Nuovi dettagli arrivano dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul nuovo Assegno di inclusione, in particolare sui tempi del primo pagamento nel 2024 per chi rientra nei requisiti richiesti per la misura che sostituisce il Reddito di cittadinanza.
Gli adempimenti da ottemperare per i potenziali fruitori dell’indennità sono, essenzialmente, due. Innanzitutto è necessario presentare la domanda a partire da lunedì prossimo, 18 dicembre 2023; in seconda battuta occorre presentare l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) richiesto.
Per il pagamento di marzo 2024 sarà necessario aggiornare l’Isee rispetto alle prime mensilità del prossimo anno.
Assegno di inclusione, ecco quando l’Inps fa il primo pagamento nel 2024
Via libera da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dell’Assegno di inclusione, l’indennità che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza a decorrere dal 1° gennaio 2024. Le potenziali famiglie che possono ricevere la nuova indennità – nuclei con all’interno soggetti minori, over 60 anni oppure disabili – dovranno presentare domanda già a partire da lunedì prossimo, 18 dicembre 2023, con un anticipo di circa due settimane rispetto ai termini che erano fissati per l’inizio del nuovo anno. In questo modo, il governo punta a fare in modo che i fruitori dell’indennità possano disporre di più tempo per procedere con la pratica, evitando possibili click day nei primi giorni dell’anno, con giornate festive di mezzo.
Assegno inclusione primo pagamento 2024: di cosa c’è bisogno?
Rispettando gli adempimenti di presentazione della domanda il primo pagamento dell’Assegno di inclusione avverrà già alla fine del mese di gennaio 2024. La nuova indennità andrà ad aggiungersi al Supporto per la formazione e il lavoro che, per i soggetti occupabili – ovvero tra i 18 e i 59 anni di età – è già in pagamento dallo scorso mese di settembre. Chi ha perso il Reddito di cittadinanza (dopo le sette mensilità) ad agosto 2023 e ha presentato in tempo la domanda a dicembre è già alla quarta rata di 350 euro rispetto alle dodici mensilità complessive.
Importo Isee per la richiesta dell’AdI
Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con il decreto numero 154 del 2023, ha fornito ulteriori chiarimenti anche per quanto concerne l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Fermo restante che chi fa richiesta dell’indennità debba essere residente in Italia da almeno cinque anni, dei quali gli ultimi due in maniera continuativa, in primis occorre prestare attenzione all’Isee come requisito. Infatti, per ottenere il diritto a ricevere l’Assegno di inclusone è necessario avere un Isee familiare in corso di validità entro i 9.360 euro e un reddito inferiore a 6mila euro all’anno, da adeguare alla scala di equivalenza, il cui indice dipende dal numero, dall’età e dalle condizioni dei componenti della famiglia.
Il limite del reddito sale a 7.560 euro se la famiglia è composta da soli componenti di età a partire dai 67 anni, o soggetti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienti. Peraltro, sono concessi alcune deroghe in relazione al patrimonio immobiliare e mobiliare, ma entro specifici limiti. Il patrimonio immobiliare, a eccezione della casa, ha un tetto di 30.000 euro, quello mobiliare ha come tetto 6mila euro, anche quest’ultimo da adeguare all’indice della scala di equivalenza.
Quale Isee presentare per la domanda dell’AdI dal 18 dicembre 2023?
Attenzione, dunque, alla presentazione dell’Isee giusto e nei tempi stabiliti per non bloccare il pagamento. Con la presentazione della domanda dell’Assegno di inclusione da lunedì 18 dicembre, va bene l’indicatore in corso di validità del 2023 ma solo fino a febbraio prossimo.
Dopo la fruizione delle prime due rate dell’indennità (gennaio e febbraio 2024), infatti, l’Inps non pagherà la mensilità di marzo 2024 se, nel frattempo, la famiglia non avrà presentato il nuovo Isee valido per l’anno prossimo.