L’utilizzo degli antidepressivi durante la gravidanza è un argomento delicato che solleva soprattutto preoccupazioni riguardanti la sicurezza del feto.

È vero che questi farmaci possono essere un sostegno essenziale per le donne affette da disturbi dell’umore, bisogna però capire quali sono i rischi per lo sviluppo fetale.

Ecco perché è fondamentale prendere precauzioni e valutare attentamente i benefici rispetto ai rischi, coinvolgendo sempre il parere del proprio medico.

Le donne che prendono antidepressivi dovrebbero interromperli durante la gravidanza?

Le donne che soffrono di depressione e restano incinte, dovrebbero interrompere o continuare a prendere i farmaci?

Ci sono molti tabù in merito a questo argomento. Cosa fare se gli antidepressivi sono essenziali per la salute mentale della futura mamma? Circa il 12% delle donne incinte soffre di depressione e alcune di loro assumono farmaci per questo motivo. La paura di danneggiare il nascituro, però, esiste, e può sopraffare la futura madre.

A volte può capitare che il ginecologo consigli di interrompere immediatamente il farmaco, e lo psichiatra consigli di continuare a prenderlo. Cosa fare quindi?

Purtroppo nessun antidepressivo è esplicitamente approvato per le donne incinte. Quindi cosa è meglio per il bambino e cosa è meglio per la madre? E come si incastrano queste necessità tra loro?

Alcuni farmaci, come ad esempio gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), utilizzati spesso con le donne incinte, non sono stati per fortuna riscontrati rischi maggiori di malformazioni.

In precedenza si sospettava che gli SSRI potessero causare ipertensione nella circolazione polmonare nei bambini. Ma più i dati venivano raccolti, più diventava chiaro che il rischio aumentava leggermente, ma non in modo così grave.

Le donne incinte devono restare mentalmente stabili

Devono essere le future mamme a valutare attentamente le cose, i pro e i contro.

Ovviamente non si può mai escludere del tutto che gli antidepressivi, come altri principi attivi che entrano nel sangue della donna incinta, arrivino al bambino attraverso la placenta, e possano avere conseguenze.

Se le donne incinte interrompono in modo repentino l’assunzione dell’antidepressivo, esiste il rischio di una ricaduta nella depressione e questo può essere deleterio e mettere a repentaglio la gravidanza.

L’interruzione improvvisa degli SSRI può causare sintomi simili all’astinenza come vertigini o disturbi del sonno e può diventare vittima di una grave forma di depressione post partum.

Questo forte stress, inoltre, può avere un impatto a lungo termine anche sul bambino. Gli studi dimostrano: i bambini le cui madri hanno attraversato la gravidanza senza farmaci avevano maggiori probabilità di avere problemi comportamentali fino al di sei anni rispetto ai bambini le cui madri erano ben controllate.

Un recente studio statunitense sui fratelli conferma che non è il farmaco che scatena successivamente problemi comportamentali, come l’ADHD, nel bambino, ma piuttosto la malattia di base della madre.

Ecco perché la cosa più importante è mantenere stabile la madre.

Cosa dovrebbe fare una donna che prende antidepressivi se ha intenzione di avere un figlio

Se una donna che prende antidepressivi vuole avere un bambino, dovrebbe pianificarla in anticipo.

In questo modo ci sarà abbastanza tempo per passare a un farmaco che è stato ben studiato e che viene tollerato meglio.

Se invece la gravidanza è capitata, dovresti essere più cauta nel cambiare farmaco e nell’interromperlo, perché gli effetti potrebbero essere peggiori.

Purtroppo non è ancora chiaro come reagisca il feto al trattamento, ma è provato, invece, come reagisce il bambino ad una madre depressa che non si cura.

La cosa importante è che non si verifichi mai l’interruzione del farmaco previa autorizzazione del medico.

In conclusione, stabilizzare la madre depressa durante la gravidanza è fondamentale perché questo non solo contribuisce al benessere emotivo della donna, ma anche alla salute del nascituro.

Gli squilibri emotivi materni possono influenzare lo sviluppo fetale e il neonato potrebbe essere più suscettibile a rischi potenziali. Una gestione attenta e consapevole della salute mentale materna può quindi migliorare le probabilità di una gravidanza e di una crescita del bambino più armoniose.