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Guerra Israele-Hamas, si tratta su una nuova tregua per la liberazione degli ostaggi. Slitta a oggi il voto Onu

Non si fermano i bombardamenti e le operazioni di terra a Gaza, nonostante le pressioni internazionali per risparmiare i civili. Intanto Israele, stando a quanto riferito dal ‘Jerusalem Post’, ha dichiarato di essere pronto a una tregua di una settimana in cambio della liberazione di 40 ostaggi. Tutte le notizie di oggi mercoledì 20 dicembre dalla Striscia

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh si recherà oggi in Egitto per discutere di una tregua, dopo la disponibilità del governo israeliano a fermare il conflitto per una settimana. Intanto slitta a oggi il voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione a Gaza

Hamas rifiuta la proposta di Israele sulla tregua

21.57

Hamas avrebbe rifiutato la proposta di Israele sulla tregua temporanea in nome del cessate l fuoco umanitario e non accetterà un accordo finché la pausa dei combattimenti non sarà effettiva e definitiva.

E’ quanto riportato dal Wall Street Journal, citando fonti dell’intelligence egiziana. L’offerta israeliana avrebbe previsto una settimana di tregua in cambio del rilascio immediato di 40 ostaggi prigionieri di Hamas.

Erdogan chiama al Sisi: la telefonata sulla tregua a Gaza

21.00

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il capo di Stato egiziano Abdelfettah Al Sisi nella serata di oggi, 20 dicembre 2023. Al centro del dialogo i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza e una possibile tregua con un nuovo scambio di ostaggi. 

Il portavoce del presidente turco ha reso noto che Erdogan e Al Sisi hanno discusso anche della necessita’ di facilitare il passaggio di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile palestinese attraverso l’Egitto.

Macron: “Lottare contro il terrorismo non vuol dire radere al suolo Gaza”

20.45

Il presidente della Francia Emmanuel Macron in merito al conflitto tra Israele e Gaza ha dichiarato che:

“Lottare contro il terrorismo non vuol dire radere al suolo Gaza. Bisogna arrivare ad un cessate il fuoco per ragioni umanitarie imminente. Passano le settimane e non si può lasciare che si consolidi l’idea che lottare con efficacia il terrorismo equivalga a radere al suolo Gaza o ad attaccare in maniera indiscriminata le popolazioni civili facendo vittime civili”.

Rinviato a domani 21 dicembre 2023 il voto all’Onu sulla risoluzione a Gaza

20.21

Rinviato di nuovo il voto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla risoluzione a Gaza. 

Il presidente di turno dell’organismo, l’ambasciatore dell’Ecuador Jose Javier De La Gasca Lopez-Dominguez, ha dichiarato:

“Il Consiglio di Sicurezza ha accettato di continuare i negoziati oggi per concedere più tempo alla diplomazia. E la presidenza riprogrammerà l’adozione per domani (giovedì) mattina”.

Biden, il bilancio di 20.000 morti a Gaza è una tragedia

19.55

Il bilancio di 20.000 morti a Gaza è “una tragedia”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden ai giornalisti a Milwaukee, in Wisconsin, rispondendo a una richiesta di commentare il nuovo bilancio fornito dalle autorità di Hamas.

Israele ha preso il controllo su un quartier generale di Hamas

19.45

Nel centro di Gaza Israele ha assunto il controllo su uno dei quartier generali di Hamas, dentro cui era situata la leadership amministrativa e militare. 

Lo ha reso noto il portavoce militare israeliano secondo cui il complesso, che si trova nel rione Rimal, comprende edifici in superficie ed un’estesa rete di tunnel dove sono stati rinvenuti nascondigli dei capi di Hamas. 

Biden: “Facciamo pressione su Israele e Hamas affinché si arrivi ad un accordo”

19.30

Il presidente americano Joe Biden, appena arrivato a Milwaukee, si è rivolto ai giornalisti, parlando della possibilità di un nuovo accordo tra Israele e Hamas per una tregua nei combattimenti e per il rilascio degli ostaggi. Ha dichiarato:

“Stiamo facendo pressione. Non c’è alcuna aspettativa a questo punto, ma stiamo facendo pressione”. 

Smotrich, il ministro delle Finanze israeliano è contrario a nuovi negoziati

18.45

Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich (Partito Sionista di estrema destra), attacca gli ulteriori negoziati sugli ostaggi, manifestando la sua contrarietà ha dichiarato: 

“Il gabinetto di guerra dovrebbe inviare il capo del Mossad a eliminare i leader di Hamas ovunque si trovino, e non a parlare con loro e condurre negoziati”.

Blinken: “Serve un cessate il fuoco il prima possibile”

18.00

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, durante la conferenza stampa di fine anno, riferendosi alla guerra a Gaza ha dichiarato:

“Bisogna aiutare Israele a garantire che ciò che è accaduto il 7 ottobre non possa mai più accadere e porre fine al conflitto il più rapidamente possibile”.

Blinken ribadisce che al momento è necessario negoziare per il ritorno degli ostaggi rimasti a Gaza ed evitare che il conflitto si estenda.

Al Jazeera, attacco a Rafah: colpita una moschea, dieci morti

17.45

Almeno 10 persone sono state uccise in un attacco aereo dell’esercito israeliano che ha colpito edifici residenziali vicino all’ospedale di Rafah. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui l’attacco è avvenuto vicino al luogo in cui una squadra dell’emittente stava effettuando una diretta. Decine di persone sono rimaste ferite, tra cui il giornalista e ingegnere televisivo di Al Jazeera Moaz Mohsen. 

Nella zona di Rafah si sono registrati cinque raid israeliani e una moschea della zona è stata completamente distrutta, provocando ingenti danni anche alle zone circostanti. Nell’attacco sono state distrutte anche due abitazioni.

Ucciso 16enne palestinese in Cisgiordania

17.34

Nel villaggio di Hussan, in Cisgiordania, a ovest di Betlemme, palestinese di 16 anni è stato ucciso da colpi di arma da fuoco dell’IDF. A comunicarlo è il  ministero della Sanità palestinese, secondo quanto annunciato dai media israeliani. Il ragazzo si chiamava Muhammad Zalul.

Anche la Danimarca nella coalizione anti Houthi nel Mar Rosso

17.15

La Danimarca si unisce alla coalizione condotta dagli Stati Uniti per affrontare i vari attacchi degli Houthi contro le navi nel Mar Rosso. Lo comunica anche il ministro della Difesa danese.

Netanyahu continuerà la guerra per eliminare Hamas

16.45

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu sulla possibilità di un cessate il fuoco per interrompere il conflitto con Gaza e permettere l’ingresso di ulteriori aiuti umanitari nella Striscia ha dichiarato la sua intenzione di non cedere nella lotta, affermando che:

“La guerra continuerà fino a che Hamas non verrà eliminato, fino alla vittoria. Chi pensa che ci fermeremo, non è collegato alla realtà”.

Egitto, il leader di Hamas Haniyeh arriva per negoziare la tregua a Gaza

16.15

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è arrivato in Egitto per i colloqui previsti con i funzionari egiziani al Cairo, nel tentativo di raggiungere un accordo per cessare le ostilità tra Israele e Gaza. Con lui c’è l’ex leader del gruppo islamista Khaled Meshal. 

La risoluzione Onu prevede “ampie pausa umanitarie”

16.00

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha l’obiettivo di chiedere pause e corridoi umanitari urgenti ed estesi nella Striscia di Gaza. La richiesta è presente nella bozza finale della risoluzione che sarà votata oggi secondo quanto riferito dalla Bbc.

Il testo è frutto di un compromesso tra Emirati arabi e Stati Uniti per fare sì che gli Usa si astengano dal voto e la risoluzione passi.

Da settimane Washington si dichiara contraria ad un cessate il fuoco ma favorevole a tregue umanitarie che permettano di far entrare gli aiuti a Gaza.

In aggiunta nel testo si chiede il rilascio immediato degli ostaggi prigionieri di Hamas.

L’esercito israeliano tra i tunnel di Gaza per stanare Sinwar, il leader di Hamas

15.35

Negli ultimi giorni l’esercito israeliano per due volte è riuscito a raggiungere i tunnel a Gaza dove si riteneva fosse nascosto il leader di Hamas Yahya Sinwar, ma senza avere successo.

L’Idf si è stanziato dentro e intorno a Khan Younis, a sud di Gaza, dove si pensava fosse nascosto Sinwar.

Entrambe le volte Sinwar sarebbe riuscito a sfuggire.

Secondo fonti locali, nella caccia a Sinwar i soldati hanno scoperto il nascondiglio di Mohammed Deif, capo delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas.

Hamas chiede prima il cessate il fuoco e poi lo scambio di ostaggi

15.20

Da Hamas il portavoce Ghazi Hamad conferma la posizione contraria rispetto allo scambio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea con Israele. 

Il portavoce ha dichiarato:

“Non giocheremo a questo gioco, per Hamas un cessate il fuoco permanente è la priorità. Israele prenderà la carta degli ostaggi e dopo questi comincerà un nuovo round di uccisioni di massa e di massacri contro il nostro popolo”.   

Hamad ha ribadito che qualora ci fosse un cessate il fuoco permanente Hamas sarebbe pronta al compromesso.

Allarme della Grecia: “Evitate il Mar Rosso”

14:20

La Grecia ha diramato un avviso alle proprie navi commerciali per chiedere di evitare le acque dello Yemen nella navigazione del Mar Rosso e del Golfo di Aden.

L’allarme è stato lanciato dopo i lanci di razzi verso le navi in transito da parte degli Huthi yemeniti, fazione sciita che è supportata dall’Iran e controlla la parte occidentale dello Yemen.

Gli attacchi sono la risposta alle operazioni israeliane a Gaza. Atene chiede inoltre che le navi, con i rispettivi equipaggi, effettuino esercitazioni antincendio e il controllo del materiale per la sicurezza di carico e marinai, oltre che l’attraversamento del Golfo di Bab el Mandeb avvenga di notte.

Proprietà e compagnie elleniche possiedono infatti circa il 20% della capacità di carico delle navi cargo che navigano sui mari di tutto il mondo.

La preoccupazione di Atene deriva dal fatto che nelle ultime settimane i lanci di razzi si sono moltiplicati nello stretto di Bab Al Mandeb, che congiunge il Mar Rosso con il Golfo di Aden.

Un passaggio obbligato per 33mila navi l’anno. In un primo momento, 5 compagnie di trasporto navale hanno annunciato che non useranno lo stretto di Suez.

Gli attacchi hanno poi spinto a prendere la stessa decisione la MSC e la compagnia francese CMA-CGM. Oltre 60 navi hanno optato per un cambio di rotta dettato da ragioni di sicurezza solo negli ultimi giorni, con la decisione di circumnavigare l’Africa, attraverso il Capo di Buona Speranza, invece di attraversare lo stretto di Suez dopo aver risalito il Mar Rosso.

Quest’ultima rotta, più breve, impone però il passaggio dallo stretto di Bab el Mandab.

Aiuti a Gaza in arrivo dalla Giordania

14:10

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha fatto sapere di aver consegnato del cibo a Gaza, nel primo convoglio in arrivo dalla Giordania, attraverso il valico di frontiera israeliano di Kerem Shalom.

Dopo settimane di coordinamento con tutte le parti, sono finalmente arrivati questi 46 camion. Secondo il PAM è un “primo passo cruciale” per un corridoio di aiuti maggiormente sostenibili attraverso la Giordania, in modo da permettere la consegna di più aiuti su scala.

Gran Bretagna, Cameron in Egitto e Giordania per il cessate il fuoco

14:05

Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, è in viaggio verso Egitto e Giordania per chiedere “il cessate il fuoco sostenibile” a Gaza. Tra gli obiettivi della Gran Bretagna c’è anche il rilascio degli ostaggi.

“Nessuno vuole vedere – ha sottolineato – questo conflitto proseguire un minuto più di quanto necessario. Ma perché il cessate il fuoco possa funzionare, deve essere sostenibile“.

Jihad Islamica: “Valga principio scambio ‘tutti per tutti'”

11:23

Il segretario generale della Jihad Islamica palestinese, Ziad al-Nakhaleh, ha affermato che lo scambio tra ostaggi nelle mani di Hamas e detenuti palestinesi deve avvenire “secondo il principio del ‘tutti per tutti’.

Nakhaleh, che ha confermato la sua prossima visita al Cairo, ha dichiarato che si recherà in Egitto “con una visione chiara”: ossia fermare l’aggressione, ritirare le truppe israeliane dalla Striscia di Gaza e ricostruire.

Palestinese tenta di speronare dei soldati vicino Hebron: ucciso

10:52

Un uomo palestinese, alla guida di un’auto, è stato ucciso dai soldati israeliani che aveva tentato di speronare con il suo veicolo.

E’ accaduto nei pressi dell’incrocio Beit Einun, un villaggio situato a circa 5 chilometri a Nord di Hebron, in Cisgiordania.

L’auto si è schiantata contro una recinzione vicino alle truppe.

Haniyeh al Cairo per discutere della tregua: con lui c’è Khaled Meshal

10:24
leader hamas egitto

Ismail Haniyeh, leader di Hamas, è giunto al Cairo per avere colloqui con funzionari egiziani in merito all’auspicata seconda tregua dei combattimenti a Gaza con Israele. Con lui anche l’ex leader del gruppo islamista Khaled Meshal.

Stando a una fonte all’agenzia Reuters, sono al momento in corso “intensi negoziati”, mediati dal Qatar e dall’Egitto.

Hamas restituirebbe alcuni ostaggi in cambio del rilascio, da parte di Israele, di detenuti palestinesi. Si sta ancora discutendo sul numero di persone che dovrebbero essere liberate.

Israele insiste sul fatto che nell’elenco siano incluse le donne e gli uomini malati. Secondo la fonte, anche i palestinesi in carcere per reati gravi potrebbero tornare in libertà. L’organizzazione islamista, in una nota, ha evidenziato che Haniyeh è al Cairo per colloqui con i funzionari egiziani sull’evoluzione”dell’aggressione a Gaza”, senza fornire ulteriori dettagli.

Il Cairo è alla ricerca di “nuove proposte” per aprire una strada diversa ai negoziati di tregua e per aprire la strada a “un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza”.

La fonte ha inoltre aggiunto che l’Egitto sta cercando di ottenere l’approvazione di Hamas per tornare ai negoziati indiretti.

All’incontro con il capo dei servizi segreti egiziani, generale Abbas Kamel- previsto per questo pomeriggio nella capitale egiziana- parteciperà anche l’ex leader del gruppo islamista Khaled Meshal.

Si tratta della seconda visita di Haniyeh in Egitto dall’inizio della guerra, il 7 ottobre. Ieri Hamas ha riferito che non negozierà il rilascio degli ostaggi fino a quando Israele continuerà l’offensiva a Gaza, ma è “aperto a qualsiasi iniziativa” per porre fine all’aggressione e portare aiuti ai palestinesi.

Delle oltre 240 persone rapite da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre, ci sono ancora 129 ostaggi a Gaza, una ventina dei quali si pensa siano deceduti.

La tregua del 24 novembre ha consentito il rilascio di 105 ostaggi, 24 dei quali stranieri, in cambio della liberazione di 240 detenuti palestinesi.

Esercito israeliano: “Colpiti più di 300 siti in 24 ore”

09:40

L’esercito israeliano ha comunicato di aver bombardato più di 300 siti nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore.

Nonostante Israele si sia detto disposto a organizzate una nuova pausa nei combattimenti in modo da avere gli ostaggi indietro, le truppe sono ancora impegnate in battaglie e scontri.

Internet bloccato nella Striscia di Gaza

09:34

L’accesso a Internet e alle telecomunicazioni è totalmente bloccato a Gaza.

Lo ha annunciato Jawwal, l’azienda di telecomunicazioni palestinese, su X.

Siamo spiacenti di annunciare che tutti i servizi di telecomunicazione nella Striscia di Gaza sono andati perduti a causa dell’aggressione in corso. Gaza è nuovamente oscurata

si legge. Questo è il settimo ‘shutdown’ completo dal 7 ottobre.

Haniyeh giunto al Cairo, attesi colloqui per tregua

09:24

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, è arrivato al Cairo per dei colloqui con funzionari egiziani.

Questa visita è molto attesa perchè si attendono progressi verso una nuova pausa umanitaria a Gaza tra Hamas e Israele.

Onu, 360mila casi di malattie infettive tra gli sfollati

08:32
malattie infettive gaza

Oltre 360mila casi di malattie infettive sono state rilevate tra il milione e mezzo di sfollati rifugiati nelle strutture delle Nazioni Unite a Gaza. Patologie rese più gravi dalle pessime condizioni igieniche e della mancanza di cibo.

Lo sgnala l’Onu. Tra gli sfollati nei centri dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, si stanno verificando casi di meningite, varicella, ittero e altre malattie respiratorie, cutanee ma anche di altro tipo.

Washigton Post: Israele sta pensando a una tregua prolungata

08:24

Israele starebbe valutando un cessate il fuoco prolungato, che durerebbe anche due settimane, per permettere ad Hamas di radunare gli ostaggi e trasferirli in un luogo sicuro prima di rilasciarli.

Lo scrive il Washington Post, secondo cui Israele potrebbe anche decidere di ritirare le sue truppe dopo questo cessate il fuoco per operazioni militari mirate, soprattutto nel nord della Striscia di Gaza.

Haniyeh incontra ministro Iran, prima di volare in Egitto

07:30

Il capo del Politburo di Hamas Ismail Haniyeh, prima di partire all’Egitto per i colloqui sul cessate il fuoco, ha incontrato a Doha il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian.

Il leader di Hamas è atteso in Egitto alla guida di una delegazione “di alto livello”, come comunicato ieri da una fonte.

Secondo la stessa fonte nell’organizzazione, il leader di Hamas parlerà con il ministro dell’Intelligence egiziano Abbas Kamel per “liberare ostaggi e prigionieri e mettere fine all’assedio di Gaza.”

Unicef: senza acqua molti bambini moriranno a Gaza

6:46

L’Unicef lancia l’allarme per i bambini e le loro famiglie a Gaza, costretti a utilizzare acqua proveniente da fonti non sicure, altamente salata o inquinata.

Senza acqua sicura, molti altri bambini moriranno di privazioni e malattie nei prossimi giorni

ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unicef Catherine Russell.

L’accesso a quantità sufficienti di acqua pulita è una questione di vita o di morte, e i bambini di Gaza hanno a malapena una goccia da bere

ha poi aggiunto.

Nei rifugi della Striscia, sottolinea l’Unicef, ci sono lunghe code sia di donne che di bambini che, esausti, aspettando di poter utilizzare, in media, un bagno ogni 700 persone. Spingendo le persone a ricorrere ad altre strategie, come l’uso di secchi o la defecazione a cielo aperto.

Le docce sono ancora meno disponibili e le opzioni igieniche sono quasi inesistenti, con un impatto soprattutto su donne e ragazze. Questo potrebbe portare a un ulteriore aumento della diffusione di malattie

ha spiegato Russell.

Secondo le stime dell’Unicef, i bambini sfollati di recente nel sud della Striscia di Gaza possono accedere ad appena 1,5-2 litri d’acqua al giorno, quindi ben al di sotto dei requisiti raccomandati per la sopravvivenza.

Secondo gli standard umanitari, la quantità minima di acqua necessaria, in caso di emergenza, è di 15 litri: ossia acqua per bere, lavarsi e cucinare. Per la sopravvivenza, il minimo è di 3 litri al giorno.

Cento morti in attacchi Israele

3:35

 Gli attacchi israeliani a Gaza, in appena un giorno, hanno ucciso circa 100 palestinesi, ferendone molti altri.

Lo riferisce il Ministero della Sanità di Gaza.

Israele: “Pronti a tregua di una settimana”

3:30

Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, Israele ha informato il Qatar che sarebbe pronto a una tregua di una settimana nei combattimenti a Gaza, in cambio del rilascio di circa 40 ostaggi.

Biden: Hamas senza riguardo, ma Israele sia responsabile

01:49
biden hamas israele

Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ha accusato Hamas di “non avere nessun riguardo” nei confronti della sicurezza dei civili.

Però ha poi aggiunto che

questo fardello non rende Israele meno responsabile nel cercare di distinguere i civili palestinesi da Hamas e di occuparsi di ridurre al minimo le morti dei civili.

Biden ha parlato del conflitto in Medio Oriente durante un evento per la raccolta fondi della sua campagna elettorale nel Maryland.

Slitta a oggi il Consiglio di Sicurezza Onu

01:40

Il voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla situazione a Gaza, già posticipato più volte, slitta a oggi 20 dicembre.

Lo riporta Afp, citando fonti diplomatiche. L’ultima bozza, preparata dagli Emirati Arabi, chiede la “sospensione” del conflitto per permettere la consegna degli aiuti umanitari.

La minaccia rimane il veto degli Stati Uniti.