L’IMU, tassa puntuale ogni anno in almeno 2 scadenze per i proprietari di immobili, terreni agricoli e aree fabbricabili, ha visto la sua scadenza per il saldo del 2023 slittare allo scorso lunedì 18 dicembre. Tuttavia, per vari motivi come la dimenticanza o la mancanza di liquidità, alcuni contribuenti potrebbero non aver effettuato il versamento in tempo. Esistono due soluzioni per regolarizzare questa situazione: il ravvedimento operoso e il pagamento a rate delle somme dovute. Ecco come funziona il ravvedimento operoso per regolarizzare il saldo IMU 2023 e beneficiare così delle sanzioni ridotte.
Ravvedimento operoso saldo IMU 2023: come pagare l’IMU in ritardo con sanzioni ridotte
Il ravvedimento operoso è un’opzione vantaggiosa per coloro che hanno mancato la scadenza dell’IMU. Consente di ridurre le sanzioni per il versamento in ritardo, a patto che non sia già stato notificato un avviso di accertamento o che non siano in corso attività amministrative di accertamento da parte del Comune. La sanzione applicabile varia in funzione del ritardo, con percentuali crescenti a seconda dei giorni o mesi di ritardo.
IMU non pagata: rischi e conseguenze
L’IMU è una tassa obbligatoria e il mancato pagamento può comportare serie conseguenze, come l’accusa di evasione fiscale. A partire dal giorno successivo alla scadenza, l’importo dovuto è soggetto a interessi di mora e sanzioni. Dopo il 18 dicembre, chi non ha pagato l’IMU è soggetto ad avviso di accertamento, il che significa che il Comune può richiedere il pagamento delle somme dovute, oltre a sanzioni amministrative e interessi.
Ravvedimento operoso saldo IMU 2023: calcolo delle sanzioni
Il ravvedimento operoso è una procedura che permette di regolarizzare il mancato pagamento dell’IMU. Come abbiamo già spiegato, per usufruirne è fondamentale non aver ricevuto un avviso di accertamento o altre attività di accertamento. Le sanzioni variano in base al tempo trascorso dalla scadenza e possono essere relativamente basse se il pagamento viene effettuato entro un periodo breve.
Le sanzioni per il ravvedimento operoso sono calcolate in base al tempo trascorso dalla scadenza dell’IMU. Per esempio, entro 14 giorni, la sanzione è dello 0,1% per ogni giorno di ritardo. Questo aumenta fino all’1,5% se il pagamento avviene tra il 15° e il 30° giorno, e così via fino a raggiungere il 5% se il pagamento avviene oltre due anni dalla scadenza. È importante notare che dal 1° gennaio 2023, l’interesse legale annuo applicato è del 5%. Invece, a partire dal 2024 l’interesse legale sarà del 2,5%.
Andiamo a sintetizzare nella seguente tabella come si calcolano le suddette sanzioni:
TIPO DI RAVVEDIMENTO | TEMPISTICA | SANZIONE |
Ravvedimento Sprint | Entro 14 giorni dalla scadenza | 0,1% giornaliero |
Ravvedimento Breve | Entro 30 giorni dalla scadenza | 1,5% |
Ravvedimento Intermedio | Entro 90 giorni dalla scadenza | 1,67% |
Ravvedimento Lungo | Entro 1 anno dalla scadenza | 3,75% |
Ravvedimento Biennale | Entro 2 anni dalla scadenza | 4,29% |
Ravvedimento Lunghissimo | Oltre 2 anni dalla scadenza | 5% |
Con avviso di accertamento | Dopo la constatazione della violazione | 6% |
Ravvedimento operoso saldo IMU 2023: i codici tributo
Il ravvedimento operoso si effettua tramite i modelli F24, F23 e F24 Elide. Per ogni tipologia di imposta, è necessario utilizzare codici tributo specifici sia per le sanzioni che per gli interessi. Ad esempio, per l’IRPEF si utilizzano i codici 4001-4033-4034 per l’imposta e 1989 per gli interessi sul ravvedimento. Questi codici variano a seconda dell’imposta in questione, come l’IVA, l’IRES, l’IRAP e altre imposte sui redditi.
È possibile consultare l’elenco completo dei codici tributo riferiti all’imposta e a relative sanzioni e interessi sull’apposita pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Ravvedimento operoso impossibile: come funziona la modalità di pagamento rateale dell’IMU
Nel caso l’omesso pagamento dell’IMU venga accertato dal Comune, non è più possibile ricorrere al ravvedimento operoso. Tuttavia, i contribuenti possono richiedere la rateizzazione del debito. La Legge di Bilancio 2020 stabilisce i parametri per la rateizzazione, che variano in base all’importo dovuto.
L’importo del debito determina il numero di rate mensili concesse, con un massimo di 72 rate per debiti superiori a 20.000 euro. Per importi inferiori a 100 euro, non è possibile la rateizzazione.
Inoltre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che, per debiti superiori a 6.000 euro, il piano di rateizzazione non può essere inferiore a 36 rate mensili.
Prescrizione dell’IMU: quando interviene
Come ogni tassa, anche per l’IMU sono previsti tempi di prescrizione ben precisi. L’IMU cade in prescrizione se l’ente comunale non invia la notifica entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui il pagamento avrebbe dovuto essere effettuato.