In arrivo l’estensione degli obblighi di fattura elettronica per i forfettari, la fetta di lavoratori autonomi che finora era stata esclusa dal nuovo adempimento: dal 1° gennaio 2024 anche questi contribuenti dovranno abbandonare il sistema di fatturazione cartacea per adottare quello in formato Xml. In estrema approssimazione, toccherà alle partite Iva a regime forfettario adottare il nuovo regime di fatturazione. Si tratta dei lavoratori che, nel 2021, avevano raggiunto un volume di ricavi e di compensi inferiori a 25mila euro e, per questo, esclusi fino al 2024. Ma non saranno i soli a dover adottare la nuova modalità di emettere, ricevere e conservare le fatture. 

Nel frattempo, c’è fermento nel mercato dei servizi finanziari, soprattutto in rete, per accaparrarsi gli autonomi forfettari che dovranno adeguarsi dal 2024: società che offrono servizi di fatturazione elettronica hanno aggiornato i propri listini per invogliare le partite Iva a utilizzare i propri servizi. 

Fattura elettronica forfettari dal 1° gennaio 2024: chi deve adottarla?

Arriva l’estensione dell’obbligo di utilizzare la fattura elettronica per i forfettari dal 1° gennaio 2024. Si tratta della fetta di lavoratori autonomi che finora era stata esclusa da quest’obbligo. La platea, tuttavia, è di difficile stima. Infatti, sono obbligate le partite Iva a regime forfettario che, nell’anno 2021, avevano conseguito un volume di ricavi e di guadagni non eccedenti i 25mila euro. Chi stava al di sopra di questa soglia ha dovuto adottare la fattura elettronica a partire da luglio 2022. L’obbligo, ora, scatta per quai lavoratori autonomi e liberi professionisti che ne erano rimasti fuori. 

Oltre alle partite Iva forfettaria, l’obbligo si estende anche ai lavoratori autonomi che avevano adottato il regime “dei minimi” (in tutto, quasi 58mila operatori in tutto, secondo i dati che arrivano dalle dichiarazione dei redditi del 2022), e gli enti del Terzo settore. I soli forfettari sono in Italia circa 2 milioni. Considerando che quelli che non avevano superato i 25mila euro di reddito nel 2022 erano quasi un quarto (24,9 per cento), si può dire che, all’incirca, mezzo milione di partite Iva a regime forfettario dovrà adeguarsi a emettere le fatture in formato elettronico nel 2024. 

Fattura elettronica forfettari 2024, quanto conviene il nuovo formato?

Tuttavia, dati più precisi potranno arrivare solo in futuro, dal momento che molti soggetti finora non obbligati, con partita Iva forfettaria, hanno adottato il sistema di fatturazione elettronica per scelta. Infatti, il sistema elettronico in Xml, dopo l’impatto e l’impaccio iniziale, può essere considerato un metodo vantaggioso di emissione di fattura con risparmio di costi e di tempo per la trasmissione, la ricezione e la conservazione dei documenti. 

Inoltre, sempre più spesso il formato elettronico è richiesto dai committenti, che sono poi coloro che pagano compensi agli autonomi forfettari. Un’altra fetta di nuovi aderenti al regime elettronico pur non avendo ancora l’obbligo è costituito da coloro che hanno obblighi nei confronti della Pubblica amministrazione.

Quale servizio di fatturazione elettronica scegliere?

L’obbligo di fattura elettronica comporta, dal 1° gennaio 2024, una nuova modalità di emissione e di ricezione dei documenti. Per il formato elettronico, le partite Iva possono affidarsi al commercialista, o anche ad aziende che offrono il servizio pagando un abbonamento. In questo caso, si tratta di piattaforme che consentono di entrare in confidenza con la nuova modalità, avendo tutto a portata di click.

Tanto è vero che, abituandosi a utilizzare il formato Xml, non si torna più indietro, come è successo a molti non obbligati ad adottare il formato elettronico. C’è una terza possibilità che è gratuita e accessibile a tutti: si può utilizzare il servizio offerto dell’Agenzia delle entrate chiamato Servizio di Interscambio (Sdi). Per utilizzarlo è necessario entrare nell’area riservata.