Nel giorno del suo ventiduesimo compleanno, Filippo Turetta, il ragazzo di Torreglia finito in carcere a Verona per aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, potrà guardare la tv e usare la PlayStation come tutti gli altri detenuti che si trovano nel reparto infermeria, dove è stato spostato dopo aver trascorso un periodo di tempo sotto sorveglianza nell’ala psichiatrica sperimentale.

Filippo Turetta, oggi il compleanno in carcere a Verona

In cella Filippo Turetta si trova insieme a un detenuto tra i 50 e i 60 anni di età, un uomo che avrebbe accosentito a tenerlo sotto controllo. Il timore è infatti che il giovane, 22 anni oggi, possa compiere gesti autolesionistici, come aveva confessato di voler fare agli agenti tedeschi che una settimana dopo l’omicidio dell’ex fidanzata lo avevano fermato su un’autostrata nei pressi di Lipsia, in Germania.

Dopo aver trascorso un periodo di tempo nell’ala psichiatrica sperimentale, da poco il ragazzo di Torreglia è stato spostato in infermeria, dove sono recluse circa venti persone. Come loro avrebbe diritto a guardare la tv, a leggere libri e giornali e ad usare la PlayStation della sala comune, l’unica presente nella struttura di Montorio, di cui di recente si è parlato molto in relazione a tre casi di suicidio.

Con gli altri detenuti sarebbe abbastanza schivo. “Chi lo ha incontrato, dice che fa fatica a sostenere lo sguardo e si vergogna molto”, fa sapere il Gazzettino, citando radio carcere. Per il resto starebbe bene. E non è escluso che, proprio in occasione del suo compleanno, i genitori Nicola ed Elisabetta – che lo hanno già incontrato una prima volta – possano decidere di tornare a fargli visita.

Gli accertamenti sulla Grande Fiat Punto

Hanno preso il via venerdì, intanto, gli accertamenti del Ris di Parma sull’auto del ragazzo, la Grande Fiat Punto nera con cui si sarebbe dato alla fuga dopo aver ucciso la 22enne di Vigonovo. I fatti risalgono allo scorso 11 novembre.

Filippo era passato a prendere Giulia – che ad agosto lo aveva lasciato per via dei suoi atteggiamenti possessivi – e insieme si erano recati al centro commerciale “Nave de Vero” di Marghera, vicino Venezia. Dopo aver cenato al Mc, dove qualcuno li aveva avvistati seduti a un tavolino, si erano diretti verso casa della giovane.

A circa 150 metri dall’abitazione un testimone li aveva sentiti litigare animatamente. Un quarto d’ora dopo, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Turetta avrebbe aggredito mortalmente la ragazza con un coltello. Se sia morta per strada nella zona commerciale di Fossò o in auto non è ancora stato accertato.

A questo e ad altro serviranno gli esami scientifici. L’obiettivo è ricostruire le esatte dinamiche del delitto e capire anche se il 22enne potesse aver pianificato tutto, come sembrerebbe dimostrare il ritrovamento -all’interno dell’abitacolo – di diversi oggetti sospetti: un paio di guanti, una sim prepagata, 300 euro circa in contanti e un coltello da cucina.

Di cosa è accusato Filippo Turetta

Per il momento Turetta è accusato di sequestro di persona e omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo che lo legava alla vittima. Non è escluso che presto possano essergli riconosciute altre aggravanti, tra cui quelle dei motivi abietti e dello stalking (oltre che della premeditazione, se dovesse essere accertata) e altri reati, come quello dell’occultamento di cadavere.

Il corpo di Giulia era stato infatti trovato in un canalone nei pressi del lago di Barcis, coperto da almeno due sacchi neri per l’immondizia. Accanto c’era un libro per bambini, “Anche i mostri si lavano i denti”, un riferimento al sogno nel cassetto della 22enne, che dopo la laurea in Ingegneria Biomedica avrebbe voluto specializzarsi nell’istrullazione di letture per ragazzi.