mega-decreto incentrato sulla deregulation e le privatizzazioni dell’economia: si parte da una svalutazione della moneta (il peso) del 50%, passando per tagli alla spesa pubblica e ai sussidi, fino ad arrivare ad un incremento delle importazioni.

La popolazione continua a manifestare il suo dissenso, scendendo a protestare nelle piazze e nelle strade di tutto il Paese; si uniscono al coro anche i costituzionalisti, che reputano il progetto di Milei altamente incostituzionale.

A fronte di tutto ciò, il governo tiene il pugno di ferro sull’argomento e avanza nell’iter parlamentare per l’approvazione del decreto. I sindacati hanno indetto per la giornata di mercoledì 27 dicembre una manifestazione di protesta.