La decisione di sbarrare la strada al Mes di fatto era gia’ stata presa ieri mattina da FdI e Lega. Non comunicata prima perche’ era ancora in corso la partita sul patto di stabilita’: “Fratelli d’Italia ha voluto intestarsi il no alla ratifica”, dicono in FI, il ‘blitz’ e’ stato organizzato dopo un confronto con la Lega. In realta’, si spiega, anche il partito di via Bellerio era a favore del voto contrario subito, senza attendere gennaio. Poi ieri sera, quando – dopo l’adesione all’intesa sulle regole europee – si era affacciata l’ipotesi di un nuovo slittamento del dossier, FdI ha accelerato chiedendo la convocazione della commissione Bilancio per questa mattina, con la relatrice Lucaselli che ha illustrato il parere negativo. Forza Italia, raccontano fonti parlamentari azzurre, e’ stata spiazzata, avrebbe preferito che la questione del Mes fosse affrontata alla ripresa dei lavori parlamentari (“Non condividiamo affatto questa accelerazione”, la linea). Il capogruppo del partito azzurro Barelli non lo nasconde. “Siete voi a dire che c’e’ stata una competizione a destra…”, dice ai giornalisti. Lo sguardo e’ rivolto alle Europee. Per sei mesi l’Aula di Montecitorio non potra’ ritornare sul tema, “e’ finita, se l’opposizione vuole presentare il provvedimento al Senato e’ libera di farlo ma per noi e’ la parola fine”, taglia corto un ‘big’ del partito della Meloni. La premier ieri ha sentito gli altri leader dell’alleanza, dopo un incontro – riferiscono fonti parlamentari della maggioranza – tra Salvini e Giorgetti. Non che la Lega abbia mai avuto qualche dubbio nel votare contro. “Noi – argomentava due giorni fa il vicepremier e segretario ‘ex lumbard’ nel saluto con i parlamentari prima di Natale in un albergo della Capitale – dobbiamo tenere una posizione di coerenza. L’Europa deve cambiare, noi siamo quelli di Firenze”, il ragionamento con riferimento alla kermesse dei sovranisti tenutasi nel capoluogo toscano. Ora ci sono due appuntamenti che agitano la maggioranza. Il primo sono le Europee, che si giocheranno sul proporzionale.

La maggioranza di governo pronta per Regionali ed Europee

“Faremo liste forti con qualche innesto”, ha spiegato Salvini ai suoi. L’ipotesi e’ quella di una candidatura del generale Vannacci nel centro Italia. Il secondo scoglio sono le Regionali. I nodi riguardano la Sardegna e la Basilicata. Nell’isola il gruppo dirigente di Fdi ha incontrato nelle varie riunioni il governatore Solinas, spiegando che con Musumeci in Sicilia si e’ aperto un precedente e che occorre cambiare cavallo per vincere le elezioni. Ma la Lega non molla e punta a fare asse con Forza Italia che ‘difende’ l’uscente Bardi.