La legge stabilisce che l’assegno di mantenimento destinato ai figli o al coniuge è soggetto a una rivalutazione annuale basata sugli indici Istat. Questo meccanismo di rivalutazione mira a mantenere l’assegno in linea con il costo della vita e le variazioni dei prezzi, preservando così il potere d’acquisto del beneficiario.

Tuttavia, vi è una distinzione riguardo alla rivalutazione tra l’assegno di mantenimento per i figli e quello destinato al coniuge. Nel caso del mantenimento dei figli, la rivalutazione è prevista esplicitamente ed è automatica. Per l’assegno al coniuge, invece, la legge fa riferimento specificamente al divorzio, sebbene la Corte di Cassazione abbia stabilito che la rivalutazione debba essere applicata anche nei casi di separazione.

Ma come funziona esattamente questo aggiornamento Istat e come influisce annualmente sull’assegno di mantenimento? Vediamo come si applica e come varia nel 2024 la somma mensile dovuta all’ex coniuge e ai figli in caso di separazione o divorzio.

Rivalutazione Istat dell’assegno di mantenimento nel 2024

L’assegno di mantenimento, sia per il coniuge che per i figli, viene rivalutato annualmente in base all’indice di variazione FOI (Famiglie di operai e impiegati). Questo indice, pubblicato mensilmente sulla Gazzetta Ufficiale il mese successivo a quello di riferimento, è utilizzato per calcolare l’aumento annuale.

Per ottenere l’incremento annuale, occorre applicare all’assegno mensile stabilito dal giudice la percentuale FOI relativa al mese indicato nella sentenza che ha determinato l’importo. Se non viene specificato un mese di riferimento, si utilizzerà il mese in cui è stato concordato l’accordo.

Di conseguenza, la rivalutazione non avviene necessariamente da gennaio di ogni anno, ma dal mese in cui è stato stabilito l’assegno, considerando l’indice FOI dell’anno in corso. Ad esempio, se una sentenza del settembre 2019 assegna 400 euro mensili a un genitore per i figli, ogni settembre si rivaluterà questa somma in base all’indice FOI dell’anno precedente.

La rivalutazione annuale si basa sull’importo già rivalutato dell’anno precedente. Di conseguenza, l’assegno di mantenimento sarà stato di 400 euro solo nel primo anno, mentre dal secondo anno in poi è stato soggetto a una rivalutazione annuale che ne ha incrementato l’importo. In altre parole, l’assegno citato nel nostro esempio sarà stato rivalutato a settembre 2020, settembre 2021, settembre 2022 e settembre 2023. Nel 2024, la rivalutazione si effettuerà ancora a settembre, applicando l’indice FOI per la differenza di inflazione tra settembre 2023 e settembre 2024.

Tabella aumenti assegno mantenimento 2024

Nella recente Nota di aggiornamento del Decreto Economico e Finanziario del 27 settembre, il Governo ha rivisto al ribasso la previsione di rivalutazione basata sugli indici Istat per il 2024. Nel Documento di Economia e Finanza (Def), la stima iniziale era stata fissata al 5,6%, ma a causa di un rallentamento dell’inflazione, è stata ridotta al 5,4%.

Supponendo che la percentuale stimata rimanga costante (anche se eventuali modifiche dovrebbero essere piuttosto contenute), chi rivaluta l’assegno di mantenimento a gennaio 2024 si troverebbe a percepire un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente.

L’aumento dell’assegno di mantenimento dipende ovviamente dall’importo iniziale soggetto alla rivalutazione. A titolo esemplificativo, possiamo esaminare differenti importi e come verrebbero modificati l’anno successivo con una rivalutazione al 5,4% e al 5,6% come indicato nella tabella seguente:

IMPORTO ASSEGNO MANTENIMENTO 2023IMPORTO 2024 CON RIVALUTAZIONE AL 5,4%IMPORTO 2024 CON RIVALUTAZIONE AL 5,6%
100 euro€ 105,4€ 105,6
200 euro€ 210,8€ 211,2
300 euro€ 316,2€ 316,8
400 euro€ 421,6€ 422,4
500 euro€ 527€ 528