L’appello della sezione locale di LNDC Animal Protection sta facendo il giro del web. La denuncia di una crudeltà avvenuta ad Altamura, Bari, dove tre cuccioli di cane sono stati gettati in un pozzo insieme alla loro mamma e lasciati lì a morire di fame e di freddo.
Crudeltà ad Altamura, cuccioli gettati nel pozzo
Il destino che attendeva i tre cuccioli (due femmine e un maschio) e la loro mamma sarebbe potuto essere molto diverso, se non fossero stati trovati in tempo. Infatti, sul fondo del pozzo sono stati rinvenuti resti di molti altri animali lasciati lì, chissà per quanto tempo, a morire di stenti. Un atto estremamente crudele e disumano, che indigna ancora di più dopo quanto successo al piccolo Leone, il gatto scuoiato vivo ad Angri.
A sentire i guaiti disperati dei tre piccoli sono state due persone in cerca di funghi. Subito, è scattato l’allarme. I vigili del fuoco e gli attivisti sono arrivati al pozzo nel quale avevano gettato la famigliola, per fortuna tratta in salvo.
Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection ha lanciato un appello, affinché tali gesti non si verifichino più:
Voglio ringraziare sia le persone che hanno segnalato i lamenti di questa povera mamma e dei suoi figli sia i Vigili del Fuoco, sempre pronti a intervenire per salvare vite. Ovviamente un grande ringraziamento va anche ai nostri volontari che non si tirano mai indietro quando c’è da intervenire in situazioni come questa. La cosa inquietante è che nello stesso pozzo, quasi un anno fa, la nostra Sezione aveva già recuperato altri cuccioli e in questa occasione hanno notato i resti di altri animali ormai morti da chissà quanto tempo.
La presidente ha invitato a scrivere una mail all’indirizzo [email protected] se qualche cittadino sappia o abbia visto quanto è accaduto. Poi, sottolinea che:
È evidente che questo luogo è diventato un punto fisso di abbandoni crudeli che, senza l’intervento fortuito di persone che passavano di lì per caso, sono destinati a trasformarsi in condanne a morte. Chiediamo quindi alle autorità locali di identificare i proprietari del sito e obbligarli a chiudere quel pozzo in maniera sicura, in modo da non consentire altri episodi di questo tipo. Allo stesso tempo, abbiamo sporto denuncia contro ignoti nella speranza di riuscire a risalire all’identità della persona che ha abbandonato quanto meno quest’ultima famiglia.