Il 18 dicembre è la Giornata internazionale per i diritti dei migranti. A proclamarla sono stati, nel 2003, i membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Oggi si tratta di una ricorrenza molto importante, che porta con sé una serie di eventi e di appuntamenti da non perdere. Tutte le iniziative organizzate in questa giornata sono volte a sensibilizzare la comunità mondiale su un tema così delicato ed urgente.
Giornata internazionale per i diritti dei migranti: la storia
La Giornata internazionale per i diritti dei migranti si celebra ogni anno il 18 dicembre. La scelta della data per tale ricorrenza è tutt’altro che casuale. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto questo giorno facendo riferimento a quanto avvenuto il 18 dicembre del 1990, ovvero a quando è stato approvato un rilevante documento.
Stiamo parlando della Convenzione Internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. In tale testo si trova, tra le altre cose, la definizione di “lavoratore migrante” e si stabiliscono degli standard mondiali per il modo in cui queste persone e le loro famiglie devono essere trattate.
Per comprendere bene il significato della Giornata dobbiamo però fare un ulteriore passo indietro. Era il 1972 quando un camion, incaricato di trasportare macchine per cucire, fu coinvolto in un incidente sotto il tunnel del Monte Bianco. A perdere la vita furono 28 lavoratori originari del Mali.
Erano nascosti nel mezzo da svariati giorni. Aveva lasciato il loro paese d’origine per arrivare in Francia, alla ricerca di una vita migliore. La tragedia accese i riflettori sulle condizioni dei lavoratori migranti e ad occuparsene furono direttamente le Nazioni Unite.
Nel 1979 l’Assemblea Generale dell’ONU diede vita ad un gruppo di lavoro che aveva il compito di redigere un preciso documento che coinvolgesse i paesi di provenienza dei migranti ma anche i paesi destinatari.
La Convezione fu ufficializzata solamente diversi anni dopo, il 18 dicembre 1990. Entrò poi in vigore nel 2003. Capiamo dunque che le tempistiche furono molto lunghe. I passi da fare oggi sono ancora tantissimi e la situazione non è di certo risolta. La Giornata serve proprio a sensibilizzare la comunità internazionale sul tema.
Il 24 settembre si celebra invece la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
La situazione migranti in Europa
I dati pubblicati sul sito della Commissione europea ci dicono che dall’inizio dell’anno fino a settembre scorso ci sono stati oltre 281mila persone che hanno attraversato irregolarmente le frontiere europee.
Rispetto allo stesso periodo del 2022 si è registrato un aumento del 18%. I numeri comprendono sia gli arrivi via mare, sia quelli da terra. In confronto all’anno scorso, nel primo caso c’è stato un aumento dell’83%.
Gli arrivi principali si registrano lungo le rotte del Mediterraneo centrale. Per il 2023 si parla di un + 97% rispetto al 2022. Molto seguita è anche la strada dal Mediterraneo occidentale, inclusa la rotta atlantica dell’Africa occidentale alle Isole Canarie.
Si nota invece una diminuzione del numero di migranti che arrivano nei paesi europei attraverso il Mediterraneo orientale (-9% nei primi 9 mesi del 2023 rispetto ai primi 9 mesi del 2022)
Dati molto preoccupanti riguardano i decessi in mare. Nei primi 9 mesi del 2023 sono stati segnalati almeno 2.418 morti o dispersi sulle varie rotte del Mediterraneo. Nello stesso periodo nel 2022 le vittime accertate erano state 1.841 (+31%).
Tutti concordano però con il fatto che questi numeri siano estremamente sottovalutati. Ogni giorno sono tantissime le persone che lasciano le proprie famiglie e il proprio paese di origine per cercare una vita migliore e maggiori opportunità lavorative.
Purtroppo però capita spesso che i migranti perdano la vita ancora prima di approdare in Europa. E ciò succede molto più spesso di quanto noi crediamo. Lo scorso sabato, ad esempio, c’è stato un naufragio al largo della Libia, che ha portato a 61 dispersi.