Il solstizio d’inverno, un fenomeno astronomico affascinante ed estremamente significativo per la tradizione popolare, segna il passaggio dall’autunno all’inverno nell’emisfero settentrionale. Questo evento, che solitamente cade tra il 20 e il 23 dicembre, è caratterizzato dal giorno più breve e dalla notte più lunga dell’anno. Nel 2023, ad esempio, si verifica il 22 dicembre.
Cos’è il solstizio d’inverno
Il solstizio d’inverno, dal latino “solstitium” (sole fermo), rappresenta un momento cruciale nell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto all’eclittica. In questo giorno, il Sole raggiunge il suo punto più basso all’orizzonte a mezzogiorno, illuminando meno ore la Terra. Ciò è dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre, che fa sì che i raggi solari raggiungano il pianeta in modo più inclinato, provocando temperature più basse.
Più precisamente, il solstizio d’inverno si verifica a causa dell’inclinazione di 23 gradi e 27 primi dell’asse terrestre rispetto al piano dell’eclittica. Durante l’inverno, è il Polo Nord che si allontana dal Sole, mentre nell’altra metà dell’anno è il Polo Sud ad essere orientato verso il Sole, creando l’alternanza delle stagioni.
In questo giorno, i raggi solari raggiungono la loro minima inclinazione nell’emisfero boreale, mentre nel sud raggiungono la massima inclinazione. Nel solstizio di dicembre, il Sole raggiunge lo zenit lungo il Tropico del Capricorno nell’emisfero australe, mentre al di sopra del Circolo Polare Artico, il Sole non sorge completamente.
Solstizio d’inverno: quando tramonta il sole nel giorno più corto del 2023 in Italia
Nel 2023, a Roma, il sole tramonterà alle 16.41. Spostandoci più a sud, e prendendo come riferimento Lampedusa, il punto più a sud del Paese, il sole tramonterà alle 17.01. Orientandoci invece verso nord, nella città più a nord d’Italia, Vipiteno, il sole andrà a letto molto presto, e più precisamente alle ore 16.28.
Curiosità sul solstizio d’inverno
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il solstizio d’inverno non è il giorno più freddo dell’anno. A causa della capacità degli oceani di assorbire e rilasciare gradualmente il calore, c’è un ritardo tra il minimo irraggiamento solare e le temperature più basse, che si verificano generalmente tra gennaio e febbraio.
Inoltre, la data del solstizio d’inverno può variare tra il 20 e il 23 dicembre, a causa della discrepanza tra l’anno tropico e l’anno siderale. Questo spiega perché, a volte, il solstizio può verificarsi il 22 dicembre invece che il 21.
Questa variazione è dovuta all’arrotondamento dell’anno solare a 365 giorni, lasciando fuori circa sei ore ogni anno. Questo ritardo si accumula e viene corretto ogni quattro anni con l’aggiunta di un giorno bisestile. A tal proposito, va ricordato che il 2024 sarà proprio un anno bisestile.
Infine, il fenomeno del solstizio non è esclusivo della Terra: anche altri pianeti del Sistema Solare con un asse di rotazione inclinato sperimentano solstizi e stagioni variabili.
Origini e significato
Il termine latino “solstitium” si riferisce alla “fermata” apparente del Sole. Durante il solstizio, il Sole raggiunge il punto più basso nel cielo, segnando l’inizio dell’inverno. Anticamente, questo fenomeno simboleggiava la rinascita del Sole, celebrato come “Sol Invictus” dagli antichi Romani.
Questo giorno segna un punto di svolta, dove il Sole sembra arrestare il suo declino e iniziare a risalire, portando con sé una promessa di luce e calore rinnovati.
Le celebrazioni internazionali
In Cina, il Donghzi è un momento per ricordare gli antenati e riunirsi in famiglia.
In Inghilterra, il solstizio viene celebrato con eventi come il Burning the Clocks a Brighton e rituali presso Stonehenge. Quest’ultimo è un luogo emblematico per la celebrazione del solstizio, dove si ritiene che i druidi antichi abbiano eretto i megaliti per osservare il fenomeno astronomico.
In Iran, la festa di Yalda simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre.
Tornando all’antichità, il solstizio d’inverno ha avuto un ruolo significativo in varie culture antiche, dai Celti con la festa di Yule all’antica Roma con i Saturnali.
La connessione con il Natale
Il Natale cristiano, festeggiato il 25 dicembre, ha delle origini connesse al solstizio d’inverno. La scelta di questa data da parte di Papa Giulio I si pensa fosse un tentativo di cristianizzare le celebrazioni pagane legate alla rinascita del Sole dopo il solstizio.