C’è una Napoli massonica da scoprire anche attraverso le vie. A questa operazione si dedica Antonio Emanuele Piedimonte, con il libro “Le 99 vie massoniche di Napoli. La città dei fratelli. La storia della massoneria meridionale nella toponomastica”, Edizioni Sub Rosa. “Lungo i sentieri della storia e dei saperi esoterici – scrive Gente e Territorio – si intrecciano i destini dei Federico II, Stupor Mundi, gli influssi della magica Toledo portati da Alfonso X di Castiglia, il misterioso movimento dei Rosa Croce, l’Accademia dei Segreti di Giovan Battista della Porta, per giungere poi alla esplosione di pensieri e misteri che si determinano nel Settecento napoletano. In questo clima si sviluppa nella città partenopea la cultura e la organizzazione massonica”.
E’ uscita la guida di Antonio Emanuele Piedimonte
Nella guida si parte dalla strada simbolo della città partenopea, via Caracciolo che prende il nome dall’ammiraglio che guidò la marina borbonica e poi tra via Chiatamone e via Parthenope si colloca via Venanzio D’Aquino, principe di Caramanico, e viceré di Sicilia, oltre che autorevole maestro massonico. Sulla collina di Posillipo si snoda la via dedicata a Giovanni Pascoli mentre a ridosso di Marechiaro si trova la stradina Franco Alfano, che ricorda il musicista napoletano che completò la Turandot. A Chiaia si passeggia in via Giosuè Carducci e in via Giovanni Amendola, giornalista di razza e antifascista. Nell’incrocio tra due strade che portano il nome di due massoni, via Francesco Crispi e via Giuseppe Martucci, si forma Piazza Amedeo Ferdinando Maria di Savoia. Via Gaetano Filangieri ricorda uno dei massimi esponenti della cultura mondiale di quell’epoca, amico di Benjamin Franklin. E sfogliando il pregevole libro si scoprono tanti altri massoni che hanno dato lustro alla città e all’Italia.
Stefano Bisi