Quasi definitivo il quadro delle pensioni di medici, infermieri e degli altri lavoratori degli enti locali che uscirà dalla legge di Bilancio 2024: il discusso articolo 33 del Ddl relativo alle uscite penalizzate colpirà, dal prossimo anno, le formule anticipate che non prevedono delle soglie anagrafiche, mentre si favoriranno le pensioni di vecchiaia, non ritoccate dal meccanismo di riforma del governo. Inoltre, si potrà lavorare anche dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione anticipata dei soli contributi. Chi lo farà, potrà arrivare al tetto dei 46 anni di contributi senza “subire” la regola dei vincoli anagrafici.
In tutto, secondo le stime dell’Inps che erano circolate nelle scorse settimane, l’articolo 33 della legge di Bilancio 2023 dovrebbe riguardare una platea di 732mila lavoratori del pubblico impiego nell’arco dei prossimi due decenni.
L’obiettivo del governo è quello di produrre dei risparmi di spesa pubblica sulla quota dell’aliquota di rendimento delle pensioni, calcolata sulla parte retributiva delle pensioni. La stretta ricalcola, dunque, i versamenti previdenziali effettuati prima dell’arrivo del sistema contributivo puro. Gli anni da verificare sono quelli che vanno dal 1981 al 1995 compresi.
Pensioni medici, infermieri e maestri, così la stretta del 2024
È quasi definitivo il quadro delle penalizzazioni delle pensioni dei lavoratori del pubblico impiego che versino contributi a determinate Casse previdenziali. I tagli arriveranno dalla legge di Bilancio 2024 per i nuovi pensionati e fanno capo a quanto prevede l’articolo 33 che va a ricalcolare i periodi di contribuzione compresi tra il 1981 e il 1995, agendo sull’aliquota di rendimento. La norma, tuttavia, ha destano non poche polemiche, soprattutto tra i lavoratori del comparto della sanità pubblica.
Medici e infermieri, al pari dei maestri, degli ufficiali giudiziari e dei dipendenti degli enti locali, non avranno ritocchi al ribasso della loro futura pensione se usciranno, dal 2024, con la vecchiaia. Ne avranno, invece, se opteranno per la pensione anticipata dei soli contributi. Dunque, la norma penalizza il pensionamento anticipato che si raggiunge con 42 anni e dieci mesi (per gli uomini) e con 41 anni e 10 mesi (per le donne).
Pensioni penalizzate uscite anticipate, si può arrivare a 46 anni di contributi
L’articolo 33 della legge di Bilancio 2024 introduce una revisione del calcolo della futura pensione che può determinare un taglio fino al 25 per cento (secondo le stime dei sindacati) mediante il ricalcolo dell’aliquota di rendimento. Nella versione originaria del disegno di legge di Bilancio 2024, in realtà, tale taglio era previsto per anche per le uscite dei lavoratori interessati con la vecchiaia. Il passo indietro del governo, dunque, colpisce le sole pensioni anticipate che non abbiano una soglia anagrafica di uscita.
Pensione di vecchiaia salva, ecco il meccanismo per rimanere a lavoro di più
Sono esclusi dai tagli i lavoratori che abbiano acquisito il diritto di andare in pensione entro il 31 dicembre 2023. Tuttavia, per i medici e gli infermieri arriva un ulteriore meccanismo di ricalcolo dei requisiti per andare in pensione, con un allentamento graduale dei tagli previsti. Infatti, chi lavora per questo comparto e rimandi l’uscita dal lavoro maturata grazie alla sola anzianità contributiva, beneficia di un taglio dell’aliquota di rendimento sulla quota retributiva pari a 1/36esimo per ogni mese di permanenza ulteriore a lavoro.
Ciò significa che i lavoratori della sanità pubblica possono prolungare la loro permanenza al lavoro arrivano al tetto dei 46 anni di contribuzione versata, con un periodo aggiuntivo di lavoro quantificabile in tre anni.
Pensioni penalizzate uscite anticipate dipendenti Pa, chi deve preoccuparsi dei tagli?
Per una verifica dei lavoratori interessati ai meccanismi di taglio delle pensioni, è utile specificare quali sono le casse previdenziali coinvolte. Si tratta dei dipendenti pubblici che versano i contributi alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cos), alla Cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori (Cpug) e alla Cassa per le pensi degli insegnanti di asilo e delle scuole elementari parificate (Cpi).