Classe 1967, difensore e centrocampista di ruolo, originario di Barga, ma cresciuto tra le fila del Torino. Con 124 presenze collezionate in maglia biancoceleste, 12 in Coppa Italia e una in Coppa UEFA, Roberto Bacci si guadagna sul campo la fiducia e la stima del tecnico Zoff, che più di tutto ne apprezza la disciplina tattica. Terminata la carriera agonistica, dopo il ritiro nel 2001, inizia quella di allenatore, soprattutto in Toscana, alternando l’esperienza con le giovanili alla conduzione di prime squadre nei campionati minori. Per commentare il momento della squadra di Sarri e il prossimo match, Empoli – Lazio, Bacci è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Empoli-Lazio, Bacci a Tag24
La Lazio sta vivendo un momento complicato e domani contro l’Empoli in campionato è chiamata a vincere per scacciare la crisi, scrollarsi di dosso i fischi dei tifosi, e rilanciarsi in corsa per le competizioni europee. Sarri predica calma e racconta di uno spogliatoio ancora unito e coeso, ma adesso è arrivato il momento di dimostrarlo in campo. La squadra di Andreazzoli però ha bisogno di punti e venderà cara la pelle nel match di apertura della diciassettesima giornata. Per commentare il momento della squadra di Sarri, partendo del Castellani, delle ore 18.30, Empoli-Lazio, Bacci, ex calciatore che ha vissuto anni importanti in maglia biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Lazio torna in campo domani contro l’Empoli, dopo l’ennesima sconfitta arrivata contro l’Inter. Gara insidiosa per i biancocelesti, che vengono da un momento di difficoltà?
“Penso che l’insidia principale sia la Lazio stessa. Questa è una squadra, sulla carta, più forte, ma che sta attraversando un momento particolare. Ne deve venir fuori, perchè le squadre vere non si lasciano sopraffare dagli eventi e penso che i biancocelesti lo siano. E’ difficile perchè domani incontrerà una formazione come l’Empoli, che ha bisogno di fare punti perchè si trova in una zona delicata della classifica. Sarà un match complicato e duro, ma la Lazio ha tutte le caratteristiche per portare a casa il risultato pieno e ha giocatori importanti, che sanno bene di non essere quelli visti finora. Possono fare molto di più. C’è ancora tanta strada da fare e tanti punti a dispozione. Serve molta più concentrazione”.
Quindi secondo te c’è anche un aspetto mentale su cui si deve lavorare?
“Ci si aspettava sicuramente qualche punto di più, visto anche il campionato fatto lo scorso anno e i risultati raggiunti da questa squadra. Sono al di sotto delle proprie capacità e dovranno lavorare molto anche dal punto di vista mentale. Questa squadra ha avuto troppi alti e bassi, manca di continuità, nonostante sulla carta sia un’ottima squadra. Sarri ha giocatori importanti e il tridente davanti è potenzialmente micidiale. Eppure sta segnando poco, nonostante siano anni che giocano insieme. Per quello che costruisce, per come gioca, è evidente che deve e può fare molto di più e questo dipende da tanti fattori. E’ un momento complicato, nel calcio succede, ma ci sono 6 o 7 punti da recuperare e si può fare. Nulla è perduto”.
Quindi sei fiducioso, la Lazio può rientrare in corsa?
“Guardiamo al Bologna, ch ein questo momento è in zona Champions, ha 28 punti e la Lazio ne ha 21. Sono 7 punti, non mi sembrano un’infinità. La Lazio ha un organico che può lottare per traguardi importanti e dovrà farlo fino alla fine. La squadra di Sarri dovrà mettere in campo tutte le sue armi ed è chiaro che finora non lo ha fatto. La qualità non manca e questo salto di qualità si può ancora fare”.
Cosa pensi di mister Sarri? Molto del merito del secondo posto dello scorso anno è stato sicuramente il suo, ma ora qualcuno inizia ad avere dubbi sulla sua posizione.
“lI laziali sono giustamente esigenti, ma io ho piena fiducia nei confronti del mister. Penso che sia uno degli allenatori più preparati a livello europeo. E’ preparato, esperto, ha tutte le caratteristiche per fare bene e ha la Lazio nel sangue. Basta una scintilla, a volte nel calcio basta un episodio. Tutti insieme, Sarri, società e squadra, possono farlo. Il bicchiere deve essere mezzo pieno, ci sono tutti gli ingredienti per risalire le posizioni di classifica. La Lazio undicesima non esiste”.
Intanto questa è stata la settimana dei sorteggi europei e la Lazio ha pescato il Bayern Monaco. Premesso che a quelle partite mancano due mesi, i biancocelesti sono stati sfortunati?
“Sicuramente, perchè il Bayern è una delle squadre che nessuno vorrebbe incontrare. In Champions però è tutta un’altra storia e può accadere qualunque cosa. E’ chiaro che i tedeschi sono una delle squadre più forti del mondo, che si candidano come pretendenti per vincere la Coppa. Ma anche la Lazio è una squadra noiosa da affrontare per tutti. Ci saranno stimoli importanti”.
Con la Lazio hai vissuto anni importanti della tua carriera. Qual è il tuo ricordo più bello?
“Ce ne sono tanti, ma penso che l’emozione più grande sia stata l’esordio. Io venivo dalla Serie C e Zoff mi ha dato fiducia e mi ha fatto esordire in Serie A. Ricordo che dal niente mi ha detto ‘domani devi marcare Martín Vázquez‘ che era un calciatore straordinario, veniva dal Real Madrid e io lo avevo visto solo in tv. Gli chiesi se era sicuro e mi disse di stare tranquillo. Feci una buona gara ed è un ricordo meraviglioso”.