Sono altri tre gli indagati nell’inchiesta sull’incidente di Casal Palocco, in cui perì il piccolo Manuel Proietti. Nel mirino degli inquirenti ci sono ora anche Leonardo Golinelli, socio alla pari di The Bordeline con il principale responsabile Matteo Di Pietro, e Alessio Ciaffaroni e Simone Dutto, dipendenti dell’azienda. L’accusa per tutti è di favoreggiamento: avrebbero nascosto le due telecamere presenti sul suv al momento dello scontro fatale.
Incidente Casal Palocco: occultate le telecamere presenti nella Lamborghini al momento dello schianto
Solo pochi giorni fa è circolata la notizia del patteggiamento di Matteo Di Pietro, il principale responsabile dell’incidente in cui perse la vita il piccolo di 5 anni Manuel Proietti. Oggi, l’inchiesta si allarga ad altri tre yuotuber del collettivo The Bordeline, ovvero Leonardo Golinelli, socio di Di Pietro, e i due dipendenti dalla società Alessio Ciaffaroni e Simone Dutto. Secondo la ricostruzione del quotidiano Il Corriere della Sera, insieme a Fabio Figari e Ramon Lo Vito erano tutti presenti sulla Lamborghini quel fatidico 14 giugno 2023, quando il suv centrò in pieno la smart su cui viaggiava la giovanissima vittima con la madre e la sorella, in via di Macchia Saponara a Casal Palocco.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’auto di lusso presa a noleggio sfrecciava a 120 km orari, nonostante il limite fosse di 50 in quel tratto stradale. I membri del collettivo erano impegnati in una folle sfida: resistere al volante per più di 50 ore, filmando l’impresa da condividere poi sul loro canale social. E proprio le due videocamere scomparse dall’abitacolo e poi ritrovate in casa di uno dei giovani sono adesso al centro delle indagini.
Tre nuovi indagati nell’inchiesta sull’incidente di Casal Palocco: l’accusa è di favoreggiamento
Per Golinelli, Ciaffaroni e Dutto l’accusa è quella di favoreggiamento. All’epoca dei fatti, i giovani youtuber evitarono in un primo momento di riferire delle riprese agli agenti giunti sul luogo dello scontro. Infatti, sulla Lamborghini non trovarono traccia di telecamere. Dopo aver scoperto il motivo della challenge, gli inquirenti perquisirono le abitazioni di tutti i ragazzi coinvolti in cerca dei dispositivi utilizzati per le riprese. Le telecamere furono poi recuperate in casa di uno di loro.
Matteo Di Pietro è invece indagato per omicidio stradale: andato a giudizio immediato, ha appena chiesto il patteggiamento a 4 anni. Alla fine del mese di gennaio 2024, il giudice deciderà se accogliere o rigettare l’istanza.