Si è finalmente risolta la questione relativa al laboratorio antidoping che ospiterà le analisi per Milano-Cortina 2026: resterà a Roma. Nei mesi scorsi era stato proprio il direttore della struttura, Francesco Botrè, a definirlo troppo piccolo, alimentando la preoccupazione in vista delle Olimpiadi invernali che si disputeranno dal 6 al 22 febbraio. Se infatti non si fosse trovata una soluzione nel nostro paese, con ogni probabilità gli atleti italiani avrebbero dovuto sottoporsi alle analisi in giro per l’Europa. Anche L’Agenzia mondiale antidoping aveva infatti ritenuto non idoneo il Laboratorio dell’Acqua Acetosa. Ma fortunatamente il Governo ha deciso di stanziare 18 milioni di euro per realizzarne uno nuovo, in una location che ospiterebbe una struttura di circa 3.500 metri quadrati. Tale cifra è prevista da un emendamento alla legge di Bilancio che dovrà essere votata nelle prossime settimane. Sarà poi Sport e Salute a gestire i passaggi burocratici ed economici per mettere in funzione i locali del laboratorio che dipende dalla Federazione Medico-Sportiva. La presentazione del progetto è avvenuta oggi, martedì 19 dicembre. All’evento era presente anche Maurizio Casasco, presidente della Federazione Italiana Medico Sportiva (Fmsi), che ha commentato l’iniziativa.

Le parole di Casasco sul laboratorio antidoping

Senza un laboratorio antidoping l’Italia sarebbe stata certamente penalizzata nelle assegnazioni delle prossime competizioni internazionali. Questo vuol dire non solo attenzione allo sport ma anche attenzione all’economia e all’Italia. Il laboratorio antidoping di Roma dal 2003 ha avuto per 20 anni ispezioni della Wada e non ha mai perso un punto. È tra i primi al mondo per quanto riguarda la ricerca e con il nuovo laboratorio la ricerca sarà ampliata e potrà diventare applicata e utile anche alla ricerca nel mondo della salute. In questi anni abbiamo trovato due casi di atleti importanti, un calciatore di Serie A e un altro di basket, trovati con della Gonadotropina, un ormone della gravidanza, che può essere preso o per coprire il testosterone nei maschi oppure perché c’è una patologia. In questo caso dalle successive analisi è stato evidenziato che i due atleti avevano un tumore ai testicoli e si è intervenuti in tempo.

Casasco ha poi proseguito ringraziando il Governo, che ha stanziato i fondi necessari alla realizzazione del progetto.

Con il nuovo laboratorio si potrà ampliare lo screening sugli integratori e intervenire e identificare gli integratori doping free, oppure fare ricerca sulle droghe sintetiche per la lotta alle droghe che colpisce soprattutto i giovani un grazie dunque al Governo, a tutti i ministri coinvolti e ad Antonio Tajani e Paolo Barelli, che ben conoscono il problema e che come Forza Italia hanno dato un grandissimo contributo, insieme agli alleati, per lo stanziamento dei 18 milioni a favore di Sport e Salute per realizzare qualcosa di importante per l’Italia.

Un progetto portato avanti in compagnia di Orazio Schillaci, Ministro della Salute, che mira a combattere in modo deciso la battaglia contro il doping.

Presente anche Abodi

Alla presentazione del progetto era presente anche Andrea Abodi, che ha espresso grande soddisfazione per l’iniziativa. Il ministro per lo sport ha anche svelato i tempi effettivi di costruzione, con i lavori che dovrebbero terminare tra il 2024 e il 2025, in tempo per l’inizio delle Olimpiadi di Milano-Cortina. Abodi si è detto fiducioso e mai scettico sulla risoluzione del problema del Laboratorio dell’Acqua Acetosa. Ha poi sottolineato l’obbiettivo per l’Italia di diventare un modello per tutta Europa.

Per me è motivo di soddisfazione aver rispettato gli impegni assunti da tempo. Sarà un piacere poter scrivere alla Wada che come promesso il problema entro la fine dell’anno è stato risolto.