La nuova pace contributiva, reintrodotta con la Legge di Bilancio 2024, consente la pensione anticipata fino a 5 anni prima per coloro che rientrano nel sistema contributivo puro. Dopo l’esperimento condotto nel triennio 2019/2021, questa opportunità è di nuovo attiva per i prossimi due anni, consentendo di riscattare periodi non coperti da contributi fino a un massimo di 5 anni.
Pace contributiva 2024: come funziona e chi può usufruirne?
Questa possibilità non è estesa a tutti i lavoratori, ma solo a quelli inclusi nel sistema contributivo puro, ossia coloro che hanno versato contributi solo dal 1° gennaio 1996 in poi. Rimangono esclusi i lavoratori nei sistemi misto e retributivo.
Per poter riscattare fino a 5 anni di vuoto contributivo è necessario essere considerati “contributivi puri”. Sono esclusi da questa facoltà:
- coloro che rientrano nel calcolo misto, ovvero avevano meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- coloro che rientrano nel calcolo retributivo, cioè chi aveva almeno 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995.
La possibilità di sfruttare questa nuova pace contributiva resta pertanto aperta solo per coloro che al 31 dicembre 1995 non avevano versato contributi nell’assicurazione generale obbligatoria (AGO).
Quanto costa?
La misura consente di riscattare fino a un massimo di 5 anni non coperti da contributi. I periodi riscattabili devono essere:
- senza contribuzione versata;
- non soggetti ad obbligo contributivo;
- collocati nell’intervallo temporale tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023.
Il costo del riscatto sarà calcolato tramite il sistema contributivo, applicando l’aliquota relativa alla gestione per la quale si richiede il riscatto:
- 33% per i lavoratori dipendenti;
- circa il 24% per i lavoratori autonomi;
- 25,72% per coloro iscritti alla Gestione Separata INPS.
Queste aliquote si applicano alla media della retribuzione percepita nei dodici mesi precedenti la richiesta di riscatto. Per ottenere il costo complessivo del riscatto, è necessario moltiplicare l’importo ottenuto per gli anni da riscattare (massimo cinque).
Pensione anticipata fino a 5 anni prima
Il lavoratore interessato al riscatto previsto dalla pace contributiva può “coprire” i periodi senza contributi attraverso il riscatto a pagamento, rendendo quindi utilizzabile l’arco temporale in questione ai fini della pensione, come se fosse stato effettivamente lavorato.
Ciò consente di avvicinare, fino a un massimo di cinque anni, il momento per accedere alla pensione anticipata o raggiungere i 20 anni di contributi necessari per la pensione di vecchiaia, pagando un contributo. Questa agevolazione permette di pagare il costo del riscatto dilazionandolo fino a un massimo di 120 rate mensili (cioè 10 anni) senza interessi.
L’onere sostenuto è detraibile al 50% dall’imposta lorda in cinque quote annuali costanti e uguali, a partire dall’anno di pagamento della spesa.
Tuttavia, va precisato che la dilazione non è consentita se gli anni riscattati servono per accedere subito alla pensione: in quel caso, l’onere dovrà essere pagato in un’unica soluzione.