Quella di Carlo Nervo è una storia incredibile. Mezza vita dedicata al calcio e poi l’inizio di una nuova carriera, lontano dal pallone. Eppure grazie al calcio, l’ex centrocampista si è levato soddisfazioni enormi. Dalla Serie C, fino all’Europa, passando anche per la Nazionale italiana. Un perno, un simbolo per il Bologna, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000. In rossoblù ha giocato undici stagioni continuative, chiudendo poi praticamente la carriera al Dall’Ara. Un pezzo di storia, si tratta del terzo giocatore con più presenze in gare ufficiali, ben 417, preceduto solo da Giacomo Bulgarelli e Tazio Roversi. Una maglia a cui sarà legato per sempre e una squadra che continua a seguire con affetto. Per commentare la stagione straordinaria della squadra di Thiago Motta, e l’ultimo match, Bologna-Roma, Nervo è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Bologna-Roma, Nervo a Tag24
Nello scontro diretto per il quarto posto, il Bologna batte la Roma e continua a sognare in grande. La squadra di Thiago Motta gioca bene, si diverte, e il mister è riuscito a compattare l’ambiente e ha creato un gruppo solido e coeso, nonostante in estate sia stata fatta qualche cessione eccellente. Contro i giallorossi, in emergenza viste le assenze di Dybala e Lukaku, ma comunque favoriti sulla carta, non era di certo semplice, eppure i felsinei sono riusciti ad imporsi mettendo in campo grande grinta e cattiveria agonostica. L’entusiasmo adesso è alle stelle e arrivati a questo punto, guai a porre limiti a questa squadra, ieri entrata in campo visibilmente emozionata anche per il ricordo di Sinisa Mihajlovic. Per commentare il momento straordinario della squadra di Motta, e l’ultimo match, Bologna-Roma, Nervo, che in rossoblù ha vissuto ben dodici stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il Bologna vola sulle ali dell’entusiasmo e continua a sognare. Arrivati a questo punto non ci sono limiti per la squadra di Thiago Motta?
“Tutto ciò che viene da questo momento in poi è in più. Il Bologna ha raggiunto una posizione assolutamente favorevole, anche dal punto di vista mentale, ma adesso non deve porsi limiti perché io li ho visti giocare e devo dire che è davvero un gran Bologna. Quest’anno può ambire ad un risultato importante. È chiaro che qualunque posizione europea andrebbe benissimo. Sono contento perchè penso che vada premiato lo sforzo del presidente che ci ha creduto tanto, e secondo me potrebbe essere l’anno buono”.
Un presidente che ha investito, un allenatore di talento, Thiago Motta e un fuoriclasse come dirigente, ovvero Sartori. Sta tutta qui la forza del Bologna?
“La forza del Bologna sta nel mix vincente. Questo progetto è partito già da qualche anno,ma poi serve anche un po’ di fortuna. Le scelte a volte sono giuste e altre sbagliate, ma la filosofia del club era già chiara qualche anno fa”.
Thiago Motta a questo punto sarebbe pronto per il grande salto in un top club italiano?
“Penso che per ora Thiago Motta stia bene a Bologna, ha trovato la sua dimensione e sta facendo qualcosa di importante. È chiaro che se dovesse continuare così il club potrebbe far fatica a trattenerlo, ma mi auguro davvero che si possa decidere di crescere insieme”.
Giocare con la Roma non era di certo semplice, due squadre a pari punti, che giocavano per il quarto posto in classifica. Quanto hanno influito le assenze di Lukaku e Dybala?
“E’ chiaro che si tratta di due assenze fondamentali, ma a prescindere da questo, mi è piaciuto l’atteggiamento del Bologna. Lukaku e Dybala sono calciatori che farebbero la differenza in qualunque squadra, e dico che probabilmente anche questo è un segnale. Si sta incastrando tutto e sta filando tutto nel verso giusto”.
Hai vissuto tanti anni con la maglia del Bologna. C’è qualcuno che ti ha stupito particolarmente e che ti piace di più degli altri?
“Non direi che c’è un solo giocatore che mi sta stupendo, a parte Zirkzee che sta facendo benissimo. Il gruppo è la forza di questa squadra. Forse quello che da cui mi aspetto sempre tanto è Orsolini, che può fare molto bene anche in ottica Nazionale”.
Il mercato di gennaio è alle porte, pensi che il Bologna debba intervenire per migliorare ancora questa rosa?
“L’unica cosa che può fare il Bologna è trovare un’alternativa a Zirkzee. Per il resto non toccherei l’equilibrio, perché questa squadra sta giocando davvero molto bene. Sono piacevole da vedere”.
Arrivati a questo punto c’è qualcosa da temere?
“Direi proprio di no, bisogna soltanto stare calmi non montarsi la testa. E poi si deve continuare con la stessa voglia che abbiamo visto fino a oggi”.
Ieri tra l’altro è stata una giornata emozionante, visto il ricordo di Sinisa Mihajlovic…
“Molto emozionante, perché Sinisa è entrato nel cuore di tutti, non solo dei bolognesi. Una persona così va ricordata costantemente, perché è stata in grado di fare tantissimo”.
Qual è il ricordo più bello che hai dei tuoi anni a Bologna?
“Il primo che mi viene in mente è la prima partita in Coppa Uefa, a Lisbona, in cui riuscii a fare anche gol. Sono arrivato dalla Serie C, e quello è stato davvero l’apice. Dalla Coppa Uefa all’obiettivo europeo di quest’anno, spero possa essere di buon auspicio. Questa piazza, questa società e questi tifosi, meritano di essere la sesta o settima forza del campionato”.