Il Bologna è sempre più la sorpresa di questo primo scorcio di stagione, anche se per Alessandro Gamberini questa non è una sorpresa, anzi. Molti continuano a rimanere stupiti del lavoro di Thiago Motta, ma per l’ex difensore felsineo questa è solamente la conferma di chi può fare molta strada.

Raggiunto dai microfoni di Tag24, Gamberini ha voluto dare la sua personale visione di quello che ha fatto e che potrà fare il Bologna, guardando anche al futuro: “Se si continua a progettare bene, si potrà divertire”.

Un Bologna a cinque stelle, parola di Gamberini

C’è di tutto in questo Bologna targato Thiago Motta: bellezza, divertimento, solidità. Per Gamberini però l’arma più importante è una, ovvero la capacità di essere camaleontici e sorprendere l’avversario di turno ogni fine settimana.

D: Sei stupito di questo Bologna o eri convinto che Thiago Motta potesse fare bene?

R: “Sinceramente già dall’anno scorso alla fine del campionato si era vista un’evoluzione importante dal punto di vista di squadra ma anche a livello individuale. Mi ha incuriosito il lavoro di Thiago Motta, l’ho sempre considerato un ottimo allenatore e lo sta confermando, a differenza di altri ha una metodologia che non è facile vedere in Italia. Molto innovativo, lavora su principi generali con l’obiettivo di dominare la partita attraverso il palleggio con interscambi costanti di giocatori”.

D: Una squadra imprevedibile.

R: “Il Bologna è camaleontico, e dopo un anno di lavoro i giocatori lo hanno capito. Il sistema è fluido, bello da vedere e che domina l’avversario per lunghi tratti, non ne vedi tante di cose così. Se l’anno scorso sono stato colpito, quest’anno già dicevo che il Bologna avrebbe fatto da subito un ottimo campionato. Magari non mi aspettavo una posizione come quella di adesso, ma non mi stupisce, anche perché Thiago è un top”.

Sognando la Champions con sguardo al futuro

Ad oggi il Bologna sarebbe in Champions League, ma la strada è lunga così come tanti gli ostacoli, anche se per Alessandro Gamberini la squadra deve credere nelle sue potenzialità, continuando a mettere mattoni su mattoni per costruire un futuro solido.

D: Si può fare questa impresa Champions?

R: È difficilissimo, perché bisogna essere realisti e veder qual è il valore medio dei tuoi competitor, ovvero squadre più attrezzate. Ma è una sfida che il Bologna a questo punto deve sognare fino alla fine, perché la partita contro la Roma è una di quelle prestazioni che ti deve dare una spinta incredibile, oltre la fiducia in quello che stai facendo a livello generale. Thiago Motta sta riuscendo in quello che per un allenatore è la cosa più difficile, far credere qualcosa ai giocatori, questo si vede in campo. Stanno migliorando tutti, e poi quest’entusiasmo che va condiviso con la società che sta facendo un percorso ambizioso, grazie ad una rete di scouting che sta lavorando molto bene. Ora stanno raccogliendo quello che hanno seminato”.

D: Potrebbe diventare un modello stile Atalanta?

R: “Quello che si è acceso dentro anche ai tifosi è un entusiasmo che ti porta al bivio. Se riesci a tenere i giocatori più forti che sono sbocciati, ecco che la questione diventa interessante in previsione futura. Il Bologna è li, ha un gap da colmare dal punto di vista della forza globale dell’organico. Se riesce a fare questo step sarà molto interessante, oppure potrebbe fare proprio come l’Atalanta, massimizzare le plusvalenze con la valorizzazione dei giocatori, fare una cassa e continuare con investimenti sempre più ambiziosi. È un progetto bello, ma nasce da un’idea che è stata messa in pratica e ben studiata”.

Nel segno di Thiago Motta

Ottiene elogi Thiago Motta, artefice fino ad ora di una corsa mozzafiato, con l’italo-brasiliano che non vuole fermarsi. E’ sempre stato così, animo battagliero da calciatore che ha conservato anche adesso che guarda i suoi ragazzi. Proprio quelli che stanno crescendo a vista d’occhio sotto ogni punto di vista.

D: Qual è il giocatore che sta traendo più benefici dal lavoro con Thiago Motta?

R: “Tutti, nessuno escluso. Dai titolari ai subentrati, hanno implementato la loro conoscenza a livello di gioco, di ciò che possono fare all’interno della struttura del campo. Sono rimasto colpito da Calafiori, grande personalità e difensore moderno, capace di svolgere tutte le fasi i gioco. Zirkzee mi aveva stupito già l’anno scorso, ed oggi ha grandi margini di miglioramento che stanno uscendo fuori grazie al mister”.