Maxi blitz anti-mafia in provincia di Caltanissetta. Questa mattina i carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 29 persone ora accusate di appartenere ad una nota famiglia mafiosa di Niscemi. Diversi sono i reati che vengono contestati a questi 29 soggetti, sia uomini che donne.

Caltanissetta, blitz anti-mafia oggi 21 dicembre 2023: ecco che cosa è successo

I militari oggi, giovedì 21 dicembre 2023, hanno dato vita ad un importante blitz nella provincia di Caltanissetta per colpire diverse persone che si pensa siano legate ad un gruppo mafioso e di criminalità organizzata. Nello specifico i carabinieri, su coordinamento degli esperti della Dda, hanno eseguito quello che gergalmente viene chiamato “colpo” nei confronti di una famiglia di Niscemi.

L’operazione del Comando provinciale della città siciliana è avvenuta dopo mesi e mesi di indagini e analisi. I 29 soggetti nei confronti dei quali è stata eseguita questa mattina l’ordinanza di custodia cautelare sembrano appartenere a tale clan mafioso. Alcuni di essi sarebbero stati già volti noti alle Forze dell’ordine.

Come spiegavamo all’inizio, sono diverse le accuse che vengono mosse ora nei confronti di queste 29 persone. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di reati contro la persona, reati contro il patrimonio e di detenzione illegale ed illecita di armi da sparo. Ma non è finita qui.

Sventato l’omicidio di un imprenditore

Stando alle notizie che emergono per il momento relative alla maxi operazione di questa mattina nella provincia di Caltanissetta, in Sicilia, sappiamo che, proprio grazie all’indagine di investigatori, di carabinieri e di esperti del settore, è stato sventato anche quello che poteva essere il possibile omicidio di un imprenditore della zona di Niscemi.

Quest’ultimo infatti, qualche anno fa, aveva denunciato alle autorità un tentativo di estorsione ai suoi danni. Così, nel corso delle analisi, è emerso che la famiglia mafiosa siciliana avrebbe delineato un progetto omicidiario nei confronti di tale imprenditore. Sembra che il gruppo fosse pronto a commettere il delitto a breve.

L’omicidio dell’uomo però fortunatamente non c’è stato, anche e soprattutto perché sono intervenuti gli organi competenti grazie al monitoraggio da parte dei carabinieri coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia.

Tale operazione anti-mafia, che ha visto il coinvolgimento di diverse decine di professionisti e di militari, è stata chiamata “Mondo opposto”.

Il lavoro del Governo per contrastare la mafia

Circa un mese fa la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva preso parte ad una puntata speciale del programma di Rai 1 Porta a Porta dedicata alle vittime di mafia. La premier aveva rivendicato l’impegno suo personale e del Governo da lei guidato contro la criminalità organizzata.

Al tempo stesso, aveva sottolineato che la mafia è ancora fortemente presente nel nostro territorio. Per questo motivo bisogna continuare a combatterla e a rafforzare le azioni di agenti di polizia e carabinieri per contrastare tale terribile fenomeno.

Azioni, come quella di oggi, di cui sentiamo parlare sempre più spesso. Il blitz di stamattina, come abbiamo visto, nello specifico ha colpito e disarticolato una famiglia di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, in Sicilia.

Indagini, analisi, blitz e operazioni di vario tipo continuano ad essere sostenute dal Governo di Giorgia Meloni. L’esecutivo si dice continuamente impegnato nella lotta contro la mafia e contro la criminalità organizzata.

Sempre in quella puntata di Porta a Porta, il noto talk di Bruno Vespa, la Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia aveva infine rivelato di essere entrata in politica per Paolo Borsellino. Aveva 15 anni quando, in un giorno di luglio torrido (il 19 luglio 1992), aveva visto le immagini della triste strage di via d’Amelio. Subito aveva pensato di non poter rimanere indifferente. E così è stato per Giorgia Meloni.