L’azienda automobilistica Toyota nella bufera. Dopo il richiamo di un milione di veicoli in Usa per problemi agli airbag di alcuni modelli e lo scandalo legato ai crash test manipolati della controllata Daihatsu, crollano le azioni del colosso giapponese.
Alcuni funzionari si sono recati nella sede Daihatsu per un’ispezione.
Toyota travolta dallo scandalo Daihatsu: annunciata una “riforma fondamentale”
Ieri 20 dicembre Daihatsu ha dichiarato l’intenzione di sospendere tutte le spedizioni nazionali ed estere dei suoi veicoli. Una decisione presa in seguito a quanto scoperto da un rapporto di esperti indipendenti: ossia di test di sicurezza manipolati già dal 1989.
Uno scandalo che ha imbarazzato non poco Toyota. L’azienda ha espresso le sue “sincere scuse” , annunciando “una riforma fondamentale” alla luce dei risultati.
L’indagine era partita lo scorso aprile. Stando a quanto emerso, ci sarebbero 174 voci irregolari all’interno di 25 categorie di test, che si aggiungono a quelle precedentemente rilevate ad aprile e maggio in merito a parti delle portiere e ai test di collisione laterale.
Ispezione nella sede Daihatsu
Sempre ieri Daihatsu ha presentato una seconda relazione al Ministero dei Trasporti- la prima risale allo scorso maggio- in cui annuncia alcune sospensioni, dopo che un’indagine interna ha scoperto nuove irregolarità.
Il funzionario del ministero dei Trasporti Nobuhito Kiuchi ha dichiarato all’Afp che sono iniziati i controlli all’interno dell’azienda nella sede di Ikeda, prefettura di Osaka.
Abbiamo iniziato un’ispezione sul posto per scoprire se il rapporto presentato da Daihatsu è vero e se ci sono altri illeciti. Prima di emettere ordini amministrativi (come punizione), dobbiamo scoprire i fatti intorno alla questione
ha dichiarato, sottolinenando che questa ispezione andrà avanti almeno fino al prossimo anno.
Crollano le azioni a Tokyo
Le azioni Toyota sono scese fino al 5,6% a Tokyo, il massimo degli ultimi 18 mesi, prima di recuperarne una parte e chiudere con un calo del 4%.
Un periodo non semplice per il colosso giapponese, considerando che lo scorso anno un’altra affiliata, il produttore di camion e autobus Hino Motor, aveva portato alla luce la falsificazione dei dati sulle emissioni.
Appena qualche ora dopo la pubblicazione del rapporto Daihatsu, Toyota ha annunciato il richiamo di un milione di veicoli Toyota e Lexus negli Stati Uniti a causa di problemi con i sensori degli airbag nei sedili anteriori dei passeggeri.
I veicoli richiamati comprendono alcuni modelli delle linee Camry, Corolla e Highlander: i sensori, infatti, “potrebbero essere stati fabbricati in modo improprio” e causare un cortocircuito. Per questo motivo l’airbag potrebbe non attivarsi correttamente in caso di incidente, causando lesioni come evidenziato dall’azienda automobilistica in un comunicato.