Lazio-Inter non ha permesso ai biancocelesti di riuscire a trovare quell’impresa capace di poter dare nuova linfa al cammino in campionato della squadra, ma nonostante questo Maurizio Sarri non ha dubbi: “Abbiamo fatto bene fino al secondo gol dell’Inter che ci ha tagliato le gambe“.

Il problema è sempre lì, quella mancanza di cattiveria che davanti fa fatica a palesarsi, tutt’altra storia rispetto ai gol a grappoli realizzati la scorsa stagione. Sarri vuole tornare proprio a quei fasti: “L’obiettivo principale adesso è quello di tornare quelli dell’anno scorso”.

Lazio-Inter, per Sarri una serata da cui ripartire

Difficoltà ce ne sono in casa Lazio, e sono evidenti. Nonostante questo Sarri si aggrappa ai 65 minuti di match dove la squadra gli è piaciuta. Meno ai tifosi, che al triplice fischio hanno fischiato Immobile e compagni.

“Noi abbiamo fatto un buona partita per 65 minuti, anche ad inizio secondo tempo abbiamo avuto possibilità di pareggiarla. La circolazione è stata buona, questo può servirci per tornare ad essere più cattivi davanti. Questa prestazione potrebbe essere una buona base di ripartenza, non dobbiamo basarci sugli ultimi 15 minuti, perchè ce la siamo giocata alla pari contro una squadra forte. Quest’anno non avevo mai visto palleggiare la squadra così.I fischi? Penso si riferiscano a ciò che è successo prima”.

La domanda però sorge spontanea: quali sono le ambizioni della Lazio quest’anno? Sarri ha la risposta: “Tornare ad essere quelli dell’anno scorso, in questo momento non ci deve interessare nient’altro. Se abbiamo forza di fare ciò in tanti campi i risultati arrivano. A livello societario penso che la scelta sarà tra andare a caccia di un posto in Europa o di aprire un nuovo ciclo con ragazzi più giovani, per me questa è un’ ipotesi”.

Lazio-Inter, Sarri contro l’esperienza

Non centra nulla l’esperienza, i problemi sono a livello di insieme per Sarri: “Io posso anche allenare una squadra giovane, mi piacerebbe. Quando sento dell’esperienza rido, ha una valenza finche l’efficenza è cento, quando diventa novanta l’esperienza conta poco. Divido i giocatori tra forti e meno forti, ma tutto questo non sarà una variabile per il mio futuro”.

Sta di fatto che i tifosi chiedono una reazione immediata ad una squadra che sta faticando e non poco, anche se Sarri conferma che il lavoro all’interno del gruppo sta procedendo, anche con l’ausilio della società: “C’è un confronto giornaliero con il direttore Fabiani, siamo intervenuti singolarmente sui giocatori, il lavoro societario il direttore lo sta facendo bene. Per me il presidente non può intervenire giornalmente, massimo tre volte l’anno, c’è un direttore che la sta menando”.

E non ha problemi a prendersi le sue responsabilità il mister biancoceleste: “Percentualizzare le responsabilità in un momento negativo mi pare impossibile, e mi sembrerebbe semplicistico. Le responsabilità ci sono da parte di tutti, è difficile poi quantificare il tutto, anche io sono responsabile. Per esperienza posso dire che lo stesso gruppo preso in due stagioni diverse non ha le stesse caratteristiche mentali. Non so dire dove ho sbagliato, ma se ci sono delle difficoltà io sono il primo responsabile quando si parla di area tecnica”.

Dalle due punte fino a Gila e Marusic

Ci ha provato fino all’ultimo a riagguantarla la Lazio, anche con Immobile e Castellanos insieme, ma da questo punto di vista Sarri è categorico: “Solo per questi minuti finali, non mi sembrano due attaccanti adatti a giocare insieme. Poi se c’è da farlo per gli ultimi dieci minuti allora si”.

Mentre invece sta trovando minutaggio Mario Gila: “Sinceramente l’ho visto bene. Ha retto fisicamente, è un giocatore con buona aggressività e velocità, può migliorare in alcune letture, spesso si lascia trasportare dall’istinto, avevamo tutti infortunati e lui si è calato bene”.

Non bene invece Marusic, autore dell’errore che ha permesso a Lautaro di trovare il gol dell’1-0: “Non gli ho detto nulla. Sa di aver sbagliato, non c’è da infierire, sono errori che possono capitare a tutti”.

E Luis Alberto?

Ha fatto rumore invece la panchina di Luis Alberto, entrato nella ripresa senza però riuscire a dare lo scossone. Ma nessun caso, solo voglia di preservalo come sottolineato da Sarri: “Luis nell’ultimo mese è stato pieno di acciacchi, e in una partita intensa come stasera ho preferito preservarlo, tra l’altro Kamada non ha fatto per niente male. A lui manca quell’ incisività che nell’ultima stagione aveva trovato in Germania con l’Eintracht”.