Sarà difficile salvare la pensione degli italiani, o quello che ne rimane, dopo i 71 anni di età. Il governo italiano non sembra pronto a rimediare, per evitare che solo i fortunati riusciranno a ritirarsi dal lavoro a 67 anni di età. La strada previdenziale sembra lastricata di ostacoli, con le nuove disposizioni in campo pensionistico previste nella legge di Bilancio 2024; la situazione non migliorerà.

Tra poco meno di dieci anni, si andrà in pensione a 71 anni di età, a causa dell’adeguamento all’aspettativa di vita, ai nuovi requisiti per l’accesso alla pensione e altre decine di variabili che incideranno in modo significativo nella vita dei lavoratori. Le prime valutazioni sul quadro pensionistico italiano sono arrivate dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, nel suo report “Pension at a Glance”. Vediamo insieme chi dovrà aspettare 71 anni di età prima di andare in pensione.

Pensione: 71 anni di età

 Tutta colpa del sistema contributivo che interessa sempre più lavoratori. La stretta sulle pensioni riguarderà soprattutto i nati dagli anni ’80 e successivi.

Nessuna tregua per i lavoratori che vanno in pensione con il solo sistema contributivo, rispetto ai vantaggi del sistema retributivo o misto.

Qualcuno, forse, sarà ottimista prevedendo un futuro previdenziale meno critico da come mostrato dall’OCSE.

Ma la verità è che le regole poste nel contributivo incideranno sull’importo delle pensioni per coloro che hanno iniziato ad accumulare contributi dopo il 1996.

Requisiti e condizioni per la pensione di vecchiaia

Che pensione a 71 anni?

La stretta sull’età pensionabile non arriverà domani, ma sarà un processo molto graduale, rappresenterà comunque una realtà che coinvolgerà molti lavoratori.

I requisiti per la pensione di vecchiaia, riconosciuta al compimento dei 67 anni di età con almeno 20 di contributi, subiranno cambiamenti nei prossimi dieci anni. In particolare, varierà in base alle aspettative di vita.

Basti pensare che nel 2024 e fino al 2026, l’età pensionabile è stata congelata a 67 anni di età; successivamente sarà adeguata in rialzo di 2 mesi a salire. In sintesi, l’età pensionabile aumenterà estendendo così i tempi per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

È importante notare che i lavoratori che rientrano nel sistema contributivo puro devono anche rispettare la condizione legata all’importo dell’assegno, che deve essere pari all’importo dell’assegno sociale.

Chi può andare in pensione con soli 5 anni di contributi? Coloro che, invece, non raggiungono il requisito contributivo di 20 anni, potranno accedere alla pensione solo al compimento dei 71 anni di età, con un accumulo contributivo di almeno cinque anni.

A pesare sulle pensioni sarà il frutto del lavoro precario, sottopagato e frammentato, di regole poste per agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro che produrranno effetti disastrosi sulle pensioni.

Pensione 71 anni di età: ecco cosa spetta ai lavoratori nel prossimo futuro

Secondo quanto si legge da Investireoggi.it, l’ultimo rapporto dell’OCSE sul quadro pensionistico italiano mostra chiaramente quanto abbiano inciso sulla spesa pubblica le deroghe poste in essere alla legge Fornero. La pensione anticipata ha comportato un evidente spostamento di risorse pubbliche, causando un aumento dei costi.

Secondo l’OCSE, l’Italia ha ricevuto un segnale negativo per la sua maggiore spesa pubblica in termini di pensioni, che corrisponde al 16,3% del Pil (2021). Per riequilibrare la spesa pubblica, il governo Meloni ha previsto tagli e allungato della finestra temporale di uscita dal lavoro. La necessità di porre un freno all’aggravio di spesa porterà i lavoratori a ritirarsi dal lavoro in età sempre più avanzata.

I cambiamenti nel sistema di pensionamento anticipato preoccupano l’OCSE. Tanto che nel suo ultimo rapporto, l’organizzazione si mostra molto critica sulla misura Ape sociale e sulla descrizione dei lavoratori gravosi, ponendo seri dubbi sulla ampia platea di categorie coinvolte e sulla gestione di queste misure, che sembrano scollegate dal sistema previdenziale e più correlate a quello sanitario.

L’insieme di questi aspetti, unitamente ad altre circostanze esaminate dall’OCSE, è stato considerato dannoso, specialmente per le generazioni future. Pertanto, le prospettive future indicano che coloro che entrano oggi nel mercato del lavoro dovranno pensionarsi a 71 anni.