La statua di Gerard Depardieu è stata ritirata dal museo Grevin di Parigi. La decisione è stata presa dalla direzione del museo dopo “le reazioni negative dei visitatori come anche sui social network”. La scorsa settimana, l’attore è stato radiato dall’Ordre national du Quebec e privato del titolo di cittadino onorario del comune di Estaimpuis. In Francia intanto il Ministro della Cultura ima Abdul Malak ha fatto sapere di aver avviato una procedura disciplinare per l’ordine onorario della Legion d’honneur. Tramite i suoi avvocati, l’attore ha comunicato che avrebbe messo a disposizione del ministro l’onorificenza.

Gerard Depardieu statua, le accuse di molestie sessuali

L’attore francese Gerard Depardieu è incriminato per presunte molestie sessuali nei confronti dell’attrice Charlotte Arnould. Solo alcuni mesi fa, inoltre, altre tredici donne tra attrici, truccatrici e sceneggiatrici lo hanno accusato di atteggiamenti poco consoni sul set. Gli avvocati del divo hanno sempre rigettato ogni accusa e ora, a intervenire sulla questione è lo stesso Gerard Depardieu che ha voluto rompere il silenzio sulla questione con una lettera aperta al quotidiano francese “Le Figaro”.

Fermamente convinto della sua innocenza, l’attore 74enne ha deciso di intervenire in prima persona per smentire ogni dichiarazione resa dalle presunte vittime di violenza. Il divo francese ha negato di aver mai violentato una donna sul set nel corso della sua carriera e, per tale ragione, dopo essere rimasto in silenzio per diversi mesi ha voluto dire la sua sulle accuse che sono state mosse nei suoi confronti.

Nel corso degli ultimi mesi, inoltre, alcuni degli spettacoli tenuti dall’attore sono stati più volte interrotti da attiviste femministe. Una situazione che ha ferito profondamente non solo l’attore ma anche i suoi familiari. La figlia Julie ha difeso il padre in un’intervista televisiva deplorando la rabbia collettiva contro l’attore: “Sono sorpresa dalla violenza del rifiuto di quest’uomo che è stato idolatrato per tutta la vita”.

A suscitare particolare indignazione è stata la recente messa in onda di un servizio sull’attore nel programma “Complement d’enquete” del canale francese France 2. Nel filmato, Depardieu si sente fare una serie di commenti misogini e insultanti sulle donne.

Il suicidio di Emanuelle Debever

L’attrice Emanuelle Debever si è tolta la vita a Parigi gettandosi nella Senna in concomitanza con la messa in onda di un programma televisivo d’inchiesta sullo scandalo sessuale che la vide in cima all’agenda setting dei media di allora. Fu proprio lei una delle attrici che accusò di violenza sessuale il divo francese. I primi a confermare la scomparsa della Emanuelle internazionale, che sarebbe avvenuta lo scorso 7 dicembre, sono stati quelli dell’Institut National de l’audiovisuel tramite l’account social su X.

La notizia, ovviamente, ha fatto il giro dei media dei galletti e poi di tutto il mondo. Stando a quanto sostiene la giornalista Camille Never del quotidiano Libéeration, la donna si sarebbe buttata nel fiume Senna esattamente il giorno in cui la rete France2 mandò in onda un’inchiesta televisiva sulle presunte violenze sessuali commesse da Depardieu, con tanto di video originali che incastrerebbero l’attore.

Era il 2019 quando la bellissima donno parlò apertamente di violenze sessuali subite da Gerard Depardieu sul set del film “Danton” nel 1982. Le sue parole fecero tremare il mondo del cinema. Nata nel 1963 a Marsiglia, è stata tra le prime attrici a non voler tacere il crimine, dando il via ad uno scandalo sessuale che ancora vede l’attore che interpreta Obelix al centro di molte voci di corridoio. Le prime sentenze non fecero felice la donna che, in merito, disse: “Signor Depardieu. Oggi assolto dall’accusa di stupro e violenza sessuale. No comment!”.

Poco dopo, arrivò l’archiviazione di una delle indagini contro Depardieu. Eppure la Debever fu molto esplicita in un post di Facebook in cui scrisse esattamente così:

“Il mostro sacro si era abbandonato a molte cose durante le riprese… Approfittando dell’intimità all’interno di una carrozza. Facendo scivolare la sua grossa zampa sotto le mie sottovesti, presumibilmente per avere una migliore sensazione di me”.