La Corte di giustizia dell’Unione Europea si è riunita per valutare il ricorso presentato dalla Superlega e dalla A22 Sports nei confronti del monopolio UEFA. La decisione del tribunale, quindi, le ha giudicate contrarie al diritto di concorrenza e libera prestazione dei servizi dell’Unione Europea. La Corte di giustizia non si è poi pronunciata, invece, sul progetto Superlega, ma ora avrà la possibilità di competere e dar vita ufficialmente a una nuova competizione.
Superlega: verdetto UE contro il monopolio UEFA
Era attesa oggi, giovedì 21 dicembre, la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea. Il monopolio della UEFA è giudicato contrario ai principi dell’UE in tema di diritto della concorrenza e alla libera prestazione dei servizi. La sentenza, storica e che potrebbe cambiare gli scenari del calcio mondiale, dà, di fatto, l’ok al progetto Superlega. Oltre alle competizioni UEFA e FIFA, infatti, sarà possibile dar vita a altre competizioni, come il progetto nato nell’aprile del 2019 che vedeva 12 squadre fondatrici, tra cui le italiane Juventus, Inter e Milan, oltre ad A22 Sports.
Ecco il verdetto:
Le norme FIFA e UEFA sull’approvazione preventiva di competizioni calcistiche, come la Superlega, sono contrarie al diritto dell’UE sono contrari al diritto della concorrenza e alla libera prestazione dei servizi”.
La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha poi aggiunto:
Le regole FIFA e UEFA che subordinano alla loro previa approvazione qualsiasi nuovo progetto calcistico interclub, come ad esempio la Super League e il divieto ai club e ai giocatori di giocare in quelle competizioni, sono illegali. Non c’è quadro normativo FIFA e UEFA che garantisca che siano trasparenti, oggettive, non discriminatorie e proporzionate. Allo stesso modo, le norme che conferiscono alla FIFA e alla UEFA il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti connessi a tali concorsi sono tali da restringere la concorrenza, data la loro importanza per i media, i consumatori e telespettatori nell’Unione europea”.
E poi ha concluso:
La Corte rileva che l’organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti media sono, evidentemente, attività economiche. Devono quindi rispettare le regole della concorrenza e rispettare le libertà di movimento, anche se l’esercizio economico dello sport presenta alcune specificità caratteristiche, quali l’esistenza di associazioni dotate di determinati poteri di regolamentazione e controllo e il potere di farlo imporre sanzioni. La Corte rileva inoltre che, parallelamente a tali competenze, anche la FIFA e l’UEFA organizzano competizioni calcistiche”.
Cosa cambia adesso?
Dopo la sentenza della Corte di giustizia UE contro il monopolio UEFA e FIFA, potrebbero cambiare gli scenari del calcio mondiale. La sentenza dà, di fatto, l’ok alla nascita di progetto concorrenti, come quello della Superlega. In questo caso, però, bisognerà fare i conti con la realtà. Delle 12 squadre fondatrici, soltanto due – Real Madrid e Barcellona – sono rimaste all’interno del progetto. La scorsa estate, infatti, la Juventus ha avviato la procedura di rinuncia. Dopo il cambio di dirigenza, i bianconeri hanno di nuovo teso la mano alla UEFA. Gli scenari, però, potrebbero nuovamente cambiare. Il 21 dicembre 2023 è un giorno storico per il calcio europeo e mondiale.
Ecco, infine, il messaggio di A22 Sports, che porta avanti il progetto Superlega:
“Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio UEFA è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro”.
UEFA: “Fiduciosi nella solidità delle nuove regole”
Dopo la decisione della Corte di giustizia dell’Unione Europea, è arrivato anche il comunicato della UEFA:
Questa sentenza non implica l’approvazione o la convalida della cosiddetta ‘super league’, ma piuttosto sottolinea una carenza storica nel quadro della pre-autorizzazione della UEFA, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022. La UEFA è fiduciosa nella solidità delle sue nuove regole, e nello specifico che siano conformi a tutte le leggi e regolamenti europei pertinenti. La UEFA rimane risoluta nel suo impegno a sostenere la piramide calcistica europea, assicurando che continui a servire i più ampi interessi della società. Continueremo a plasmare il modello sportivo europeo collettivamente con associazioni nazionali, leghe, club, tifosi, giocatori, allenatori, istituzioni europee, governi e partner. Confidiamo che la piramide calcistica europea basata sulla solidarietà, che i tifosi e tutte le parti interessate hanno dichiarato come il loro modello insostituibile, sarà salvaguardata contro la minaccia di evasione da parte delle leggi europee e nazionali”