Nessuna proroga del superbonus villette per il 2024 e, dunque, chi è in ritardo con i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione si chiede cosa debba fare se i lavori non dovessero terminare entro il 31 dicembre 2023. La prima risposta che si può dare a committenti che si trovino in questa situazione è quella di poter agevolare le spese sostenute per i lavori a partire dal 1° gennaio 2024 mediante altri bonus edilizi.
Tuttavia, il passaggio da un bonus all’altro, se per certi versi avviene in maniera lineare, almeno per quanto riguarda lo stato di avanzamento dei lavori (Sal) di fine anno e i lavori dei periodi successivi, dall’altro richiede la verifica delle condizioni applicabili (anche per i tetti di spesa), le nuove percentuali di detrazione fiscale e le altre regole da applicare.
Al netto delle questioni relative alla cessione dei crediti d’imposta o allo sconto in fattura, i lavori di fine anno devono essere allineati, ovvero deve esserci corrispondenza tra l’avanzamento degli interventi e il relativo sostenimento delle spese.
Superbonus villette, ecco cosa fare se non si finiscono gli interventi entro il 31 dicembre 2023
Cosa avviene per le villette che non abbiano terminato gli interventi agevolati dal superbonus al 31 dicembre 2023? Il quesito è particolarmente importante quest’anno per via della fine di questa agevolazione che non sarà riproposta nel 2024. I lavori sulle villette e sugli immobili indipendenti dovranno terminare, se si vuole continuare a prendere il 110% o il 90% di sconto sulle spese sostenute, entro la fine del 2023.
Tuttavia, è possibile che i cantieri debbano continuare anche nel prossimo anno, situazione che dovrà essere affrontare dai committenti dei lavori riparando su altri bonus edilizi. Lo ricorda la stessa Agenzia delle entrate che ricorda ai committenti di concludere i lavori entro il 31 dicembre e, nel caso in cui ciò non dovesse avvenire, di avvalersi della detrazione ordinaria di altri bonus edilizi, quali il sismabonus, l’ecobonus e il bonus ristrutturazioni.
Peraltro, al ricorrere delle condizioni elencate dal decreto del ministero dei Lavori pubblici numero 234 del 1989, i committenti possono agevolare le spese dal 1° gennaio 2024 con il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche che assicura una percentuale del 75 per cento, la possibilità (come unico bonus) di effettuare la cessione del credito d’imposta e soprattutto lo sconto in fattura, e abbastanza margine di tempo per concludere i lavori, essendo questo bonus in vigore fino a tutto il 2025.
Superbonus villette lavori 2023, quali alternative di bonus per terminare i cantieri nel 2024?
In tutti i modi, data la fine del superbonus villette e unità indipendenti al 31 dicembre 2023, si può optare per agevolare le nuove spese con il bonus ristrutturazioni, ad esempio. Il tipo di lavoro può qualificarsi come intervento di manutenzione straordinaria, oppure di restauro e risanamento, ottenendo la possibilità di detrarre le spese sostenute fino al 50 per cento entro una soglia di costi di 96.000 euro. Tale bonus rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2024.
Chi passa dal superbonus a un bonus edilizio ordinario deve rispettare la regola della non cumulabilità di tetto di spesa per i lavori. Quindi, il plafond di 96.000 euro non si va a cumulare con altri tetti di spesa, ad esempio, del bonus sisma, ordinario o nella versione super.
Bonus abbattimento barriere, eco bonus, sisma bonus e tutte le altre alternative
Nel caso in cui si dovesse scegliere di utilizzare il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, si ricorda che questa agevolazione ha un plafond autonomo rispetto agli altri bonus.
Tra i lavori che le imprese fornitrici stanno proponendo ai committenti rientrano non solo quelli inerenti le parti comuni dei condomini, ma anche delle singole unità abitative. L’importante è che i lavori rispettino i vincoli posti dal decreto del ministero dei Lavori pubblici numero 236 del 1989, che stabilisce anche le caratteristiche di come debbano essere effettuati i lavori.
Tra le tipologie di interventi, figurano anche il cambio di infissi, finestre, bagni e pavimenti, tutti interventi che possono essere scontati in fattura con l’agevolazione del 75 per cento.