No, in casa Lazio non tira una buona aria, così come dalle parti di mister Sarri, finito anche lui dentro il fuoco incrociato del malumore dei tifosi biancocelesti. La sconfitta contro l’Inter di ieri per 2-0 ha acuito ancor di più la delusione per quello che, fino a questo momento, si sta rivelando un campionato deludente.

In Champions è tutt’altra storia. Lì è una squadra diversa, caparbia e decisa, l’opposto di quella che in Serie A sta facendo fatica. Come se fosse regredita al suo primo anno, quando i meccanismi dovevano essere ancora registrati dal gruppo. Doveva essere la stagione della conferma, che ad oggi non sta trovando terreno fertile, con Sarri che adesso deve fare i conti anche con il malumore dei tifosi, che cominciano a criticare anche lui.

Lazio, Sarri nel mirino dei tifosi. Ma non di tutti

Al triplice fischio sono stati fischi per la Lazio. Da parte di tutto l’Olimpico. Non tanto per la prestazione in se, dove la squadra è riuscita anche a mettere pressione all’Inter con circolazione veloce della palla e qualche occasione non sfruttata appieno, ma per ciò che si sta raccogliendo, ovvero molto poco.

La differenza ieri sera è stata visibile nei particolari: i nerazzurri con un occasione e mezza hanno ottenuto il massimo, ovvero i due gol della vittoria, mentre i biancocelesti non sono riusciti a concretizzare le chance gol. Tradotto, Lautaro sull’errore di Marusic riesce a infilare subito, mentre Rovella ha tra i piedi la palla del pareggio ma il tiro non è il massimo.

Dettagli che fanno la differenza, eccome, e questo problema si sta presentando più volte. Per stessa ammissione di Sarri, che più volte ha ribadito la mancanza di cinismo in attacco. I tifosi però non ci stanno, vogliono una reazione, e se prima erano perlopiù critiche verso la squadra, ecco che il faro della protesta si è spostato anche sul tecnico toscano.

Basta fare un giro sui social per capire la situazione. Molti cominciano a mal digerire il possesso palla sarriano, vogliono più velocità senza pensare all’estetica e sopratutto grinta. Quella che secondo molti Sarri non riesce a trasmettere: “Si vede che i giocatori cominciano a non seguirlo come prima, non mettono in campo la giusta grinta”; “Ormai ci affidiamo alla circolazione veloce, come se servisse qualcosa”; “Abbiamo solo un punto in più del Lecce, dovrebbe bastare per capire la situazione”.

A difesa del Comandante

Tra i commenti comincia a spuntare anche l’hashtag #SarriOut, c’è chi pensa che l’addio del tecnico possa essere l’unica arma per poter dare uno scossone a tutto l’ambiente. Questo però è troppo per l’altra parte del tifo laziale che invece difende a spada tratta il Comandante: “Ma siete impazziti? Uno come Sarri non ci capitava da secoli, sarebbe un autogol clamoroso”; “Chiedere l’esonero di Sarri sarebbe da ammissione del fatto che non possiamo essere allenati da nomi di un certo livello”; “E’ colpa di Sarri se i giocatori non hanno la dignità di salvare la faccia con prestazioni indegne? L’orgoglio prima di tutto”; “Altro che Sarri out, avanti con il comandante. Semmai gli errori sono di una società che non lo mette in condizione di lavorare come si deve”.

Obiettivo ritrovarsi

Lotta tra fazioni, intanto Sarri va avanti. La situazione è delicata, ma lui non molla. Anzi, sta ricevendo segnali importanti a suo dire, vede una squadra diversa, con la sconfitta contro l’Inter che deve essere vista come una buona base di partenza: “Il ko contro l’Inter può essere una buona base da cui ripartire. Fino al 65′ la squadra se l’è giocata alla pari contro l’Inter e ho visto anche una buona circolazione della palla”.

La zona Champions dista 7 punti. Non un’infinità, la risalita è possibile, anche se per Sarri adesso l’obiettivo è un altro: “Noi dobbiamo ritornare ad essere come quelli dell’anno scorso. Il nostro obiettivo principale ora è quello”. Il più presto possibile.