Si è svolto questa mattina, 20 dicembre 2023, a Palazzo Chigi, l’incontro con i segretari generali di Uilm, Fiom e Fim per discutere sul futuro delle Acciaierie d’Italia. Presenti il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone e il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, collegato da remoto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Ex-Ilva, incontro sindacati-governo senza risposte

Il futuro dell’Ex-Ilva è appeso a un filo. Una decisione che impatta su migliaia di posti di lavoro, famiglie e sull’intero territorio tarantino. Ma il Governo prende tempo e fissa un nuovo appuntamento con i sindacati il prossimo 29 dicembre. Secondo Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl, il governo ha poca consapevolezza delle criticità e problematiche legate all’Ex-Ilva, perciò prende tempo.

I sindacati si sono uniti per chiedere al governo di convertire i 680 milioni in capitale da investire nella società, divenendo così socio di maggioranza e prenderne il controllo. Da parte loro, i ministri non sono riusciti a dare risposte chiare e sufficienti.

Salvare l’Ilva deve essere un obiettivo del governo, ma per ogni ora che passa si concretizzano i rischi per i lavorati attualmente negli impianti, senza manutenzione. Il più grande impianto siderurgico italiano è messo a rischio, dicono i sindacati, dal soggetto privato ArcelorMittal.

A dilungare i tempi, anche la questione dei patti parasociali, stipulati nel corso del rapporto fra i vari governi succedutisi nel tempo e la stessa ArcelorMittal. Il governo attuale, dunque, ha rimandato l’appuntamento, pare, proprio per mancanza di informazioni su tali patti. Dunque, ora i lavoratori e i sindacati si chiedono quale sarà il futuro dell’impresa e quali saranno i potenziali rischi se il governo non riuscirà a prenderne il controllo. Nei prossimi giorni la questione sarà nuovamente presa in esame.