Un uomo di 32 anni di origini nigeriane è finito in manette a Roma con l’accusa di essere il responsabile dello stupro alla Garbatella, avvenuto il 30 settembre 2022, e della violenza sessuale ad Anzio, che risale al 12 maggio scorso. Gli investigatori hanno riscontrato, in questi due episodi, diverse analogie nel modus operandi dell’aggressore.

Roma, 32enne arrestato per lo stupro alla Garbatella: le accuse

È di oggi, giovedì 21 dicembre 2023, la notizia che gli agenti della Polizia di Stato di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un giovane uomo accusato dello stupro in zona Garbatella. La violenza sarebbe avvenuta il 30 settembre del 2022, secondo quanto riferito dalla vittima, una donna di circa 40 anni.

La misura nei confronti del 32enne nigeriana è stata emessa dal gip di Roma. Egli ora risulta essere accusato non solo di violenza sessuale aggravata, ma anche di rapina. Il soggetto, oggi gravemente indiziato, è stato portato in carcere e ora dovrà rispondere a queste pesantissime accuse. L’uomo per il momento è ritenuto il responsabile di almeno due episodi di violenza sul territorio romano.

Roma, stupro alla Garbatella: che cos’è successo?

Era il 30 settembre 2022 quando, poco prima della mezzanotte, sembra essere avvenuto lo stupro nei confronti della donna. Secondo quanto emerso ascoltando le varie testimonianze, la vittima stava trascorrendo una serata con gli amici in un ristorante della Garbatella quando, ad un certo punto, si era allontanata per prendere qualcosa in auto, da sola.

Qui sarebbe stata raggiunta dall’uomo nigeriano, colta di sorpresa e alle spalle. Prima egli l’avrebbe aggredita e poi violentata. Qualche tempo dopo, non vedendo la donna tornare al ristorante, un’amica, preoccupata, era andata a cercarla fuori dal locale.

L’aveva trovata in lacrime e sotto forte stato di shock. La signora era stata subito trasportata in ospedale. I medici avevano attivato il codice rosso per violenza sessuale. Dell’uomo nel frattempo si erano perse le tracce. Le indagini erano partite nell’immediato. Inizialmente qualcuno aveva collegato Aleksander Mateusz Chomiak con tale episodio.

La violenza ad Anzio

L’uomo finito in manette oggi è accusato di essere responsabile anche di un altro terribile episodio di violenza che sarebbe avvenuto il 12 maggio scorso ad Anzio. Una ragazza di 18 anni, residente sul litorale romano, dopo essere stata soccorsa e portata in ospedale, aveva riferito alla Polizia di essere stata aggredita e violentata da un uomo, messo in fuga dalle sue urla.

Secondo le ricostruzioni, la giovane era appena scesa dall’autobus e si trovava vicino alla fermata del mezzo, sulla strada Nettunese, zona Anzio 2, e stava tornando nella sua casa situata in corso Italia. Un uomo l’avrebbe colta di sorpresa, aggredita e trascinata in un rifugio isolato e lontano dalla strada. Qui, secondo quanto riferito dalla vittima, è avvenuta la violenza.

Le analogie

Per entrambi tali casi di stupro sembra che il responsabile sia l’uomo di 32 anni di origini nigeriane finito in manette nella mattinata di oggi. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile capitolina, iniziate entrambe nell’immediatezza dei fatti, hanno permesso di evidenziare forti analogie in questi due episodi.

Pare infatti che l’aggressore abbia agito in modo simile sia quella sera di settembre del 2022 nei confronti di una donna di circa 40 anni, sia il 12 maggio scorso nei confronti di una giovane ragazza ad Anzio, mentre tornava a casa, aggredita vicino alla fermata dell’autobus.

L’arresto dell’uomo è stato reso possibile dalla preziosa collaborazione delle due vittime e dalle perizie svolte dagli esperti della Polizia Scientifica, che hanno permesso di attribuire entrambe le violenze sessuali all’indagato.

Secondo diverse indiscrezioni, il 32enne nigeriano sarebbe una persona senza fissa dimora e potrebbe essere responsabile di ulteriori violenze avvenute nell’area di Roma e provincia. Al soggetto viene contestato anche il reato di rapina, oltre quello che di violenze sessuali aggravate.

Al momento è in carcere. Presto sarà portato in un tribunale, davanti ad un giudice e dovrà difendersi da queste accuse.