Fotomodella, creator, suicide girl ed imprenditrice digitale. Brisen nasce a Monza nel 1992 e inizia la sua carriera nel mondo della fotografica erotica, del nudo e come ragazza immagine in aziende di streetwear nel 2015.

Nel 2019, l’artista apre il suo canale OnlyFans dove promuove ai suoi fan contenuti per adulti.

Nell’intervista rilasciata a Tag24, Brisen ha rivelato la sua esperienza su OF, le richieste più strane ricevute nel corso del tempo e i suoi progetti futuri.

OnlyFans, intervista alla creator di contenuti per adulti Brisen

D. Da quanto tempo sei su OnlyFans e perché hai deciso di iscriverti?

R. Sono entrata nel 2019, ho deciso di iscrivermi perché faccio parte della community Suicide Girls. In quel periodo, chi vendeva contenuti online utilizzava servizi come ad esempio Patreon, diventato nel tempo più restrittivo nei confronti di contenuti per adulti. In quel periodo ho visto molte mie colleghe dell’estero: americane, australiane, usare questa piattaforma e ci sono entrata anche io.

D. Quanto si guadagna su OF?

R. Dipende dalla popolarità che si ha, dalla strategia e dal marketing che si attua, come qualsiasi altro lavoro imprenditoriale. La quantità e la qualità dei fan su OnlyFans proviene dal proprio impegno sulla promozione da social esterni.

D. Per promuovere i propri contenuti su OF quanto è importante crearsi un personaggio?

R. Nel momento in cui ti metti in gioco sul web, anche se vuoi portare te stesso, porterai lo stesso un personaggio. Questo perché le persone non avranno mai al 100% la percezione di chi sei realmente, perché su internet mostri soltanto ciò che vuoi. E’ sempre più difficile portare se stessi su OF perché si ha a che fare con contenuti per adulti, e giustamente se fai porno l’utente ha l’immagine in mente della pornoattrice, è più facile avere riscontro ugualmente, senza un alter-ego.

D. Perché le persone preferiscono un abbonamento OnlyFans nonostante tutti i video pornografici gratuiti reperibili sul web?

R. Sono due tipi di esperienze diverse. Su OF hai la possibilità di poter interfacciarti direttamente con la persona che propone i suoi contenuti, personalizzati in base alle scelte dell’utente. Il contatto diretto c’è, ad esempio live, dirette, esclusive che su un sito porno non puoi avere. Vedi i suoi video in chiaro, ma non hai alcuna comunicazione con la pornostar. Non puoi interagire con lei in alcun modo.

D. Quali sono le domande che ti pongono i fan e qual è la più spinta che hai ricevuta?

R. Io sono una “squirter” e di solito mi chiedono video in cui pratico questa tecnica. Io creo contenuti fetish ma non le vedo così estreme, forse dei kink particolari per chi non conosce questi mondi. Un fan mi ha chiesto dei contenuti da “gigantessa”, ovvero schiacciare con i piedi piccole persone. Quello che mi chiedono di solito è squirtare. Mi sono divertita molto a fare quel video.

D. Sei fidanzata? Come si coniuga la tua professione con la tua vita sentimentale e familiare?

R. Io in questo momento non sono fidanzata, la mia famiglia sa perfettamente quello che faccio da quando ho iniziato con le foto di nudo e non mi hanno mai detto nulla. Sono serenissima sotto questo punto di vista. Trovo sicuramente difficilmente avere un partner in questo momento ma è la vita che mi porta ad essere selettiva con le persone, perché facendo questo lavoro qualsiasi appuntamento può portarmi ad essere “feticizzata” e non voler scoprire la persona che sono. Un po’ come quando esci con una rockstar e non ti importa nulla di chi è. E’ una superficialità che ho riscontrato, c’è differenza tra chi vuole uscire con me per i porno o per chi sono davvero.

D. Progetti per il futuro? Ti piacerebbe entrare nel mondo dello spettacolo?

R. Non punto in futuro ad entrare nel mondo dello spettacolo, la mia ambizione è fare porno sul serio. Da quando faccio nudo vengo esclusa, stigmatizzata per questa cosa sia a livello sociale che lavorativo. La gente non usa solo OF perché sei bella e ti supporta, ma perché c’è un altro tipo di interesse dietro. E’ sbagliato essere stigmatizzate per il nostro lavoro, ma è giusto combattere per cambiare le cose. Una lotta che tante sex worker portano avanti facendo sempre più attivismo.