Questa mattina sono finite in manette quattro persone nella provincia di Reggio Calabria con l’accusa di aver cercato di convincere una giovane vittima a ritrattare a proposito di uno stupro subito. Si tratta di due donne e due uomini, familiari della ragazza, che ora si trovano agli arresti domiciliari per reati commessi in concorso tra loro.

Reggio Calabria, tentano di far ritrattare vittima su stupro subito: ecco cosa è successo

Nelle prime ore della mattinata di oggi, giovedì 21 dicembre 2023, quattro persone sono state arrestate dagli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Palmi. Gli agenti che hanno compiuto tali operazioni sono stati coadiuvati da personale dell’Upgsp della Questura di Reggio Calabria.

Nello specifico si tratta di due uomini e due donne accusati di aver cercato di convincere, con minacce ed intimidazioni, una giovane vittima di stupro a ritrattare su raccontato in precedenza alle autorità. I quattro soggetti sono dunque finiti in manette per i reati di violenza, minaccia, tentato intralcio alla giustizia.

Si tratta di persone che hanno legami di parentela con la vittima. I reati di cui ora sono accusate le quattro persone sarebbero stati commessi in concorso tra di loro. Al momento per questi soggetti sono previsti gli arresti domiciliari. In un secondo momento si presenteranno in tribunale davanti ad un giudice che stabilirà la loro innocenza o la loro colpevolezza riguardo a tale vicenda.

Le indagini

A condurre l’attività investigativa sono stati i professionisti della Procura della Repubblica di Palmi, la quale ha coordinato l’intera indagine. Essa è strettamente collegata alla recente operazione denominata “Masnada”. Operazione che aveva portato gli investigatori ad individuare 20 persone (alcune minorenni) accusati a vario titolo di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di due giovani vittime con meno di 18 anni.

Tra questi 20 soggetti era emersa la presenza di alcuni legami di parentela a diversi esponenti associati alla criminalità organizzata. Alcuni di questi infatti erano (e sono tuttora) imparentati con boss e vertici di cosche di ndrangheta, note nella zona di Reggio Calabria e in provincia.

Nel corso delle indagini, i professionisti del settore hanno accertato anche svariati e ripetuti episodi di vessazione subiti punto da una delle due giovani vittime di queste violenze. A metterli in atto, secondo le accuse, sono stati proprio i suoi familiari.

In particolare il fratello e la sorella della vittima di violenza, con i loro rispettivi compagni. Queste quattro persone sarebbero state decisamente contrarie alla scelta della ragazza di sporgere denuncia per lo stupro subito.

Così, stando a quanto emerge, avrebbero costantemente tentato di ostacolare la collaborazione della vittima con gli investigatori e le autorità. Lei aveva già rilasciato dichiarazioni davanti all’Autorità Giudiziaria.

“Vittima istigata a compiere gesti suicidi”

Ma non è finita qui. Sembra che queste quattro persone avrebbero invitato la ragazza a compiere gesti suicidi. Inoltre avrebbero disattivato la sua personale scheda telefonica, simulando uno smarrimento.

Infine, nel corso delle indagini, è emerso che gli indagati avrebbero costretto la giovane a sottoporsi ad una visita psichiatrica con il chiaro intento di ottenere una certificazione che potesse attestare la non capacità di intendere e di volere.

In questo modo, pare che i quattro accusati volessero rendere inattendibili le dichiarazioni rilasciate dalla vittima in precedenza al cospetto dell’Autorità Giudiziaria. Ancora da chiarire è l’esatto motivo per cui i familiari della ragazza avrebbero fatto ciò. Gli investigatori stanno cercando di capire che cosa può esserci dietro a tali azioni.

Nei loro confronti intanto sono scattati gli arresti domiciliari e non solo. State fatte anche perquisizioni sia personali, sia locali. Gli agenti hanno sequestrato dispositivi elettronici, informatici e telefoni cellulari appartenenti a loro, che ora verranno ispezionati ed analizzati a fondo.

Purtroppo, in questi ultimi giorni, stiamo sentendo parlare continuamente di stupri e abusi sessuali. I dati riguardanti la violenza contro le donne sono estremamente preoccupanti. A giugno scorso il Governo ha approvato una stretta per cercare di contrastare il fenomeno, che però è ancora molto diffuso.