I cambiamenti che si verificano dopo la fine delle mestruazioni è spesso considerato l’evento più significativo della menopausa. Tuttavia, va sottolineato che molte delle trasformazioni connesse a questo periodo si manifestano gradualmente nel corso del tempo e variano notevolmente da donna a donna. Mentre alcune potrebbero sperimentare solo lievi cambiamenti, altre potrebbero attraversare modifiche sostanziali in vari aspetti della propria vita. Alcuni di questi cambiamenti possono avere un impatto sulla sessualità.
Per la rubrica “Non solo trentatré”, l’editoriale del Professor G. WILLY DAVILA, MD, FACOG, FPMRS
Laureato in medicina presso la University of Texas Medical School di Houston, ha completato la specializzazione in Ginecologia presso l’Health Sciences Center dell’Università del Colorado e una fellowship in urologia ginecologica presso il Long Beach Memorial Hospital dell’Università della California. Attualmente è direttore dei Servizi Ginecologici e Pediatrici dell’Holy Cross Medical Group e l’Holy Cross Healthspital a Fort Lauderdale, in Florida. Dirige il Centro di Uroginecologia e Salute Pelvica presso il Dorothy Mangurian Comprehensive Women’s Center. È presidente del comitato di uroginecologia e pavimento pelvico della Federazione delle società internazionali di ginecologia e ostetricia (FIGO). È redattore capo del Journal of Clinical Gynecology and Obstetrics ed è stato membro del comitato editoriale dell’International Urogynecology Journal. Il dottor Davila è stato presidente della International Urogynecolo
Menopausa e vita sessuale
Molti forse pensano che senza più mestruazioni o la possibilità di rimanere incinte o dover accudire i propri figli, la vita sessuale in post menopausa dovrebbe essere agevolata. È così? A volte.
Questa maggiore libertà che si ottiene col passare degli anni è anche collegata a una fase della vita con molti cambiamenti che possono influenzare l’intimità. Più di un terzo delle donne in perimenopausa ( la fase che precede la menopausa), o che sono in post menopausa, riferiscono di avere difficoltà sessuali, dalla mancanza di interesse per il sesso alla difficoltà ad avere un orgasmo. A 50 anni, la metà delle donne continua ad avere rapporti sessuali, ma a 70 anni solo il 27% delle donne lo fa.
Con il termine “Disfunzione sessuale” si intendono problematiche persistenti e ricorrenti come: risposta sessuale, desiderio, orgasmo o dolore che possono causare preoccupazione o mettere a dura prova la relazione con il partner.
I desideri sessuali delle donne fluttuano naturalmente nel corso degli anni. Alti e bassi comunemente coincidono con l’inizio o la fine di una relazione o con importanti cambiamenti della vita, come la gravidanza, la menopausa o la malattia. Alcuni farmaci usati per i disturbi dell’umore possono anche causare un basso desiderio sessuale nelle donne.
La risposta sessuale implica una complessa interazione di fisiologia, emozioni, esperienze, credenze, stili di vita e relazioni. Ognuna di queste componenti può influenzare il desiderio sessuale, l’eccitazione o la soddisfazione. Il trattamento spesso comporta più di un approccio.
Il voler fare sesso meno spesso del proprio partner, non implica necessariamente che uno dei due sia al di fuori della norma, fra persone in una stessa fase della vita. Non esiste un numero magico per definire un basso desiderio sessuale.
Sintomi disfunzioni sessuali femminili
I sintomi variano a seconda del tipo di disfunzione sessuale:
• Basso desiderio sessuale: la forma più comune delle disfunzioni sessuali femminili causata da una mancanza di interesse sessuale.
• Disturbo dell’eccitazione sessuale: Il desiderio di sesso potrebbe essere intatto, ma si ha difficoltà con l’eccitazione o nel mantenere l’eccitazione durante l’attività sessuale.
• Disturbo dell’orgasmo: difficoltà persistenti o ricorrenti nel raggiungere l’orgasmo.
• Dolore: dolore associato alla stimolazione sessuale o al contatto vaginale.
Cause disfunzioni sessuali femminili
I problemi sessuali, che contribuiscono all’insoddisfazione o alla disfunzione sessuale, spesso si sviluppano quando gli ormoni sono in mutamento, per cause iatrogene, dopo intervento chirurgico, o durante la menopausa o dopo la gravidanza.
- Bassi livelli di estrogeni dopo la menopausa possono portare a cambiamenti nei tessuti genitali e nella reattività sessuale. Una diminuzione degli estrogeni porta a una diminuzione del flusso sanguigno nella regione pelvica, che può provocare una minore sensibilità genitale, oltre a richiedere più tempo per costruire l’eccitazione e raggiungere l’orgasmo.
- Anche il rivestimento vaginale diventa più sottile e meno elastico, soprattutto se non si è sessualmente attivi. Questi fattori possono portare a rapporti dolorosi (dispareunia).
- I livelli ormonali del corpo cambiano dopo il parto e durante l’allattamento, il che può portare a secchezza vaginale e può influenzare il desiderio di fare sesso.
- Vanno poi ricordate numerose condizioni mediche, tra cui cancro, insufficienza renale, sclerosi multipla, malattie cardiache e problemi alla vescica, che possono portare a disfunzioni sessuali. Alcuni farmaci, tra cui alcuni antidepressivi, farmaci per la pressione sanguigna, antistaminici e farmaci chemioterapici, possono diminuire il desiderio sessuale e la capacità del corpo di provare l’orgasmo.
- Le abitudini di vita hanno anche la loro importanza: Stress, finanziario o lavorativo, fatica, alcol, uso di droghe, fumo, possono influenzare il desiderio sessuale.
- Vi sono poi fattori psicologici: l’ansia o la depressione non trattate possono causare o contribuire alla disfunzione sessuale, così come storie di abuso sessuale, precedenti esperienze sessuali negative, conflitti di lunga data con il partner sul sesso o su altri aspetti della relazione, conflitti o litigi irrisolti, scarsa comunicazione dei bisogni e delle preferenze sessuali, bassa autostima, questioni culturali e religiose e problemi con la propria immagine corporea.
Diagnosi disfunzioni sessuali femminili
Fondamentale il poter discutere apertamente col proprio medico della storia sessuale e dei problemi attuali. Un esame pelvico confermerà o meno cambiamenti fisici che influenzano il piacere sessuale, come l’assottigliamento dei tessuti genitali, la diminuzione dell’elasticità della pelle, cicatrici o dolore.
Alcuni esami del sangue specifici possono far luce su particolari condizioni di salute che potrebbero contribuire alla disfunzione sessuale. A volte è necessario richiedere l’opinione di un consulente specializzato in problemi sessuali e relazionali.
Trattamenti disfunzioni sessuali femminili
Parlare con il vostro medico di rischi, benefici ed eventuali effetti collaterali. Prima di qualsiasi trattamento è comunque importante diagnosticare e chiarire se eventuali situazioni cliniche preesistenti possano concorrere alla disfunzione sessuale.
Gli obiettivi per la propria vita sessuale sono importanti per scegliere un trattamento e valutarne gli effetti.
Si può certamente iniziare con un trattamento non farmacologico, accentrato sulla comunicazione aperta con il partner, fornendo feedback, proposte, idee per porre le basi per una maggiore intimità. Adottare abitudini di vita sana, limitare alcol, essere fisicamente attive. Un’attività fisica regolare può dare un senso di benessere generale, ridurre lo stress.
Importante anche parlare con un consulente o un terapista specializzato in problemi sessuali e relazionali. La terapia include spesso l’educazione su come ottimizzare la risposta sessuale del proprio corpo, modi per migliorare l’intimità con il partner e consigli per leggere materiali o esercizi di coppia.
Un lubrificante vaginale può essere utile durante il rapporto se si soffre di secchezza vaginale o dolore durante il sesso. L’eccitazione può essere migliorata con la stimolazione del clitoride. L’uso di un vibratore per stimolare il clitoride può dare dei vantaggi.
Vi sono poi ovviamente i trattamenti medico/farmacologici. Essi si basano su terapie ormonali che possono includere l’uso di estrogeni localizzati (anello vaginale), creme o compresse. In alcuni casi si ricorre ad una terapia che associa agli estrogeni al progesterone. Queste terapie favoriscono la funzione sessuale migliorando tono ed elasticità vaginali, aumentando il flusso sanguigno vaginale e migliorando la lubrificazione. I rischi della terapia ormonale possono variare a seconda dell’età, tipologia del farmaco e dosaggio. Tra gli effetti collaterali ricordiamo il rischio di malattie cardiovascolari, e la possibile insorgenza di forme di cancro.
I problemi che riguardano la disfunzione sessuale femminile sono generalmente complessi; quindi, anche i migliori farmaci probabilmente non funzioneranno se altri fattori emotivi o sociali rimangono irrisolti.
- L’esperienza della menopausa viene influenzata non solo dalla fisiologia delle donne, ma anche dal loro ambiente, dalle loro relazioni e dalla loro salute psicologica ed emotiva.
- Poiché la disfunzione sessuale femminile ha molti possibili sintomi e cause, il trattamento deve essere personalizzato.
In sintesi, un approccio terapeutico combinato che affronti problemi medici, relazionali ed emotivi offre risultati migliori.