È la fine per Palazzo Mangeruca. L’ecomostro noto alle cronache per essere uno dei simboli cardine della mafia calabrese, sarà abbattuto per dar vita ad una nuova riqualificazione territoriale a Torre Melissa, in provincia di Crotone.
Secondo quanto riportato dalla Giunta della Regione Calabria, dalle ceneri dell’edificio sorgerà una futura area camper.
L’ex mobilificio a sei piani è stato confiscato nel 2009 al defunto Costantino, membro della ‘ndrina dei Mangeruca, una cosca malavitosa legata alla ‘ndrangheta attiva nel settore dell’edilizia.
Al via l’abbattimento di Palazzo Mangeruca, l’ecomostro di Torre Melissa a Crotone
Per l’implosione del palazzo sono stati trasportate 400 chilogrammi di microcariche esplosive temporizzate arrivate in un furgone nella mattina di sabato 16 dicembre. Presenti alla demolizione dell’ecomostro il governatore calabrese Roberto Occhiuto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto e infine Teo Luzi, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri.
Tutto è pronto per la distruzione dell’edificio, preannunciata dal suono di 3 squilli di tromba dalla durata ognuno di 5 secondi. L’ex mobilificio cadrà in mille pezzi nel giro di 2 secondi nella mattina di domenica 17 dicembre e rispettivamente cabina di regia e centro comando si troveranno a 300 metri di distanza.
Per contenere l’esplosione di detriti, i diversi piani della struttura sono stati rivestiti con diversi metri di reti contenitive, affinché il calcestruzzo possa essere preservato in una zona contenuta.
Strada chiusa al traffico e divieto di accesso
Questa mattina la strada è stata chiusa al traffico e limitato l’accesso all’area ai non autorizzati mediante l’utilizzo di blocchi di sabbia, geotessuto e controlli incrociati da parte delle forze dell’ordine locali.
Nelle zone limitrofe all’esplosione sono stati installati sismografi, strumenti di misura utilizzati per registrare e monitorare i fenomeni sismici alle strutture.
La distruzione dell’edificio segna il continuo impegno da parte della Giunta della Regione Calabria, politiche locali e dello stato italiano contro la proliferazione ed evoluzione delle mafie nel Bel Paese.