Cos’è la sindrome del cuore in vacanza? Sale il numero di decessi causati da patologie cardiache durante il periodo natalizio e di fine anno tanto che negli Stati Uniti è stato coniato il termine “Holiday Heart” per spiegare questo fenomeno.
Pare infatti che ci sia una correlazione tra lo stress dovuto al Natale e al Capodanno e gli attacchi cardiaci fatali registrati. Come si manifesta questa patologia e quali sono i consigli sulla prevenzione?
Cos’è la sindrome del cuore in vacanza: caratteristiche generali
La sindrome del cuore in vacanza indica un’alterazione del battito cardiaco ed è caratterizzata da aritmia a livello atriale, ovvero nelle cavità superiori. Ciò produce l’accelerazione del ritmo con un elevato numero di battiti al minuto.
In pratica il ritmo irregolare non consente al cuore di pompare sangue in maniera corretta e, come conseguenza, potrebbero formarsi coaguli molto pericolosi.
La fibrillazione atriale tende poi ad accrescere il rischio di ictus, ma è anche motivo di demenza per lo scarso afflusso sanguigno al cervello.
La patologia appartiene pertanto alla famiglia di patologie cardiache e anche gli sviluppi possono essere molto simili. Tuttavia si ritiene che la causa scatenante sia dovuta al periodo delle festività.
La descrizione della sindrome del cuore in vacanza risale al 1978, quando per la prima volta si registrarono un numero anomalo di problemi cardiaci durante il Natale.
Statisticamente infatti è stato dimostrato come il 25 Dicembre sia il giorno dell’anno con maggior numero di decessi per arresto cardiaco.
Tuttavia non è escluso che la stessa patologia avvenga anche in altri periodi dell’anno come l’estate. In tutte queste circostanze, la malattia sarebbe correlata ad una condizione di vacanza.
Cause e sintomi
La causa principale è stata individuata nell’aumento del consumo di alcolici durante i pranzi di festa. La patologia può pertanto colpire sia soggetti giovani e che avanti con l’età.
Non necessariamente la sindrome è legata a pregresse anomalie cardiache: sono moltissimi infatti i casi di soggetti che manifestano i sintomi pur essendo in perfetta salute.
Il meccanismo che si innesca tuttavia non è ancora del tutto noto. Non sarebbe infatti la sola ingestione di un maggior quantitativo di bevande alcoliche in pochi giorni.
Sembra che a concorrere sia proprio l’ambiente di festa. Una delle ipotesi infatti è la notevole produzione di adrenalina e noradrenalina che avviene durante l’esaltazione di trascorrere in compagnia il Natale o il Capodanno. Proprio l’aumento di adrenalina comporterebbe l’accelerazione del battito cardiaco.
I sintomi principali della sindrome del cuore in vacanza sono le palpitazioni a causa dell’aritmia. In secondo luogo il soggetto può manifestare dolore acuto al petto e sensazione di pressione o soffocamento.
Non è raro che insorgano anche vertigini, spaesamento e svenimento.
L’aritmia connessa alla sindrome può sfociare in conseguenze gravi come un fatale arresto cardiaco. Per questo motivo ai primi segnali il soggetto deve richiedere assistenza medica.
Generalmente i sintomi sono temporanei e l’organismo si riequilibra una volta metabolizzato l’alcool ingerito. Nei casi più gravi però non è escluso il ricovero e l’osservazione ospedaliera.
Come prevenire il rischio di insorgenza
Il consiglio principale per evitare la sindrome del cuore in vacanza è senza dubbio il controllo della quantità di alcool consumata.
La sensibilizzazione deve coinvolgere soprattutto le persone giovani in quanto è l’opinione comune tende ad associare le malattie cardiache ad un’età più avanzata. L’alterazione cardiaca dovuta alla sindrome del cuore in vacanza invece può interessare chiunque.
Attenzione anche al cibo. Soprattutto il pranzo di Natale può essere abbondante più del dovuto. Il notevole consumo di alimenti grassi e dolci può affaticare l’organismo e creare sofferenze a livello circolatorio.
Lo stress legato ai tanti impegni sarebbe poi un altro fattore di rischio. Il consiglio è dunque quello di organizzare tutte le attività in maniera consapevole dei propri limiti fisici.