Si fa spazio l’ipotesi di allungare il superbonus per alcuni giorni del 2024 con uno stato di avanzamento straordinario (Sal) al 31 dicembre 2023. La mini-proroga comporterebbe l’inclusione di tutte le fatture inviare presso il Sistema di interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle entrate entro il 12 gennaio 2024. In questo modo, si potrebbero far rientrare alcune spese degli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione nel 2023 e non nel 2024. Il vantaggio dell’operazione consiste nel fatto che il superbonus fino al 31 dicembre prossimo ha una percentuale di agevolazione del 110% o del 90%. Dal 1° gennaio 2024, invece, la percentuale scenderà al 70%. 

Secondo alcune stime, i lavori che potrebbero beneficiare dell’ipotesi del Sal straordinario potrebbero avere un complessivo di due miliardi di euro. In tutto, i cantieri che non verranno completati fino al 31 dicembre 2023 con lavori del superbonus ammontano a circa 13 miliardi di euro. Si tratta di condomini che potrebbero ritrovarsi a dover anticipare una quota di spese di tasca propria. Ma ciò potrebbe dare origine a vari contenzioni con le imprese fornitrici. 

Superbonus, ipotesi stato di avanzamento straordinario al 31 dicembre 2023: come funziona?

Potrebbe arrivare una soluzione parziale sui lavori in superbonus in scadenza al 31 dicembre 2023. I committenti e le imprese fornitrici potrebbero beneficiare di qualche giorno in più per far rientrare il maggior numero di spese nel 2023, in modo da assicurare la possibilità di avvalersi dell’opzione della cessione dei crediti d’imposta o dell’applicazione dello sconto in fattura a una percentuale più alta, quella di quest’anno.

L’ipotesi è contenuta nella proposta del senatore di Fratelli d’Italia Guido Quintino Liris, sulla possibilità di istituire uno stato di avanzamento straordinario al 31 dicembre 2023 cui farebbe seguito la scadenza del 12 gennaio 2024 di trasmissione delle fatture dei costi sostenuti al Sistema di interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle entrate.

In questo modo, i condomini potrebbero beneficiare di qualche giorno in più, anche agli inizi del 2024, per far rientrare il maggior numero di spese nella competenza del 2023, con percentuale di agevolazione del 110% o del 90%, a seconda dei casi. La spesa, peraltro, dovrebbe essere assorbita dai bilanci pubblici del 2023. 

Superbonus 31 dicembre 2023: chi riguarda la proroga? 

Ad oggi, si calcolano circa 30mila condomini che non concluderanno i lavori in superbonus entro il 31 dicembre 2023. Una stima del valore di questi cantieri, indica una quota di circa 13 miliardi di euro. Procedendo con lo stato di avanzamento dei lavori straordinario e trasmissione delle fatture entro il 12 gennaio 2024, si stimano circa due miliardi di interventi che potrebbero essere ammessi alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura sugli costi sostenuti in extremis. La misura dovrebbe arrivare con un decreto ad hoc che il governo dovrebbe adottare il 28 dicembre prossimo

Bonus 110%, la riduzione al 70% potrebbe far nascere dei contenziosi 

Peraltro non è stata del tutto accantonata l’ipotesi si una proroga del superbonus al 31 marzo 2024 sul quale spinge soprattutto Forza Italia. Il maggior tempo sarebbe concesso, tuttavia, a tutti quei cantieri che hanno raggiunto un certo stato di avanzamento dei lavori, pari ad almeno il 60 per cento.

Soprattutto se non si dovesse arrivare a una proroga, si rischierebbe e un boom di contenziosi tra committenti e imprese. Eventuali ritardi nei lavori potrebbero determinare la caduta del bonus dal 110% (o 90%) al 70%, che rappresenta la percentuale di agevolazione del 2024. Tuttavia, per ottenere il bonus i committenti – sui quali comunque ricade l’onere delle spese – dovranno finanziare di tasca propria le spese per non perdere anche la quota di bonus spettante.