Natale, tempo di addobbi, feste e presepi. L’allestimento di uno dei momenti più importanti delle festività natalizie è al centro anche delle polemiche politiche, dopo il disegno di legge presentato dalla senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni.

Il DDL ha come obiettivo quello di multare quei presidi che decidono di non allestire un presepe nei propri istituti scolastici, sostituendo la “Festa del Natale” con altri momenti meno connotati religiosamente come la “Festa dell’Inverno“. Così si è espressa Mennuni al riguardo: “E’ assolutamente fondamentale salvaguardare e tutelare quelle che sono in fondo le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”.

Presepe a Natale, la senatrice Mennuni di Fratelli d’Italia: “Il presepe è simbolo dell’identità culturale italiana”

Intervistata da TAG24, la senatrice Mennuni ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla proposta di questo disegno di legge che parte all’insegna dello slogan sessantottinovietato di vietare“. La senatrice di Fratelli d’Italia si è detta anche dispiaciuta che si siano create delle polemiche politiche su un “elemento sacro” che proprio quest’anno festeggia gli 800 anni dalla sua creazione per opera di San Francesco d’Assisi.

Lo scopo del disegno di legge è questo: vietare ai presidi di impedire l’allestimento dei presepi all’interno dei loro istituti. Nel caso in cui studenti o genitori segnalassero alle autorità scolastiche una situazione del genere si legge, nella proposta di legge elaborata da Mennuni, che:

per i dipendenti della pubblica amministrazione che violano le norme introdotte è prevista l’apertura di un procedimento disciplinare.

Dalle forze di opposizione e dal presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, sono arrivate forte critiche per quello che appare come una forzatura di un credo religioso su di un altro o di un sistema di valori su altri. A tal proposito la senatrice Mennuni ha affermato:

Ma noi non imponiamo il presepe per legge! Questo ci tenevo a dirlo: noi imponiamo il divieto che sia vietato il presepe. Se noi abbiamo un gruppo di, dico per dire, genitori oppure un gruppo di insegnanti, un gruppo di ragazzi in un liceo che vogliono realizzare il presepe debbono avere il diritto, la possibilità di farlo, tutto qui. “Vietiamo di vietare” tra l’altro è uno slogan che se lo va a cercare lo troverà sicuramente, è uno slogan degli anni ’60, quindi non ci vedo nulla di strano, non mi sembra complicato da comprendere ed è una cosa diversa da obbligare, sono due parole diverse, per quello le dicevo che non ho ben compreso la polemica che ho notato oggi.

Diversamente da quanto affermato anche da Riccardo Magi, segretario di +Europa, Mennuni non crede che il suo disegno di legge andrà a ledere i diritti delle altre persone presenti all’interno delle scuole: non sarebbe un modo, insomma, per imporre i simboli religiosi cristiani su altre credenze:

Sono talmente d’accordo sul fatto che bisogna accogliere che credo che il miglior modo per garantire autentica accoglienza sia però avere un’identità chiara e un’identità forte. Quindi è bene che questa identità venga preservata nell’ambito di quella che è la nostra identità culturale, italiana: basti pensare che il presepe è stato fondato 800 anni fa da San Francesco d’Assisi e sicuramente il presepe appartiene a questa identità culturale. Noi, semplicemente, con questo disegno di legge mettiamo in sicurezza quel diritto di voler celebrare il Natale anche mediante questo importante simbolo, anche mediante quelle che sono le celebrazioni simboliche tipiche della natività.

Nessun margine, quindi, per altre modifiche, come capitato in provincia di Avellino, dove il parroco locale ha creato un presepe con due Madonne a simboleggiare la propria vicinanza alle istanze LGBTQI+:

Il presepe è fatto da una Madonna, da San Giuseppe e poi quando arriverà il 24 il Bambinello, quando arriverà l’Epifania i Re Magi, no? Il presepe che appartiene alla nostra tradizione ormai da 800 anni, li compiamo proprio adesso 800 anni. Noi con questo disegno di legge interveniamo per vietare di vietare il presepe, non è che interveniamo assolutamente su altro: interveniamo su quest’ambito specifico, non vedo quali possano essere le criticità.

Parte delle polemiche politiche, infine, verte sulla possibile incostituzionalità di questo disegno di legge, che andrebbe a confliggere con gli articoli 8 e 19 della Costituzione sull’uguaglianza di tutte le confessioni religiose. La senatrice Mennuni replica:

Adesso vedremo quale sarà tutto l’iter procedurale: lei consideri che ancora non è incardinato in una commissione, è stato numerato ma non l’abbiamo ancora incardinato in commissione. Immagino che sicuramente andrà anche per il parere della Commissione affari costituzionali. Io spero che siano il più veloce possibili, non ci vedo sinceramente grandi elementi di criticità.

Mennuni sulle polemiche al proprio disegno di legge: “Niente polemiche strumentali, mi piacerebbe vedere un’approvazione trasversale”

Un passaggio dell’intervista è dedicato anche alle polemiche che le opposizioni di sinistra hanno formulato riguardo un qualcosa che è visto come un’imposizione all’interno delle scuole, una manovra per nascondere le difficoltà del governo sulla manovra di bilancio o sull’immigrazione.

Mennuni preferisce però lanciare un appello alle altre forze politiche riguardo il DDL da lei presentato:

Io sinceramente non vedo nulla di confliggente. Ecco, questo mi dispiace: io sarei felice che su questo disegno di legge, che comunque va semplicemente a preservare, salvaguardare quella che è una tradizione, ci fosse un approccio assolutamente trasversale. Io sarei felice se tutti i deputati, i senatori volessero sottoscriverlo: sinceramente chiederei ai vari onorevoli di evitare polemiche strumentali su questo… E’ un elemento talmente sacro

Cosa dice il disegno di legge “Non vietate quel presepe”

Il testo del disegno di legge indica all’articolo 1 che la Repubblica valorizza, preserva e tutela le festività e le tradizioni religiose cristiane come espressione più autentica e profonda dell’identità del popolo italiano.

All’articolo 2 si dispone invece che negli istituti di istruzione pubblici è fatto divieto di impedire iniziative promosse da genitori, studenti o dai componenti di organi scolastici, volte a perpetuare le tradizionali celebrazioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana, come l’allestimento del presepe, recite e altre simili manifestazioni.

Infine all’articolo 3 si prevede che il ministero dell’Istruzione e del Merito possa adottare provvedimenti per l’attuazione di quanto sopra previsto, mentre all’articolo 4 si dispone che chiunque violi tali norme, tra i dipendenti della pubblica amministrazione, sarà passabile di procedimenti disciplinare.