È morto nella notte all’ospedale Civico di Palermo, dove era stato accompagnato da un conoscente dopo aver riportato diverse ferite da arma da fuoco nel corso di una sparatoria avvenuta fuori da una discoteca in via Calvi: ecco chi è Rosolino Celesia. Gli inquirenti danno da ore la caccia al suo killer.

Chi è Rosolino Celesia, morto a 22 anni nella sparatoria di Palermo

Rosolino Celesia aveva 22 anni e insieme al padre Gianni, ex consigliere della sesta circoscrizione comunale di Palermo e noto cantante neomelodico della città, viveva al Cep. Era una promessa del calcio: fin da bambino aveva militato negli ambienti sportivi siciliani, iniziando a giocare nella stessa scuola frequentata da Totò Schillaci.

Poi “Lino”, come lo chiamavano tutti, era stato prestato al Palermo. In breve tempo, negli anni successivi, aveva fatto esperienza al Trapani, al Torino, al Troina e al Marsala, sempre nelle giovanili. Il suo sogno era la serie A, ma da un po’ aveva deciso di mettersi questa strada alle spalle e di dedicarsi ad altro. Non poteva sapere, come coloro che lo circondavano, che sarebbe morto così giovane.

Nella notte si è infatti spento in ospedale. Ci era arrivato, a bordo di un mezzo privato, dopo essere stato ferito al torace e al collo con un’arma da fuoco nel corso di una sparatoria avvenuta fuori da una discoteca di Palermo, la Notr3 di via Pasquale Calvi, al culmine di una lite scoppiata per motivi ignoti. Da ore gli inquirenti danno la caccia al suo killer, passando al setaccio le telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del locale e le testimonianze dei presenti.

Il Presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club – dirigenti, dipendenti, collaboratori, allenatori, calciatori, settore giovanile –, partecipano sentitamente al dolore della famiglia Celesia per la scomparsa di Rosolino Celesia, ex calciatore del settore giovanile granata. Ai suoi cari, a tutti i parenti e ai tantissimi amici il cordoglio e l’abbraccio del mondo granata,

fanno sapere intanto dal Torino, facendo eco ai tanti utenti che sui social stanno dedicando messaggi di cordoglio sia a lui che alla sua famiglia.

È allarme violenza in città

Sembra che Celesia – a differenza del padre, indagato, in passato, per aver partecipato a una rapina in gioielleria – non avesse precedenti. Chi indaga esclude quindi che sia stato preso di mira per un regolamento di conti. In città, intanto, è allarme violenza. Dopo il delitto, l’ennesimo, è stata non a caso convocata una riunione straordinaria del Comitato ordine e sicurezza.

Il precedente di Giovanbattista Cutolo a Napoli

La vicenda che ha coinvolto Celesia ricorderà a molti quella di Giovanbattista Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso a colpi di arma da fuoco a pochi passi da Piazza del Municipio. I fatti risalgono al 31 agosto scorso. Il giovane si trovava fuori da un locale del centro di Napoli in compagnia di un gruppo di amici quando, per futili motivi, era stato preso di mira da un 17enne, che gli aveva sparato contro almeno tre colpi.

Rintracciato dopo essersi dato alla fuga, il ragazzo agli inquirenti aveva detto di aver trovato la pistola in strada e di aver puntato il giovane per “difendersi, non per ucciderlo”: temeva che potesse picchiarlo. Dal prossimo 15 febbraio sarà processato per omicidio volontario aggravato. Altre due persone, intanto, sono indagate. Si tratta di due giovani di 20 e 28 anni di età, due amici del 17enne già noti alle forze dell’ordine per piccoli reati contro il patrimonio e rapina di orologi di lusso.

Uno di loro è indagato per concorso in omicidio, perché avrebbe ceduto al minorenne la pistola usata per uccidere Cutolo; l’altro per rissa: sarebbe stato lui a provocare verbalmente la comitiva del musicista, alimentando l’alterco preceduto al delitto. Se saranno rinviati a giudizio anche loro ancora non si sa. Ma il fatto che siano altri due giovanissimi fa riflettere.