Il superbonus, la riforma del premierato e un breve commento sul gran giurì d’onore chiesto da Giuseppe Conte. Il vicepremier Antonio Tajani ha discusso di diversi temi nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa ‘Il rancore e la speranza’.
Tajani sul superbonus: “Possibilità per chi ha quasi finito i lavori”
In arrivo proroghe sul superbonus che aiuteranno chi ha quasi terminato i lavori. Il ministro degli Esteri Tajani lo aveva già promesso in un’intervista a margine di Atreju 2023 e oggi lo ribadisce durante la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa: “In principio il superbonus era una scelta positiva ma i soldi sono stati gestiti malissimo” dice Tajani “ci sono persone che hanno rispettato le regole, io parlo di chi ha superato il 70%…e sarebbe un peccato“.
“Parliamo di milioni non di miliardi” dice Tajani a chi chiede quanto costerebbe una scelta simile. Il vicepremier spiega che le proroghe verso chi ha quasi terminato i lavori sono sostenibili.
Il premierato: “La riforma è dovuta agli elettori”
Ci sono stati tanti – troppi – governi negli ultimi anni. La riforma del premierato, dice Tajani, è un atto dovuto nei confronti degli elettori e per stabilità del governo: “Non toglierebbe alcun potere al capo dello Stato” spiega ai presenti “il problema è che vedere in continuazione vedere ministri italiani che cambiavano e interloquire con i ministri tedeschi francesi non dava dignità al Paese“.
In una democrazia non è normale che ci siano tutti questi ‘cambi’ nel corso di una legislatura e non dà l’impressione di essere seria. Prosegue poi dicendo che il testo di Casellati affronta tutti punti del premierato: “L’alternativa poteva essere l’elezione del presidente della Repubblica ma si è deciso di non puntare su una repubblica presidenziale ma su un presidente del Consiglio eletto dai cittadini“.
Il vicepremier spiega che il dibattito è affidato al Parlamento. Se ci sarà la maggioranza prevista la riforma entrerà in vigore sennò saranno “i cittadini a decidere cosa fare del loro futuro“. Tajani ha spiegato che il voto sarà per il futuro del Paese e che il governo andrà fino in fondo: “E’ una promessa della campagna elettorale e quando prendi impegni si rispettano“.
Il commento sul gran giurì
La richiesta di un gran giurì da parte di Conte non preoccupa Tajani che nel corso della conferenza stampa ha chiesto se fosse una domanda necessaria ed ha invitato a porre quesiti più seri. Una domanda, quella sul Mes, ripresa a margine della presentazione del libro di Vespa dicendo che gli italiani devono pensare a cose più serie rispetto alle dichiarazioni recenti di Conte. Infine l’inviato di TAG24, Thomas Cardinali, ha chiesto al ministro degli Esteri cosa ne pensasse della benedizione di Papa Francesco alle coppie gay: “L’omosessualità non è mai stata considerata una peccato dalla Chiesa. Non è un peccato essere omosessualità: mi sembra una cosa giusta“.