Stefano Bandecchi e Alternativa Popolare, un connubio vincente. E all’orizzonte non solo le elezioni per il governo dell’Umbria, per i comuni di Perugia e Foligno, ma anche la possibiità di andare e confrontarsi con le elezioni europee a livello nazionale. E’ questa la domanda delle domande che si stanno facendo all’interno di Alternativa Popolare. “Tanti sanno che Stefano Bandecchi è il Sindaco di Terni, ma pochi collegano Bandecchi ad Alternativa Popolare“, il ragionamento del segretario di Alternativa Popolare a Tag24.

Un movimento che è stato rimesso in piedi da Stefano Bandecchi tra maggio e giugno del 2023 e che in pochissimo tempo ha ottenuto un risultato incredibile, andando a vincere a Terni, ma a livello nazionale è tutto un altro discorso. E il segretario nonché coordinatore nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi ci sta pensando, e anche in modo abbastanza intenso. Nasce da questo il ragionamento fatto sul suo profilo Instagram, coinvolgendo la gente. Le stesse persone che stanno osservando con molta attenzione quello che sta accadendo e come sta cambiando Terni in poco tempo.

Bandecchi e Alternativa Popolare verso le elezioni europee, a breve una novità sul simbolo del partito

Le domande sono diverse, ma soprattutto una sta girando nella mente del segretario di Alternativa Popolare e dei suoi dirigenti: andare o meno alle elezioni europee. “Un appuntamento importante e per Alternativa Popolare, rischiano di arrivare un po’ troppo presto, considerato che questo movimento ha rimesso fuori la “capocetta” a giugno del 2023 e dopo sei mesi siamo un caso nazionale, ma ancora siamo molto localizzati e io sono concentrato sull’Umbria, su Perugia e Foligno anche perché ci credo tantissimo, so che possiamo fare bene, come quello che stiamo facendo a Terni, cose che nessuno faceva prima che arrivassi io, nel modo in cui lo stiamo facendo, ovvero fare politica quella vera, quella che costruisce per fare restare le cose, non per farle momentanee, come chi c’era prima di me…Ma possiamo permetterci di candidare e di presentarci a Perugia e a Foligno a candidare dei sindaci e un candidato alla Regione e non partecipare alle Europee? Bella domanda, alla quale devo e voglio dare una risposta“.

In questi ultimi sei-sette mesi Stefano Bandecchi è conosciuto a livello nazionale dal 60% delle persone, ovvero la gente sa chi è Bandecchi, ma sa che è più il Sindaco di Terni che il segretario di Alternativa Popolare, movimento che ha rimesso in piedi e sta facendo crescere ancora di più rispetto a come era prima. Questo è l’obiettivo. “Solo il 4% del 60% sa che Stefano Bandecchi è il segretario di Alternativa Popolare”, spiega lo stesso Bandecchi che a breve, prima di sciogliere il dubbio sulle elezioni europee, potrebbe decidere di inserire il suo nome all’interno del simbolo di Alternativa Popolare, anche perché “pochi mi collegano ad Alternativa Popolare pochi mi riconoscono all’interno del partito stesso ed è necessario crescere anche da quel punto di vista“.

La corsa alle europee c’è e Alternativa Popolare non vuole essere da meno, ma occorre una campagna di un certo tipo e di un certo peso. La riflessione e la preoccupazione è tanta, considerato che sono davvero vicine, ma è altrettanto vero che se da un lato c’è una lunga riflessione, dall’altra anche la certezza di quanto sia cresciuto il movimento da appena sei mesi a questa parte.

E’ la domanda delle domande, e non è una cosa banale. Sono abituato a fare le cose per bene nella mia vita e una decisione verrà presa in tempi brevi…”, sostiene il segretario e coordinatore di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi. Qualcuno gli suggerisce che tanti non lo collegano perché Bandecchi non risulta essere tra i miliardari italiani, ma è un ragionamento e un accostamento davvero puerile, anche perché, fino a poco tempo fa, non risultava esserci Iervolino, invece adesso figura tra gli uomini più ricchi in Italia. E su questo il segretario di Alternativa Popolare ha la riposta: “Iervolino prima aveva un’università, adesso l’ha venduta e risulta essere tra i miliardari italiani. Chi fa questi ragionamenti, definirei quasi infantili, non sa che le università non rientrano nel patrimonio di una persona sono enti a se stanti, ma quando vengono vendute diventano di qualcuno. Sono chiacchiere e ci sono dei conteggi che sono diversi da quelli reali che andrebbero fatti con le patrimonializzazioni”