Una settimana decisiva per gli azzurri che dopo i sorteggi di Champions League, in cui ha pescato il Barcellona, e una sconfitta pesante contro il Frosinone in Coppa Italia dovrà affrontare il big match dell’Olimpico contro la Roma. La reazione alla crisi dei tifosi del Napoli è unanime e resta a favore di Mazzarri.

La crisi del Napoli e la reazione dei tifosi che restano con Mazzarri

Il Napoli si appresta a chiudere l’anno con le prossime due sfide di campionato contro Roma e Monza. Due match che diranno tanto dell’andamento azzurro visti i recenti risultati discontinui della squadra di Mazzarri. Nonostante la reazione di delusione rispetto alla crisi del Napoli i tifosi appoggiano ancora il tecnico toscano.

Nella giornata di oggi è stato chiesto alcuni di loro, nel centro di Napoli tra Piazza del Plebiscito e il lungomare di Via Caracciolo, cosa ne pensassero dell’andamento della squadra partenopea e se fosse stato giusto il ritorno di Mazzari.

Per alcuni il tecnico non ha inciso come si sperava, anche se quello tra l’allenatore e il Napoli resta un ricongiungimento romantico: Qualcosa di bello dal punto di vista sentimentale, anche se i risultati non sono brillanti”.

Colpe da dividere ma che certo non toccano più di tanto l’allenatore azzurro: “Nessuno ha pensato che Mazzarri arrivasse e risolvesse i problemi” afferma un tifoso, “difficile incidere in così poco tempo”, ci tiene a precisare un altro, considerando molto più influente l’aspetto psicologico impostato da inizio stagione.

C’è chi tra i supporter partenopei attacca il presidente, convinto che il problema venga dall’alto e da un atteggiamento supponente che ha portato solo a scelte opinabili su più fronti societari:

“Il problema originario è De Laurentiis e le sue scelte completamente sbagliate. Si è convinto di essere invincibile e così ha pensato che la squadra potesse essere allenata da chiunque e che il direttore sportivo fosse una figura inutile”.

Resta indelebile la brutta figura fatta contro il Frosinone in Coppa Italia. Una sconfitta maturata 4-0 e un passivo che riporta al Napoli del 1958 quando perso contro la Lazio con lo stesso risultato: quattro gol di scarto che sbatterono gli azzurri fuori dalla competizione.

In quella occasione il match si giocò allo Stadio della Liberazione, attuale Collana, poiché lo Stadio Maradona non era stato ancora concluso. Sarebbe stato poi inaugurato nella stagione seguente come Stadio del Sole.

Le sensazioni sul sorteggio di Champions League

La sconfitta in Coppa Italia è la 4° su 7 partite totali da quando il tecnico toscano si è seduto sulla panchina azzurra. Un bottino davvero povero, come sottolinea un tifoso. A peggiorare la situazione la conseguente eliminazione dalla competizione, forse il traguardo di quest’anno più concreto per gli azzurri.

Testa alla Serie A e alla Champions League. L’obiettivo minimo per il campionato resta la qualificazione nella maggiore competizione europea: la buona notizia è che con l’Italia prima nel ranking le squadre che potranno accedere dall’anno prossimo saranno 5.

Lunedì ci sono stati i sorteggi a Nyon, in Svizzera: il Napoli ha sorteggiato il Barcellona in una sfida che se prima del 2020 non era mai stata giocata in manifestazioni ufficiali, negli ultimi anni sta infiammando due tifoserie che condividono una particolare devozione verso Diego Armando Maradona. Tra febbraio e marzo, dunque, azzurri e blaugrana si sfideranno per la quinta e sesta volta in meno di 4 anni.

Secondo molti tifosi un sorteggio non troppo fortunato ma neanche troppo complesso. Nonostante l’impossibilità di pescare il Real Madrid, testa di serie del girone azzurro, il rischio di trovare squadre molto più forte dei blaugrana, come Manchester City e Bayern Monaco, era alto:

“Il Barcellona nell’ultimo periodo è altalenante e per il Napoli, che in queste sfide si esalta, non è andata così male. Anche se la Real Sociedad sarebbe stata meglio, probabilmente anche l’Atletico Madrid, squadra comunque ostica”.

La squadra partenopea sarà chiamata a fare del proprio meglio agli ottavi di finale in un mese come quello di marzo che a conti fatti sarà decisivo sia per il finale di stagione sia per il passaggio del turno in Champions: il Napoli per allora dovrà dimostrare di aver aggiustato il tiro.