E’ alla guida della Serbia dal 2017 e in passato è stato anche primo ministro: ecco chi è Aleksandar Vucic, il presidente della Repubblica serba e la personalità più eminente del Partito del Progresso che di recente ha vinto le elezioni parlamentari.
Chi è Aleksandar Vucic
Definito da molti come il politico più importante della Serbia e dei Balcani in generale, Vucic muove i suoi primi passi nella politica dopo aver svolto per alcuni anni tra il 1992 e il 1993 la professione di reporter nel corso della guerra bosniaca. Inizia la sua avventura con il Partito Radicale, una formazione di estrema destra che gli consente di rivestire il ruolo di ministro dell’Informazione. Durante il suo mandato la Serbia entra in guerra nella conflitto in corso con il Kosovo.
Sotto la sua guida al ministero dell’Informazione in tempo di guerra molti denunciano sanzioni nei confronti dei giornalisti contrari a Milosevic. In questo contesto Vucic diventa famoso per una frase detta poco dopo il massacro di Srebrenica: “Se voi uccidete un serbo, noi uccideremo cento musulmani“. Nel 2000 Vucic passa all’opposizione dopo la caduta del governo e la fine della guerra. Nel 2014 Vucic si è pentito delle sue dichiarazioni fatte durante il periodo di instabilità nell’area balcanica.
Il Partito del Progresso
Nel 2008 assieme ad altri ex membri dei Radicali fonda il Partito del Progresso serbo (Sns). Nel 2014 ha rivestito il ruolo di primo ministro e dal 2017 ad oggi è il quinto presidente della Repubblica di Serbia. Sotto la sua presidenza si sono verificate, nel corso del 2023, tensioni con il vicino Kosovo e sono stati stretti accordi con la Bulgaria – in tempi recenti – per un gasdotto che collega i due Paesi.
Nel corso della guerra in Ucraina, Vucic ha cercato accordi con Putin per ridurre il prezzo del gas anche se in passato ha avviato negoziati per far entrare la Serbia nell’Ue.
I brogli elettorali
Il 17 dicembre 2023 le urne hanno premiato il Partito del Progresso per le elezioni parlamentari anticipate in Serbia. L’opposizione tuttavia ha denunciato brogli nei confronti della formazione politica del presidente della Repubblica.