Nel panorama degli aiuti sociali e dell’inserimento lavorativo in Italia, a partire da adesso il Patto di Attivazione Digitale (PAD) riveste un ruolo molto importante. Questo strumento è essenziale sia per accedere al Supporto formazione lavoro (bonus 350 euro) sia per beneficiare del nuovo Assegno di inclusione (Adi), sostanzialmente le due misure che sono andate a sostituire il Reddito di Cittadinanza. Il PAD rappresenta dunque un punto di partenza fondamentale per chi è in cerca di opportunità lavorative o necessita di supporto sociale.

Cos’è il Patto di attivazione digitale e a che serve

Il Patto di attivazione digitale permette alle persone o ai nuclei familiari di fornire informazioni rilevanti per avviare un percorso personalizzato di inserimento lavorativo o di inclusione sociale. La sottoscrizione del PAD può comportare la presa in carico da parte dei centri per l’impiego o dei servizi sociali comunali, a seconda delle esigenze individuate. In questi giorni, con l’introduzione dell’Assegno di inclusione, che sostituisce il precedente Reddito di cittadinanza, sorge la necessità di chiarire dubbi e procedure legate alla sottoscrizione del PAD.

Il PAD richiede dal beneficiario la comunicazione di informazioni essenziali per la presa in carico. Il beneficiario deve indicare almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati per l’intermediazione lavorativa e impegnarsi a partecipare alle convocazioni dei servizi per il lavoro per la definizione di un patto di servizio personalizzato.

Chi deve sottoscrivere il Patto di attivazione digitale e come fare

Secondo la circolare Inps n. 105 del 16 dicembre, il richiedente dell’Assegno di inclusione, dopo aver presentato la domanda, deve registrarsi presso il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sottoscrivere il PAD per l’intero nucleo familiare.

La sottoscrizione del PAD avviene quindi sulla piattaforma SIISL gestita dal ministero del Lavoro. Il richiedente, dopo aver inviato la domanda per il beneficio, deve registrarsi sulla piattaforma (utilizzando SPID o CIE) e compilare il Patto di attivazione digitale, fornendo i contatti per le convocazioni e autorizzando la trasmissione dei dati ai centri per l’impiego e alle agenzie per il lavoro. Inoltre, si impegna a presentarsi all’appuntamento con i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione.

Il PAD può essere sottoscritto subito dopo l’invio della domanda di Assegno di inclusione o in un momento successivo. È fondamentale sapere che il sostegno economico dell’Assegno di inclusione decorre dal mese successivo a quello in cui è stato sottoscritto il PAD.

I passaggi per ottenere l’Assegno di Inclusione

Possiamo quindi sintetizzare di seguito i tre passaggi chiave per ottenere l’Assegno di Inclusione:

  • Presentazione della domanda: il richiedente deve presentare la domanda di riconoscimento dell’ADI attraverso il sito dell’Inps o i patronati o i Centri di Assistenza Fiscale (a partire dal 1° gennaio 2024).
  • Iscrizione al Siisl: successivamente, il richiedente deve iscriversi sulla piattaforma SIISL per avviare la procedura di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale.
  • Sottoscrizione del PAD: infine, si sottoscrive il PAD per attivare il percorso di inclusione. Ribadiamo ancora una volta che la decorrenza dell’Assegno di Inclusione inizia dal mese successivo alla firma del Patto di attivazione digitale, a meno di deroghe specifiche.

Dopo la firma del PAD, i dati del nucleo familiare vengono trasmessi agli operatori che si occuperanno del percorso di accompagnamento al lavoro o di inclusione sociale. Inizialmente, il nucleo familiare viene preso in carico dai servizi sociali del Comune di residenza per un’analisi dettagliata dei bisogni di ogni componente. In assenza di convocazione entro 120 giorni, la famiglia deve presentarsi spontaneamente ai servizi sociali, altrimenti il beneficio viene sospeso.

Patto di attivazione digitale: obblighi e adempimenti

Il Patto di Attivazione Digitale è un accordo fondamentale per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI). Questo patto prevede la valutazione multidimensionale dei bisogni di un nucleo familiare entro 120 giorni dalla sua sottoscrizione. In assenza di tale valutazione, l’erogazione dell’ADI viene sospesa.

Il PAD stabilisce degli obblighi specifici per i diversi componenti del nucleo familiare, che variano a seconda della loro situazione lavorativa, età e responsabilità familiari.

  • Componenti maggiorenni non avviabili al lavoro: questi componenti sono tenuti a stipulare un “patto di inclusione sociale” per affrontare le cause della povertà.
  • Componenti maggiorenni responsabili genitoriali non occupati: oltre al patto di inclusione, devono aderire al “patto di servizio personalizzato” con obblighi di politica attiva, come l’accettazione di offerte di lavoro congrue.
  • Componenti minorenni: devono dimostrare l’adempimento dell’obbligo di istruzione, ma non sono tenuti alla stipula dei patti sopra menzionati.

Aggiornamento e verifica periodica

Gli individui avviabili al lavoro e che hanno sottoscritto il patto di servizio personalizzato devono presentarsi ogni 90 giorni presso il centro per l’impiego per aggiornare la loro situazione. La mancata sottoscrizione o il mancato rispetto degli obblighi di politica attiva senza un motivo valido, porta alla decadenza dell’erogazione dell’Assegno di Inclusione per l’intero nucleo familiare. In caso di decadenza, una nuova domanda può essere presentata dopo sei mesi.