Attore, conduttore e comico, soprattutto uno con la battuta sempre pronta e che ha fatto della risata il suo biglietto da visita principale. Enrico Bertolino alle spalle ha oltre 25 anni di carriera. Laureato alla Bocconi di Milano in Economia, si è dilettato e diviso tra radio, televisione, cinema e teatro, non fermandosi mai davanti agli ostacoli e continuando a mettersi in gioco, anno dopo anno. Il suo cuore è dipinto di nerazzurro, interista fino al midollo. Per commentare il momento della squadra di Inzaghi, partendo dalla sfida di Coppa Italia di questa sera, Inter-Bologna, Bertolino è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter-Bologna, Bertolino a Tag24

Il primo posto in classifica, un gioco entusiasmante e l’obiettivo già raggiunto, della qualificazione agli ottavi in Champions. L’avvio di stagione dell’Inter è stato pressochè perfetto e adesso all’appello manca solo la qualificazione anche in Coppa Italia. Per andare avanti però, la squadra di Inzaghi, dovrà battere la rivelazione Bologna nel match di questa sera del Meazza. I nerazzurri restano favoriti, ma guai a sottovalutare l’avversario che, già in campionato, ha dimostrato di poter tenere testa alla corazzata di Zhang. Sarà l’occasione, per entrambi i tecnici, per dare minutaggio anche a chi finora ha giocato meno, mantenendo però sempre alta la qualità e la concentrazione. Per commentre il momento della squadra di Inzaghi, partendo da Inter-Bologna, Bertolino, comico e noto tifoso nerazzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Questa sera in Coppa Italia l’Inter dovrà affrontare il Bologna, rivelazione del campionato. Gara ostica, ma tutti vogliono andare avanti. Che cosa ti aspetti?

“Sono tutte partite complicate, sia in Coppa Italia che in campionato. Non esistono più squadre di fondo classifica, che tirano i remi in barca. Il Bologna tra l’altro sta facendo un campionato straordinario, con Thiago Motta, nostro ex, che sta dimostrando di essere un grandissimo allenatore. La gara di questa sera è una di quelle che rischia di prestarsi alle brutte figure, come è stata quella di ieri con il Napoli contro il Frosinone. Si può perdere qualunque match, ma non così, perché altrimenti vuol dire sottovalutare tutto. L’Inter non deve sottovalutare niente e ci tengo a specificare che non abbiamo nessun obiettivo di triplete, lo abbiamo già fatto. L’obiettivo è non fare brutte figure, contro una squadra in forma, e dobbiamo ricordare anche come è finita la gara d’andata, quando dopo pochi minuti vincevamo 2 a 0 e l’abbiamo conclusa 2 a 2 quasi in maniera fortunata”.

Sarà l’occasione perfetta anche per fare turnover e dare spazio anche a chi finora ne ha trovato meno?

“Certo, darei modo di giocare a chi non gioca mai, o comunque gioca meno. Trovo che sia giusto anche per i calciatori, una sorta di regalo di Natale. Nessuno è contento di stare in panchina. Anche per me, facendo spettacolo, non è bello quando vedo i colleghi. Sì, mi diverto, ma vorrei essere sempre io su quel palco, altrimenti faremmo un altro mestiere. Mi aspetto ad esempio Sensi, e penso possa essere l’occasione anche per vedere qualche giovane, piuttosto che mandarli a crescere in altre squadre. Di Marco è l’esempio clamoroso di come l’Inter avesse sottovalutato il valore del calciatore, salvo poi scoprirlo fondamentale e tra l’altro tifoso interista”.

Uno come Arnautovic potrebbe avere addirittura qualche motivazione in più?

“Beh si, non escludo che possa esserci lui così come potrebbe esserci Sanchez. Andranno fatte delle valutazioni, anche rispetto agli infortunati. Penso che Frattesi e Asllani sono giocatori che potrebbero essere titolari ovunque in Italia, per cui l’idea di vederli in campo questa sera può essere positiva. Per loro è una bella vetrina e potrebbero avere motivazioni in più, rispetto ai titolari”.

Sia in campionato che in Champions League, l’Inter sta dimostrando di essere una squadra europea. Con la Lazio ha saputo aspettare, per poi colpire nel momento più opportuno. Quanto è cresciuta questa squadra dalla finale di Champions?

“Ha imparato sicuramente a giocare a livello europeo. In maniera molto obiettiva però devo dire che con la Lazio c’era grande equilibrio, fino all’errore commesso da Marusic, che i nerazzurri hanno saputo sfruttare al massimo. Questa è stata la differenza principale e da quel momento in poi l‘Inter ha giocato con una dinamicità che non aveva prima. È una squadra che ha imparato a stare in Europa e a questo punto arginerei anche il pessimismo che sento per il futuro della Champions. Il Cholo, altro nostro ex, non a caso aveva detto che non avrebbe voluto pescare l’Inter”.

Dalla Spagna filtra addirittura pessimismo in questo senso, come se alla fine fosse andata meglio all’Inter che all’Atletico Madrid. Sei d’accordo?

“In Spagna sono paraculi (ride n.d.r.) e fanno pretattica. Purtroppo giocheremo prima in casa e poi al Wanda Metropolitano, e sarà una bolgia. Però è vero che abbiamo dato prova di poterlo fare. Forse l’unica squadra che non ha timore reverenziale di nessuno è il Bayern Monaco, che ha pescato la Lazio. È una corazzata, e sarei molto preoccupato fossi nei biancocelesti. Anche il City, che voleva Inzaghi, non credo sia sbruffoneria, ma lo ha detto semplicemente perché conosciamo già quel gioco. Poi possiamo vincere e perdere, molto dipende anche dagli episodi, ma non partiamo sconfitti con nessuno”.

Grande maturazione di Inzaghi, due dirigenti straordinari come Marotta e Ausilio e la crescita incredibile di capitan Lautaro. Passa da qui la grandezza dell’Inter?

“Lautaro è l’emblema di un giovane che ha grande testa e ragiona sul suo futuro. Un peso importante lo hanno anche le compagne, e sua moglie si trova bene a Milano. Penso non vada a sottovalutato il ruolo di Riccardo Ferri. Da quando è arrivato ha cementato molto. È un ex di quelli giusti, ha militato in questo club, ed è interista vero, sa cosa vuol dire tenere unito uno spogliatoio. Poi abbiamo persone di maturità come Pavard e Calhanoglu. Barella stesso è molto maturo in campo, ma può migliorare sulle proteste. Lo chiamano l’uomo cavatappi perché ha sempre le braccia aperte! Insomma credo si possa ambire ad aprire un ciclo importante, ma l’unica cosa che mi preoccupa è l’età media molto alta, che nel lungo periodo potresti pagare. Auspichiamo tutti che l’impegno in Champions possa andare avanti, ma questo potrebbe pesare anche in termini di infortuni”.