Gabriele Pellegrini all’anagrafe, in arte Dado: un comico, cabarettista, ma anche cantante. La notorietà arriva negli anni Novanta, grazie al Maurizio Costanzo Show, e si conferma negli anni soprattutto grazie a Zelig. Partecipa a un’infinità di trasmissioni televisive e si dedica anche al teatro, dove ottiene traguardi importanti. Da Colorado a Made in Sud, dal Seven Show a Top of the pops, nella sua carriera è stato protagonista di programmi di grande successo e alcune delle sue canzoni sono rimaste nella storia. Sullo sfondo, sempre viva la passione per il calcio e in particolar modo per la Roma. Per commentare il momento dei giallorossi, l’ultima sconfitta con il Bologna e la prossima partita che dovrà affrontare la squadra di Mourinho, Roma-Napoli, Dado è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Roma, Dado a Tag24 commenta i giallorossi

La sconfitta arrivata nell’ultima gironata di campionato contro il Bologna ha lasciato l’amaro in bocca per i tifosi giallorossi. Era uno scontro diretto, una partita difficile ma da vincere, seppur in emergenza viste le tante assenza a cui aveva dovuto far fronte Josè Mourinho. La testa dello Special One però, archiviato il match contro i felsinei, va già alla prossima partita. Allo stadio Olimpico arriverà il Napoli, reduce da quattro gol subiti in Coppa Italia contro il Frosinone. La notizia più importante, per i capitolini, è che contro la squadra di Mazzarri tornerà a disposizione Lukaku, ai box per una gara visto il cartellino rosso arrivato contro la Fiorentina. Per commentare il momento della Roma, Dado, comico e noto tifoso giallorosso, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La Roma esce sconfitta col Bologna, ma per il prossimo match recupera Lukaku. Deve ripartire dal belga per ritrovare il sorriso?

“Appartengo a quella frangia di tifosi, seppur pochi, che pensa che la Roma non debba essere dipendente da nessuno. Da Lukaku, da Dybala, e nemmeno da Mourinho. E’ sempre stata una squadra magica perchè aveva un gioco corale, in cui tutti sapevano quello che dovevano fare. Ogni giocatore fa parte di un ingranaggio, e non è il singolo uomo a far grande la Roma. Non è che Falcao era meglio degli altri, erano tutti fortissimi e importantissimi. E anche nel 2001, lo scudetto non lo ha vinto Totti, lo hanno vinto tutti insieme. Il calcio era diverso, c’erano meno cambi, ma funzionava così e per questo era magica. Se oggi tiri la palla e non la prende nessuno perchè non c’è squadra, a che serve avere un calciatore simbolo? La Roma sembra dover ricominciare da capo, complici anche gli infortuni e il mister ha dovuto tirar fuori calciatori dalla Primavera”.

Stai facendo riferimento al fatto che Mourinho faccia giocare male la squadra?

“No, faccio riferimento al fatto che molti giocatori non giocano per la squadra ma per sè stessi, a cominciare da nomi illustri, Mourinho compreso. E’ una sorta di malcostume ideologico. Detto questo io ho fiducia nei confronti del mister, che però è il manifesto di questo sistema. Mi piace, è un trascinatore, uno che difende la squadra e non accetta le critiche, non costruttive. E’ uno che risponde, anche ai giornalisti e che ha coraggio. Nel suo lavoro è straordinario, perchè ha capito che qui è esplosa una bomba di infortuni, e ha deciso di mettere le mani sulla Primavera. Io non ricordo nessun altro periodo in cui si pescava così tanto tra i giovani”.

Quindi andresti comunque avanti con Mourinho, visto che si sta discutendo anche del suo rinnovo?

“Io sì, ma a quanto può servire il parere di un comico? Il problema non è questo, ma è culturale. Sembra quasi che il calcio stia diventando uno sport individuale, ma non è così. Non è il tennis, non è lo sci, è un gioco corale. Un insieme di persone che deve far girare la palla in maniera straordinaria. Invece qui si pensa a chi ha più follower sui social, è assurdo. Servirebbe uno psicologo dietro, che gli spiegasse che per i social e tutto il contorno c’è tempo. Ora dovrebbero pensare solo al campo. Vi rendete conto che non funzionano più neanche i ritiri? Mi hanno raccontato che ognuno si mette con le sue cuffie, la playstation e non serve più a nulla”.

In tutto questo, nel prossimo match, la Roma affronterà il Napoli che è reduce da 4 gol subiti contro il Frosinone e una brutta figura. Ti preoccupa la voglia di ripartire della squadra di Mazzarri?

“Il napoli ha un ottimo allenatore, che va considerato perchè è un gran capo squadra. Dipende dall’umore e da come arriveranno alla partita dell’Olimpico. Da quanto mi hanno raccontato, lì c’è anche un presidente, che è De Laurentiis, capace di entrare nello spogliatoio con grande personalità e carisma. Anche questo può cambiare le sorti della partita e della stagione. Le altre squadre non hanno un patron così particolare

L’obiettivo della Roma resta la qualificazione in Champions League?

“Se con una squadra Primavera, Mourinho dovesse riuscire ad arrivare in Champions, sarebbe come vincere lo scudetto. Lo riterrei un trionfo pazzesco”.