La vittoria della Superlega sancita dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha considerato come abuso di potere il monopolio calcistico di UEFA e FIFA, ha scatenato la ferma reazione della Premier League e del governo inglese.

Proprio quest’ultimo non è rimasto indifferente dopo la sentenza della Corte, decidendo di passare immediatamente all’azione, con Westminster pronta a varare una legge che impedisca ai club inglesi di partecipare al nuovo format calcistico.

Superlega, il governo inglese pronto a difendere la Premier League

Una decisione storica, che inevitabilmente segna un nuovo capitolo del calcio europeo. La Superlega segna un gol dal peso specifico non indifferente. Di fatto UEFA e FIFA perdono in questo modo il monopolio calcistico, con la possibilità di poter vedere in futuro nuove competizioni, partendo proprio dalla Superlega stessa.

Ma il governo inglese non è rimasto a guardare, ha chiuso immediatamente le porte al nuovo progetto di A22, passando direttamente ai fatti. La Premier League non si tocca, questo il principio base sul quale si concentra il pensiero del calcio inglese, che adesso passa ai fatti.

Il Dipartimento di Cultura, Media e Sport inglese a tal proposito è sceso immediatamente in campo, spiegando come i britannici siano pronti a varare una legge che impedisca ai club di Premier League di poter prendere parte alla Superlega.

L’obiettivo è uno solo, non permettere a questo possibile nuovo format di vedere la luce: “Il tentativo di creare una competizione separatista è stato un momento decisivo per il calcio inglese ed è stato universalmente condannato dai tifosi, dai club e dal governo”, afferma un portavoce del DCMS.

“All’epoca abbiamo intrapreso un’azione decisiva avviando la revisione della governance del calcio guidata dai tifosi, che richiedeva la creazione di un nuovo regolatore indipendente per il calcio inglese. A breve presenteremo una legislazione che renda tutto ciò una realtà e fermeremo i club dall’unirsi a qualsiasi competizione separatista simile in futuro”.

Traduzione, chi ha in mente di abbracciare la Superlega dovrà andare incontro alla reazione del calcio inglese. Intanto arrivano i primi no come quello del Manchester United: “La nostra posizione non è cambiata – spiega il club – rimaniamo pienamente impegnati nella partecipazione alle competizioni UEFA”.

Reazione italiana

Netta la posizione del calcio inglese, così come quella del calcio italiano, come sottolineato dal numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Non ha aspettato la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, già nella giornata di ieri aveva messo in guardia le società in caso di volontà di aderire alla Superlega.

Esiste una norma federale per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio – ha affermato Gravina – L’adesione resta libera, ma noi già stiamo lottando al nostro interno sulle date a disposizione per il campionato. Potete immaginare cosa succederebbe se aggiungessimo un’alta competizione. Io devo salvaguardare il brand del calcio italiano e si deve sapere a cosa si va incontro”. Il primo club ad opporsi è stato la Roma, che attraverso un comunicato ha detto no alla Superlega. L’opposto del Napoli, con Aurelio De Laurentiis che si è detto “pronto al dialogo”.

Anche la Spagna è contro la Superlega, con il presidente de La Liga Javier Tebas che ha bocciato subito il progetto: “Stanno già iniziando a intossicarci, come avevo detto. Hanno sempre potuto organizzare competizioni al di fuori di UEFA e FIFA, e questo non può essere proibito. La questione è la loro condizione per essere sotto l’organizzazione della UEFA e della FIFA. Superlega modello egoista ed elitario”.